Ikegami ed il suo grande tempio
Scopri i colori della primavera del Sol Levante e la meraviglia dei ciliegi in fiore, andremo anche al di fuori delle solite rotte turistiche a scoprire il vero cuore del Giappone!
Per chi sia alla ricerca del Giappone perduto
Se siete alla ricerca della Tokyo che fu, del "Giappone perduto" perché ormai stravolto dalla grandeur che il XXI secolo sta dando alla grande capitale giapponese, dovete prendere un treno della linea Tōkyū Ikegami e scendendo all'omonima stazione vi ritroverete in un paesone dove il tempo pare essersi fermato nei modi e nello stile al secondo dopoguerra.
La zona di Ikegami conta all'incirca 30.000 abitanti ed è parte del "quartiere speciale" di Ota-ku, uno dei 23 che compongono l'odierna Tokyo e che ancora agli inizi del XX secolo era campagna o poco più con una storia legata a doppio filo a quella del suo grande tempio che sarà, oltre all'atmosfera retrò, il motivo della visita: l'Ikegami Honmon-ji.
Un quartiere di Tokyo nato attorno ad un tempio
La leggenda vuole che nel 1282 il grande bonzo Nichiren (fondatore della scuola buddista giapponese che porta il suo nome) partisse dalla sede principale della sua setta, situata sul Monte Minobe (regione di Yamanashi, cioè la zona centrale del Giappone là dove sono le Alpi giapponesi), perché malato per recarsi a delle terme medicamentose nella zona di Ibaraki, ma l'aggravarsi della malattia lo fece fermare ospite del samurai Ikegami Munenaka feudatario della zona e qui dopo aver consacrato a tempio un padiglione del palazzo morisse il 13 ottobre di quell'anno. Fu così che il nobile guerriero donò ai discepoli di costui 69384 tsubo di terra (uno tsubo è pari a 3,3 metri quadri) uno per ognuno degli ideogrammi che compongono la preghiera di Nichiren dedicata al "sutra del loto" che per la sua lettura del Buddismo è il fondamento di tutto.
Quando il tempio fu consacrato non esisteva neppure l'idea della città che sarebbe diventata Tokyo ed il potere aveva sede nella vicina Kamakura, di quell'antico periodo incendi e calamità, visto anche il materiale utilizzato nelle costruzioni giapponesi antiche, nulla è rimasto, ma abbiamo alcune testimonianze della ricostruzione avvenuta all'inizio dell'era Edo, cioè nei primi anni del XVII secolo. Purtroppo poi nel 1945 durante i bombardamenti di Tokyo anche esso non fu risparmiato e molti padiglioni andarono in fumo.
La pagoda è del 1608 ed miracolosamente sopravvissuta, guadagnandosi così il primato della più antica della regione tra quelle a cinque piani, è alta 30 metri ed è pensata per resistere a grandi terremoti, oltre a questa è rimasta la "biblioteca" ed una piccola stupa (una pagodina) rossa risalenti alla fine del secolo XVIII.
Un tempio legato al wrestling giapponese
Nell'attiguo cimitero è una tomba importante per i Giapponesi non più giovanissimi, quella di Rikidōzan, un lottatore di sumo nato nell'attuale Corea del Nord negli anni venti del secolo scorso, che poi negli anni cinquanta, divenne un famoso wrestler e che morì accoltellato dalla yakuza, che si narra ne avesse favorito l'ascesa e la ricchezza, creando al luogo uno speciale legame con gli esponenti di questa spettacolare lotta. Tanto che nella porta principale del tempio, rifatta nel 1977, si vedono i due Niou, le divinità forti e mostruose che proteggono i templi buddisti del Sol Levante, pensate dallo scultore Katsuzō Entsuba con le sembianze del grande lottatore Antonio Inoki, un personaggio tanto famoso da essere anche disegnato come l'amico dell'uomo Tigre dei cartoni animati... ed io che pensavo solo frutto di fantasia prima di conoscere il Giappone direttamente.
Noi siamo venuti qua per godere dei fiori di somei yoshino (il ciliegio famoso per le fioriture) per l'hanami, vi sono infatti 100 alberi di questa pianta che danno al luogo un aspetto davvero bello.
La zona fu nel passato caratterizzata da commerci e "turismo religioso", fenomeni legati al tempio ed oggi presenta al viaggiatore che vi arrivi ancora il lato più tradizionale del Paese del Sol Levante, tra negozi poco probabili altrove e sale da tè. Nell'occasione della nostra visita siamo andati anche a pranzo in un bellissimo locale realizzato in una Machiya (le case mercantili dell'antico Giappone) di cui vi parleremo presto in un suo post dedicato.
Sotto gallerai fotografica.
- come arrivare
- Con la linea Tokyu scendere alla stazione Ikegami oppure con la linea Toei Asakusa alla stazione di Nishimagome.
- orario tempio
- aperto tutti i giorni ad ingresso libero
Viaggia con noi alla scoperta del Giappone per primavera!
Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro!