Nikko

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Un viaggio nel cuore del Giappone più profondo che svelerà modernità e tradizioni antiche andando fuori dalle solite rotte turistiche, senza dimenticare le mete più amate.
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Nikko patrimonio dell'umanità sotto l'egida dell'UNESCO

Se usate la linea JR arriverete a Nikko nella sua stazione orientale, che è la più antica struttura ferroviaria del Giappone costruita in legno ed è stata realizzata su progetto di Frank Lloyd Wrigt, e già qua potrete ammirare un capolavoro impensato nel vostro viaggio. Da qua, poi, in un paio di isolati, si raggiunge,la strada principale, la Nikko Kaido, che percorsa per una mezzora in salita vi porta ai santuari, anche se comodi bus partono ogni pochi minuti dal piazzale antistante la stazione.
La leggenda vuole che Nikko sia stata fondata dal monaco buddista Shodo Shonin nell'anno 766, che qui arrivò attraverso il fiume Daya a cavallo di due serpenti, nel punto dove ora sorge il caratteristico ponte rosso Shin-kyo, che vedrete nell'avvicinarvi alla zona sacra, e si dice che poi qui costruisse il primo tempio, il Rinno-ji che divenne una scuola buddista passando da varie correnti filosofiche prima shingon al passaggio di Kukai (IX ecolo), e poi tendai con l'arrivo di Ennin e rimase per secoli tranquillo tra le montagne pensate che per erigere il Rinno-ji sono stati usati come pilasti 320 metri di tronchi e qua si custodiscono le tre statue di Budda in legno più alte del Paese, ben otto metri, questo tempio si trova proprio all'ingresso del Toshogu.
Tutti i siti di Nikko ormai famosi in tutto il mondo sono protetti sotto l'egida UNESCO.

Un santuario a protezione del Sol Levante

I maghi e i sacerdoti che erano al fianco del primo dei grandi shogun dei Tokogawa, Ieyasu, quello che portò di fatto il centro del potere da Heian (Kyoto) a Edo (Tokyo), individuarono in Nikko il punto dove costruire la tomba di questi a protezione del Giappone dagli spiriti cattivi che venivano da occidente.
Fu così che alla sua morte (1616) dopo una prima sepoltura nei pressi di Shizuoka, circa ad un anno dal decesso, i resti del grande shogun furono traslati a Nikko, in una tomba che fu poi dal nipote Iemitsu, il terzo shogun dei Tokugawa, quello con cui il Giappone chiuse le porte agli stranieri, trasformata, nel 1634, a 21 anni dalla morte (anno mirabile nella religione giapponese), nel grandioso complesso che è il santuario Tosho-gu di oggi.
In tre anni, così, 15.000 falegnami, decoratori, costruttori, da tutto il Paese riedificarono questo santuario, coloratissimo in stile Momoyama, un innalzarsi attraverso porte dalle magnifiche decorazioni e templi fino alla cima della collina dove è la semplice tomba, preceduta dalla famosa scultura del gattino che dorme accanto ad un passerotto a simbolo della pace donata da Ieyasu al Paese del Sol Levante.
Salendo la collina, ammirerete la pagoda, attraverserete i toriii, le porte dai mirabolanti intagli, tra draghi, tigri ed elefanti e non potrete fare a meno di pensare alla potenza di questa famiglia shogunale.
Un susseguirsi di immagini metaforiche scolpite in legno, a ricordare la saggezza dello shogun ed il benessere da lui donato alla nazione, accompagneranno tutta la vostra salita, un'attenzione particolare alle famose tre scimmie che simboleggiano non vedere, non parlare e non sentire il male.
Già nel 1618 il santuario assunse il titolo di più importante del Giappone e alla realizzazione poi della sua struttura furono mobilitati davvero tutti i daimyo (feudatari maggiori) del Sol Levante, pensate che dalla lontanissima Fukuoka (nell'isola di Kyushu a 1200 km da Nikko) arrivarono per ordine del samurai Kuroda signore della città le enormi pietre per costruire il Torii alto nove metri e che fa da ingresso alla zona sacra.

Un tempio buddista a proteggere la sepoltura del terzo degli shogun del Giappone Tokugawa

Non molto distante da questo santuario sorge il Taiyuin, il mausoleo di Iemitsu, morto nel 1651, questo è un santuario più piccolo, per non sopravanzare il nonno, dove i colori dominanti sono due, il rosso ed il nero, tutti gli edifici sono del 1653, fantastiche sculture accompagneranno la vostra visita, che andrà dalla porta dei Niou (i due guardiani che troviamo sempre alle soglie dei templi buddisti) a quella Niten con le effigi dei protettori del buddismo e poi la porta Yasha, ove altri 4 guerrieri sempre di scorta al Budda fanno la guardia, qua, pi vediamo le lanterne in pietra donate dai feudatari da tutto il Giappone fino a giungere all'edificio principale detto Kinkaku ove è un soffitto con 150 draghi intagliati, la tavoletta funebre di Iemitsu e la sua armatura, poi alla fine la nostra visita si ferma difronte ad un'ultima porta la Koka-moon oltre cui è la sepoltura vera e propria, qua come nel toshogu vederete quanto siano commisti i culti buddista e shintoista in Giappone, tanto da poter parlare di una sola religione giapponese fatta dal sincretismo dei due culti. Ma se il Toshogu pende un po' più verso lo shintoismo, d'altronde ci si venera Ieyasu come dio, il Taiyuin si avvicina di più ai culti buddisti che devono accompagnare il corpo mortale dello shogun in paradiso, non siate pigri e non perdete questo sito che in tanti si fermano al più eclatante toshogu, ma forse il fascino del Taiyuin è maggiore e senz'altro è meno affollato di gente.
Accanto all'ingresso del complesso funebre di Iemitsu troviamo il santuario fondato nel 767 con 23 edifici classificati come Importanti Beni Culturali, questo santuario è a capo di tutti i luoghi sacri di Nikko.

Per chi in un viaggio in Giappone cerchi anche natura e relax

Oltre a tutto Nikko sorge all'interno di un parco nazionale dove potete passeggiare e rilassarvi dimenticando la confusione delle grandi città, per questo vi consigliamo uno o due giorni di permanenza qua, così da poter visitare il Lago di Chuzenji-ko e le cascate di Kegon o al limite al mattino presto i siti sopra descritti restando al riparo dalle orde di turisti, visto che è una gita che in molti fanno dalla mattina alla sera dormendo a Tokyo e .
Noi ci siamo stati sia in primavera quando l'aria era ancora fresca e all'ombra c'era ancora un po di neve ed abbiamo dormito in un bel ryokan, con il suo onsen, così da assaporare al meglio i ritmi del Sol Levante, era il 2010 ed ancora il turismo internazionale latitava in Giappone, poi ci siamo ritornati nel 2019 con un piccolo gruppo di amici in viaggio con noi, a fine estate, e le strutture, magnifiche nei loro restauri ancora in fase di ultimazione, si mostravano ad una folla di viaggiatori giunti qua da tutto il mondo.

come arrivare

Col Tokyo treno JR, si effettua un cambio a Utsonomia dove si prende un locale.

orario

Santuari di Tsho-gu e Taiyuin-byo: da marzo a novembre 8-17; da dicembre a febbraio 8-16,30.

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