Il santuario Yasui Konpira-gu a Gion
Scopri i colori della primavera del Sol Levante e la meraviglia dei ciliegi in fiore, andremo anche al di fuori delle solite rotte turistiche a scoprire il vero cuore del Giappone!
In Giappone due religioni ne fanno una
La storia dello Yasui Konpira-gu, un fascinoso santuario dedicato alle "Separazioni" ed alle "Unioni" che si trova a Gion, il famoso quartiere delle geisha a Kyoto, è una sintesi della religiosità giapponese, che è fatta di buone dosi di politeismo, sincretismo, scaramanzia e spiritualità e vede quotidianamente molte persone recarsi fino ai suoi altari per una preghiera o un piccolo rituale, anche se, in generale, andando a leggere i numeri, la stragrande maggioranza dei Giapponesi si professa atea, o meglio, dice di non credere ad un dio in particolare, come potete anche vedere in un nostro post dedicato all'argomento.
Per cercar di capire la storia di questo santuario si deve partire da un passo indietro, quindi, e ricordare a tutti i lettori che la religione nel Sol Levante è un mescolarsi di tante credenze che ammettono le une le altre (sincretismo), un concetto che spesso gli Italiani in vacanza in questa lontana terra faticano a comprendere, provenendo da una fede monoteista, che crede quindi ad un solo Dio e non ne ammette altri, infatti, in Giappone lo Shintoismo, che è la religione autoctona, ha accolto senza troppi problemi il Buddismo (che arrivò qua nella sua mediazione sino-coreana nel secolo VI) fino a mescolarvisi, senza mai perdere la sua identità. Una convivenza di fedi che operano per il benessere di un popolo da circa 1500 anni.
Amori e guerre si intrecciano attorno al nostro tempio nel cuore di Kyoto
E' così che nel VII secolo prima che la stessa Kyoto fosse capitale del Giappone il potente clan dei Fujiwara, nome che significa campo di glicine, volle qua far costruire un tempio, perché in questo luogo vi era una famosa pianta di questi fiori, che chiamò Fuji-dera (tempio del Glicine), un luogo sacro ove pregare per la buona fortuna della famiglia e l'eternità della sua discendenza.
Circa cinquecento anni dopo l'imperatore del tempo, che si chiamava Sutoku (regnò tra il 1123-1141) e che era devoto a queste piante fece restaurare gli edifici e li diede come dimora alla sua concubina prediletta che si chiamava Awa no Naishi. Questo imperatore, per farvela breve, innescò una guerra dinastica, che vide alla fine vincere uno dei suoi fratelli minori diventato imperatore col nome di Go-Shjirakawa. Sutoku morì lontano da Kyoto, nell'isola di Shikoku, nella prefettura di Kagawa, dove si era dovuto ritirare in esilio, quando aveva perso la guerra e la sua prediletta, che era diventata una monaca e che rimase nel tempio a Kyoto a pregare un ritratto dell'imperatore esiliato.
Nel frattempo il suo spirito apparve ad un monaco di questo tempio buddista che riferì del fatto all'imperatore vincente (Go-Shjirakawa) che era esso stesso diventato un bonzo e così volle che per celebrare questa rivelazione onirica in città fosse consacrato un nuovo tempio: il Kansho-ji e che fosse dedicato al fratello morto... questo luogo sacro sarà il predecessore del santuario Yasui Konpira, di cui vi stiamo parlando.
Da Tempio buddista a Santuario shintoista
Alla metà del secolo XV, quando Kyoto fu devastata dalla guerra Onin (un'altra guerra civile), il Kansho-ji andò in fumo, come il tempio del glicine e così qua, che c'era rimasto uno spazio vuoto, fu trasferito (è cosa normale in Giappone che un posto sacro cambi di posto) il suo culto (forse anche perché era luogo caro a Sutoku). Un paio di secoli dopo, poi, anche un santuario shintoista che aveva le sue origini nella zona nord della città vi trasferì i suoi altari.
Il nostro tempio buddista, che era diventato quindi anche santuario shintoista divenne adesso noto come "Yasui Konpira-gu". Nel XIX secolo, poi, la riforma Meiji, caratterizzata da un movimento fortemente nazionalista desideroso di far prevalere lo shintoismo eliminò molti templi buddisti in favore dei Kami giapponesi e qua si conservò il solo culto shintoista. Speriamo di esser stati chiari, che gli eventi erano complicati davvero!
Rituali e preghiere per aiutare le buone separazioni e rinforzare i legami in questo santuario del Sol Levante
Essendosi dedicato solamente alla preghiera, durante il proprio esilio, separandosi da ogni altra cosa terrena, Sutoku protegge chi si voglia separare da qualcosa, mentre essendo stato separato a forza dalla sua amata, protegge anche chi voglia avere un forte legame; il santuario, quindi, divenne sempre più luogo sacro a chi volesse separare qualcosa da sé o da qualcuno, o qualcosa, sia persona, o malattia, o vizio, ma anche luogo di culto di chi voglia far partire buone unioni o rafforzare le precedenti essendo certo di non essere legato a nulla di negativo... così se avete da pregare per il vostro buon divorzio o per quello di qualche persona a voi cara, o per la fine di un rapporto che voi giudicate negativo, che coinvolga qualcuno a cui voi tenete, siete nel posto giusto, come lo siete se avete in mente di principiare un'unione o di rafforzarla, basta non sbagliarsi nel far le richieste.
In questo santuario oggi troviamo tanti ema, delle targhette in legno in cui si esprimono gli auspici agli dei del Pantheon shintoista, dove si possono leggere i desideri di separazioni più disparati, da quelli che invocano una brutta malattia di allontanarsi da un genitore, a quelli di una madre che prega che una cattiva fidanzata si separi dal diletto figlio, o dove si leggono chiaramente il nome ed il cognome, ma anche indirizzo e numero di telefono di una qualche amante che distrugge un matrimonio e che si prega di scomparire nel nulla...
Oltre agli ema e a vari altari è presente una pietra sacra, ove è un foro nel quale passa agevolmente una persona strisciando un po' al suolo, e pare che questo buco sia il collegamento con il dio stesso.
Per compiere una richiesta si dovrebbe fare il riturale che vi descriviamo: prima pregare all'altare principale, fare un'offerta, e prendere un katashiro, un foglietto di carta su cui scrivere ciò che si desidera, poi si dovrebbe percorrete il buco nella pietra magica avendo l'ingresso principale alle spalle, che è il verso per chiedere una separazione e poi si deve percorrere in senso opposto così da sciogliere col primo passaggio i legami negativi e poi rafforzare quelli buoni, e poi si attacca alla pietra il foglietto, che si sarà tenuto con noi... dopo un po' i foglietti vengono bruciati dai sacerdoti, che come vedete in foto sono tanti.
Noi siamo stati qua in una primavera assieme a degli amici italiani ed infatti le foto che abbiamo messo le ha fatte il nostro caro Giacomo.
Vedi sotto galleria fotografica
- come arrivare
- Dalla stazione centrale bus 206 Fermata Higashiyama Yasui
- orario
- aperto tutti i giorni e sempre, chi vuole acquistare omamori, ema ecc dalle 9:00 alle 17:30
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Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro!