Diario del mio quarto viaggio in Giappone: Vivere il Paese del sol levante

Un viaggio nel cuore del Giappone più profondo che svelerà modernità e tradizioni antiche andando fuori dalle solite rotte turistiche, senza dimenticare le mete più amate.
Perdersi dietro casa in Giappone

E' sabato 21; oggi Yumichan esce con Lie, una sua cara amica di quando andava al liceo, che ho conosciuto in Italia ormai tanti tanti anni fa; va da sola come si usa in Giappone quando si esce con vecchi amici, sopratutto se, nell'occasione, vengono senza accompagnatori; andranno in giro in centro ed a pranzo fuori a mangiare gustosi gyoza in un ristorante cinese famoso per questi, io ne approfitto per una giornata di riposo...
Dopo una colazione in stile vecchio Giappone che farebbe storcere il naso a molti amici che al mattino non si scostano da cappuccino e cornetto esco a far due passi e vado a zonzo un po' senza meta…mi dirigo dalla parte opposta al centro, verso la periferia: negozi di vario tipo si alternano, ristorantini, bottegucce e supermercati, “biciclettai” e benzinai, librerie … e poi vedo una scalinata...la salgo e mi ritrovo in un piccolo santuario scintoista: sono solo, sotto si vedono le case, mi siedo un po' all'ombra e mi domando dove io sia...e come il mondo sia bello nel suo essere diverso...proseguo nel camminare, decido di fare una passeggiata “circolare”, ad anello direbbero le guide di trekking, memore di precedenti escursioni e quasi mi perdo...perché, ad un certo punto, mi ritrovo in un altro santuario shintoista ...dove sosto un po' a “frescheggiare".
Campi di riso in città in Giappone!

Dopo un po', da là, proseguo il mio vagare in mezzo alle case, vedo dei bimbi coi genitori ad un parco giochi, annuso l'aria, non ci sono auto ed è profumata, costeggio dei campicelli di riso (in “centro”) con dei buffi spaventapasseri, saranno i campicelli della scuola dove i ragazzi imparano come funziona l'agricoltura … poi riconosco la piscina coperta del quartiere ricordo le passeggiate con Yumichan degli anni scorsi, mi oriento, e quasi mi dispiace, camminare senza meta in un luogo ove si è certi di non incontrare nessuno che si conosce talvolta è piacevole sopratutto se si vive e si è cresciuti in una cittadina di provincia, e così, in breve, torno a casa...
Qua mi attende mia suocera con la quale comunico grazie all'applicazione di traslate di google messa sullo smartphone.
Spaghetti alla Norma con melanzane giapponesi
Faccio una bella doccia e mi chiamano per il pranzo: un piatto di soba estivi che mi piacciono molto e nel frattempo è rientrato anche babbo Tsutomo; così scambiamo qualche frase...salgo in camera e mi guardo un po' di telegiornale in italiano...e poi scrivo alcune pagine di diario finché torna Yumichan…
Oggi tocca a me stare ai fornelli: preparo la pasta alla norma, io faccio il sugo e Yumiko frigge le melanzane, che pare adesso in Giappone siano al massimo del gusto, sono un po' più piccole di quelle che si trovano al supermercato da noi, ma sono davvero buone, e poi faccio anche il pollo coi peperoni..c'è da leccarsi i baffi...apriamo una bottiglia di vino tinto spagnolo che fa in quest'occasione le veci di un rosso siciliano...
Così è passata una giornata normale di quelle che assommandosi fanno una vita … ma che a me qua sembrano più tranquille e serene... perché, in Giappone, tutto attorno pare funzionare per il verso giusto e che vivo nella consapevolezza di non capire molto di ciò che mi circonda.
Oggi sposi! Alla villa dei samurai a Fukuoka

La domenica mattina dormiamo un po' di più...poi dopo il pranzo a base di udon usciamo per una passeggiata fino alla residenza estiva dei samurai Kuroda famiglia che ha comandato, da Fukuoka, su questa parte del Kyushu …
La dimora, che risale ai secoli XVII-XVIII, è circondata da un bellissimo giardino ed oggi vi è una coppia di giovani sposi che si fa fare le foto ricordo; hanno gli abiti del matrimonio shintoista e sono davvero molto belli, danno all'antica dimora un qualcosa in più...
Le stanze della villa estiva si affacciano sul laghetto artificiale pieno di carpe giganti coloratissime che associano il cibo all'uomo del quale non hanno alcuna paura, ed anzi avvicinandosi alla riva giungono a frotte con un fare “minaccioso” e questuante.
Mi siedo un po' e rifletto su come fosse differente nell'antichità la concezione villa rispetto al mondo occidentale: la casa giapponese non ha mai presentato, infatti, enormi differenze tra quella dei nobili e dei ricchi e quella delle persone più comuni, se non per le dimensioni e il pregio dei materiali usati... Tutti avevano una casa di legno, con shoji e tatami a terra, armadi a muro da cui far sortire i letti la notte … e poche suppellettili: un'altra differenza la troviamo nelle dimensione e nella cura dei giardini, che nella villa Imperiale di Katsura magari sono più belli, mentre a casa di un contadino forse sono più funzionali …Le differenze erano meno marcate che in occidente...dove c'era la reggia di Caserta e la casa del nespolo dei Malavoglia...
Torniamo a casa, dopo un lento passeggiare e una visitina in un super mercato dove vendono l'olio Dante ed altre marche. Il profilo del sommo poeta mi mette allegria sopratutto perché l'immagine di un cuoco nipponico sorride da una fascetta su cui si dice quanto il prodotto sia buono...
A casa ci aspetta l'ennesimo spettacolo culinario! Pesce a carpaccio e fritto, “insalata” di polpo, oltre a riso e tofu al sesamo...

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Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro!