Takayama
Scopri i colori della primavera del Sol Levante e la meraviglia dei ciliegi in fiore, andremo anche al di fuori delle solite rotte turistiche a scoprire il vero cuore del Giappone!
Il Giappone perduto è qua
Se nel vostro viaggio in Giappone avrete voglia di vedere come fosse il Sol Levante nell'epoca Edo (XVI-XIX secolo), cioè quando ancora si camminava normalmente per strada con il kimono ed i geta (i sandali di legno) ed il Paese era retto dal feudalesimo dei samurai, dovete mettere nel vostro itinerario la città di Takayama, noi ci siamo andati in novembre quando i colori dell'autunno regalavano un'atmosfera da fiaba e l'abbiamo subito amata. Siamo nella prefettura di Gifu, in una zona montuosa che era conosciuta nell'antichità come Hida ed oggi per non confonderla con altre località omonime col nome di Hida-Takayama.
Un nucleo abitativo in questa zona è presente dalla notte dei tempi ed è così che durante la così detta riforma Taika dell'imperatore Tenji, agli inizi della storia giapponese vera e propria, quando si cominciò a dare all'arcipelago un aspetto di Stato unitario con leggi che sancissero diritti e doveri degli abitanti, non riuscendo in questa zona ad avere una congrua produzione di riso da versare nelle casse dell'erario (essendo impervia la regione), per pagare il tributo si iniziò ad obbligare un certo numero di uomini ogni anno a compiere attività artigianali nella capitale (nulla di differente a ciò che accadeva in Europa nel medioevo), pensate che dovevano rimanere lontani da casa anche per 300 giorni ogni anno, così molti templi e palazzi dell'antichità di Kyoto furono costruiti dagli abitanti di Takayama, che però riportarono in città la propria esperienza che applicarono nella costruzione dei loro templi e santuari.
A spasso tra le antiche strade del Sol Levante
Alla metà del XVI secolo, verso la fine di quello che in Giappone è chiamato periodo Muromachi, un samurai di nome Takayama Geki fece costruire un castello, e dal suo nome poi fu nominata la zona. Nel 1695 il maniero fu fatto distruggere per volere dei Tokugawa che governavano il Sol Lavante da Edo (Tokyo) visto che la zona attorno al suo castello aveva raggiunto qualche autonomia di troppo.
Il luogo dove sorgeva questo edificio è oggi il parco Shiroyama (che appunto significa montagna del castello).
Nei 177 anni sotto il dominio diretto dei Tokugawa la città portò avanti la sua importanza strategica tra i monti e seguì le sorti del Giappone nella modernizzazione del XIX secolo, fino ad essere nominata comune di Takayama agli inizi del secolo XX per poi inglobare via via villaggi e comunità rurali fino a ricoprire un'estensione pari nel Sol Levante alla sola capitale, ovviamente con una popolazione estremamente rarefatta se si andasse ad un confronto.
Il modo migliore per visitare la città è una bella passeggiata a piedi e così camminare tra le strade del centro che sono rimaste in lunghe porzioni come erano alla fine del periodo Edo (XIX secolo) molte erano case di mercanti e tutt'oggi sono negozi dedicati all'artigianato ed ai turisti.
Mercati e cantine di sakè
Tra queste antiche abitazioni troveremo tante cantine di sakè che sono contraddistinte dal sugitama una palla di aghi di sugi, il cipresso giapponese che con i sui dritti fusti contraddistingue i boschi del Sol Levante.
Un tempo, al momento in cui la produzione annuale del sakè era pronta, il produttore/venditore esponeva davanti alla propria cantina questo "segnale", che era verde non appena veniva appeso, e poi via via che si seccava, il cambio di colore faceva capire anche il grado di "invecchiamento" del sakè stesso, che rispetto al vino, mi dicevano, va bevuto presto.
Di corredo a queste vie troveremo anche un paio di mercati giornalieri il mercato Miyagawa ed il mercato Jinya mae, la cui presenza è attestata già al tempo dei samurai, quando venivano qua a vendere i loro prodotti i mercanti, mentre poi dalla seconda metà dell'ottocento si è dato il permesso alle mogli dei contadini locali di venire a vendere i loro prodotti, così da approvvigionare di verdure e frutta freschissime la città, ed oggi anche i turisti che così possono mangiare un bel pomo appena colto o un qualche prodotto della campagna locale.
L'antico palazzo dei governatori dello Shogun
I due mercati sono praticamente uniti da un ponte vermiglio che pur essendo relativamente recente è diventato punto di riferimento per il viaggiatori ed i cittadini essendo piacevolmente coreografico, e con esso si giunge appunta alla Takayama Jinya, cioè a quella che era la residenza del governatore che per conto della famiglia dei Tokugawa governava sulla zona. In tutto il Giappone gli Shogun avevano una sessantina di questi uffici dai quali in pratica governavano, in modo diretto e senza ricorrere a feudatari, i territori e questo di Takayama è rimasto l'unico a non essere andato perso tra gli eventi della storia.
Qua possiamo ammirare una serie di padiglioni, in quello che fu il suo ultimo rifacimento dei primi del secolo XIX, nel quale furono restaurati anche i preesisti che erano stati smontati dal vecchio castello.
Un tempio ed un albero testimoni del periodo più antico della storia giapponese
Non distante dalla stazione, e dalle altre attrazioni del centro della città è il tempio Hida Kokubun-ji che vede la sua fondazione nel secolo VIII per la volontà dell'imperatore Shomu, quello del grande Budda di Nara e che impose per editto la costruzione di un tempio buddista nelle varie città del regno per far sì che la religione ancora nuova per i più attecchisse nel Paese del Sol Levante. L'antico padiglione è bruciato, ma è stato sostituito da uno ricostruito nel XVI secolo, anche la pagoda a sette ordini andò perduta ma nel XIX secolo è stata ricostruita con grande dispendio di uomini e denari però di tre ordini. A ricordare l'antichissima fondazione rimane un grande albero di Ginkgo piantato 1250 anni fa che ha resistito a tutti gli eventi che gli sono passati accanto.
Una piccola Kyoto tra le montagne
Nel periodo delle guerre civili del XVI secolo la città era sotto il controllo del daimyo Kanamori Nagachika prima fedele ad Oda Nobunaga e poi a Toyotomi Hideyoshi e come era uso dei samurai del tempo cultore delle cerimonia del tè e delle armonie architettoniche; fu così che ai piedi del castello fece sorgere una novella Higashiyama, spostando di fatto costruzioni preesistenti e facendo costruire ex novo una serie di templi tanto che anche Takayama si fregiava del titolo di piccola Kyoto.
Una piacevole passeggiata campestre di circa 3,5 chilometri vi porterà alle pendici del castello e da qua verso templi e santuarietti, tra cui noterete il tempio Unryu-ji preceduto da una porta lignea che era in precedenza una delle entrate del castello, mentre un'altra grande porta costruita nel XIX secolo da Mizuma Sagami, un grande architetto del tempo, ricorda la grande porta del Chio-in di Higashiyama di Kyoto e conduce al Daiou-ji ed inoltre un altro edificio religioso, l'Hokke-ji è stato ricavato da uno dei padiglioni del maniero feudale ed è quindi un edificio del XVII secolo.
Il Takayama matsuri
La città di Takayama è nota in Giappone e nel mondo intero ormai, anche, per il suo duplice matsuri (festa popolare) che saluta la primavera e l'autunno e che si svolge nei giorni del 14 e 15 di aprile nella sua manifestazione dedicata al santuario Hie, che sorge sulle rovine di un primitivo maniero, ma i cui padiglioni sono recenti perchè nel 1938 una valanga lo ha spazzato via. Il 9 ed il 10 di ottobre, invece, è la volta della festa dedicata all'altro antico santuario quello di Sakurayama Hachiman ed alla stagione autunnale.
Le due feste vedono sfilare carri decorati per le vie della città (12 in primavera e 11 in autunno) una sorta di processione coi santi, per intendersi, e i turisti che vi accorrono tutti gli anni dovranno premurarsi per tempo di prenotare un posto dove dormire, perché la cittadina è presa d'assalto in queste occasioni, specie da quando la festa è stata riconosciuta bene intangibile dell'umanità.
La zona ha anche delle benefiche acque termali che vanno ad arricchire il soggiorno, noi abbiamo dormito all'Hida Onsen Plaza, a 5 minuti dalla stazione e dal centro cittadino e abbiamo goduto di una bella ospitalità da vero ryokan, cenandoci anche, ma sopratutto degli onsen, pensate che ce ne sono due nella struttura a piani differenti, uno solo con vasche all'interno ed un altro dove queste sono collocate anche sulla terrazza all'ultimo piano e da cui si possono godere albe e tramonti tra le montagne, delle vere e proprie Spa dove ricaricarsi dalle giornate di viaggio.
Se sarete giunti fin qua non potrete non andare, almeno per qualche ora, a Shirakawa-go.
Galleria fotografica, poco sotto!!
- come arrivare
- Da Tokyo o Osaka con lo Shikansen scendere a Nagoya e poi linea Wide View Hida scendere a Takayama
Viaggia con noi alla scoperta del Giappone per primavera!
Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro!