Nagasaki
Scopri i colori della primavera del Sol Levante e la meraviglia dei ciliegi in fiore, andremo anche al di fuori delle solite rotte turistiche a scoprire il vero cuore del Giappone!
Nagasaki ed il terribile ricordo della bomba atomica
Quando si legge il nome di Nagasaki tutti pensiamo subito inevitabilmente al 9 agosto del 1945, quando gli Americani tirarono sulla città la seconda bomba atomica, facendo scempio delle vite degli abitanti inermi e così piegando il Giappone alla resa incondizionata e terminando la pagina drammatica della seconda guerra mondiale.
Nagasaki, però, oggi, come Hiroshima d'altro canto, è una città dove pochi sono i segni palesemente visibili dell'evento, se non nel parco della pace, nel museo legato al triste evento e nel muro superstite della cattedrale di Urakami (il nome del quartiere dove cadde la bomba) che era la chiesa più grande del Giappone e che ora è stata ricostruita affianco al vecchio sito. E così, anche io, quando ci sono andato, devo ammettere di essermi scordato presto del terribile avvenimento e di essere subito stato preso dall'allegria e dalla bellezza della cittadina.
La città giaponese che per prima vide gli europei
Nagasaki, è una città bella e vivace a testimonianza del suo passato volto ad essere porta del Paese del Sol Levante verso il continente asiatico e da là verso il mondo intero.
Fu, infatti, a bordo di una nave cinese alla deriva per una tempesta che alcuni portoghesi sbarcarono qua, su una delle isolette antistanti alla città, nel 1543 e poi dietro a questi arrivarono altri mercanti anche di differenti nazionalità europee, i fucili e i gesuiti guidati, per di più, da uno dei loro fondatori, San Francesco Saverio.
Il cristianesimo ebbe a Nagasaki il suo punto di maggior proselitismo anche se presto gli interessi della nuova religione entrarono in collisione con i preesistenti istituti buddisti e shintoisti, così che Toyotomi Hideyoshi, che già aveva i suoi problemi a tener unito il Giappone, così come era, nel 1587 mise al bando la nuova religione, fatto che culminò con l'uccisione di 26 tra missionari e proseliti, altre furono le persecuzioni contro i cristiani fino alla totale chiusura al mondo occidentale voluta dai Tokugawa, che vide, però in un'isoletta nella baia di Nagasaki, appunto, l'unico luogo dove i soli mercanti Olandesi, calvinisti, più dediti al guadagno che non alle conversioni, continuare una volta all'anno a commerciare con questo paese.
In viaggio a Nagasaki tra templi nuovi ed antichi
Anche oggi la città è la più cristiana di questa parte di mondo, ma immaginatevi che i cristiani, di tutte le confessioni, in tutto il Giappone sono il 4%; in memoria degli eventi sorge, infatti, non lontana dalla stazione dei treni, il monumento dei 26 martiri; oltre ad altre chiese realizzate dopo il 1868, cioè alla riapertura del Giappone al resto del mondo.
Nei pressi dello scalo ferroviario trovate anche un santuario dedicato a Kannon divinità della misericordia, il tempio è una moderna costruzione sorta sulle ceneri del preesisterne spazzato via dalla boma atomica ed è un edificio a forma di tartaruga con sopra una statua della dea alta 18 metri opera degli anni ottanta del novecento, che devo dire non ci è piaciuto molto.
Il modo più semplice ed economico per vistare il luogo è il tram,infatti vi sono 4 linee che coprono un po' tutto il centro che è abbastanza grande e degrada sul mare, così da risparmiarsi un po' delle salite che contraddistinguo la città.
Tanti sono i luoghi da visitare a Nagasaki, sulla collina che fronteggia il mare sorge il santuario shintoista Suwa da cui si ha una bella vista sulla baia e dove tra il 7 ed l 9 ottobre tutti gli anni si svolge il Kunchi matsuri tra danze carri ed un dragone portato in processione.
Infuenze cinesi in templi dove si respira Giappone
Sempre sulle colline alle spalle della baia trovate il tempio buddista Kofuku-ji costruito nel XVII secolo in stile cinese e poco a sud il Sofuku-ji anch'esso con importati influssi dal celeste impero come ad esempio una porta in stile ming o il portale d'ingresso che è realizzato come si immagina il portone del paradiso sottomarino cinese, esso è sede della scuola zen Obaku e la sua atmosfera è tipicamente giapponese. Altri stranieri ammessi in una loro isoletta artificiale, oggi collegata alla terra ferma, erano, infatti i Cinesi, i quali, però, avevano maggiori possibilità di movimento nella città, i rapporti con la Cina, qua, furono più forti che altrove, anche quando il Giappone si era chiuso prepotentemente in se stesso.
A nord di questo trovate un altro tempio non danneggiato né da incendi e neppure dall'esplosione atomica e così intatto dalla fondazione del XVII secolo il Daiko-ji.
La città più occidentale del Giappone
A Nagasaki forti sono, anche le influenze occidentali che si vedono nelle costruzioni ottocentesche in stile europeo il cui esempio più famoso sono la casa ed il parco Glover a testimonianza dei commerci di questo mercante che fornì molte delle armi che resero possibile la rivoluzione Meiji nella cui abitazione si ambienta, tra l'altro, la madama butterfly di Puccini.
Sorge qua la chiesa cattolica di Oura del XIX secolo esempio dello stile neo-gotico, in legno, più grande del Giaoppone, dove nel piccolo museo troverete interessantissimi documenti del perdurare della fede cristiana nei secoli in cui essa era bandita dall'arcipelago nipponico
Se avete modo passate un paio di giorni in questa cittadina, così da viverla un po', è vivace culturalmente e vi respirerete un aria internazionale rara nel Paese del Sol Levante e nel caso non perdetevi di andare a mangiare allo Shikaro, ristorante cinese in attvità da più di cento anni e dove pare siano nati gli champon piatto di spaghetti di grano in una succulenta zuppa che è noto ormai in tutto il Giappone e tra cui tra gli altri ad esempio anche mio suocero ne fa il suo cavallo di battaglia ai fornelli!
- come arrivare
- Da Hakata con JR Kamome per Nagasaki
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Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro!