Il tempio Daihoon-ji a Kyoto
Scopri i colori della primavera del Sol Levante e la meraviglia dei ciliegi in fiore, andremo anche al di fuori delle solite rotte turistiche a scoprire il vero cuore del Giappone!
Una leggenda molto giapponese all'ombra dei sakura piangenti
Il Tempio Daihoonji è noto tra i Giapponesi col nome di Sembon Shakado ed è famoso per la leggenda della dama Okame, sorge non lontano dai santuari Hirano i Kitano e noi di viaggiappone lo abbiamo raggiunto in un fresco mattino di primavera quando il grande ciliegio piangente che sorge ivi era al culmine della propria bellezza, motivo ulteriore a visitare questo, oltre ai tanti tesori che custodisce che lo rendono interessante in ogni momento dell'anno e da annotare tra le mete del vostro viaggio in Giappone.
Tra i vari edifici l'attenzione del visitatore verrà subito catturata dal padiglione principale a cui si lega una leggenda che rende il luogo noto a molti degli abitanti del Sol Levante, la costruzione, che risale al 1227, è tra gli edifici più antichi della zona ad essere miracolosamente sopravvissuta alla feroce guerra Onin del secolo XV, fu costruita da un famoso capomastro del tempo, di nome Takazugu, che, si narra, mentre tirava su l'edificio, si accorgesse di aver segato il trave principale troppo corto, davanti allo sconcerto dell'uomo, pare che la moglie, una saggia donna di nome Okame, suggerisse di aggiungere un pezzo in più con un incastro, escamotage pienamente riuscito.
Sincretismo tra religioni alla base della spiritualità giapponese
Sapere in giro, però, che la soluzione era arrivata da una femmina avrebbe recato molto disonore al nostro maestro d'ascia, sì, perché pare che al tempo le signore dovessero tacere e sopratutto guardarsi bene da dar consigli agli uomini in fatto del loro lavoro. Fu così che Okame, per amore del marito che sarebbe stato travolto dal disonore se si fosse saputo, si uccise. L'uomo portò a termine il lavoro e incise sul trave il volto della donna, affinché essa potesse ammirare l'opera finita, ora essendo Okame anche il nome della maschera del kami del pantheon shintoista Otafuku (protettrice della fertilità e delle buone unioni, un'immagine che in Giappone troverete ovunque dai santuari ai supermercati), il capomastro immortalò la moglie in quelle vesti e le due creature divennero quasi un tutt'uno, oggi all'interno di questo padiglione possiamo vedere alcuni simulacri di Okame/Otafuku, in quella logica di sincretismo religioso che pervade l'intera religiosità nipponica.
Mirabili testimonianze della storia dell'arte giapponese
Motivo della nostra visita però, oltre questo antico edificio e il ciliegio è stata la collezione di antiche statue dei periodi Heian e Kamakura raffigurati una il Budda bambino ed altre il bosatsu della misericordia Kannon queste ultime attribuite al maestro Tankei, negli anni dell'edificazione del tempio stesso, opere davvero suggestive.
Purtroppo come spesso capita c'era un divieto di fotografia e per vedere le opere dovrete andare fin là.
Viaggia con noi alla scoperta del Giappone per primavera!
Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro!