I giardini di Hamarikyu e Shibarikyu
Scopri i colori della primavera del Sol Levante e la meraviglia dei ciliegi in fiore, andremo anche al di fuori delle solite rotte turistiche a scoprire il vero cuore del Giappone!
Tradizione e modernità si abbracciano a Tokyo
Siamo tra le fermate della linea Yamanote di Shimbashi e Hamamatsucho non troppo lontani dalla Tokyo Tower e da quello che era il più grande tempio di Edo (così si chiamava anticamente Tokyo) lo Zojo-ji, in una zona che ha avuto negli ultimi venti anni un grande sviluppo urbanistico divenendo sede di molte grandi aziende che qua hanno costruito i loro svettanti e futuristici edifici, tra cui Bandai Visual, Fujitsu, Nippon Television e SoftBank, ma particolarmente celebre e vistoso è il grattacielo a spigolo della Dentsu (agenzia pubblicitaria) progettato dall'architetto francese Jean Nouvel, tutti edifici che sono andati ad arricchire lo skyline della metropoli.
Quando nel secolo XVII Edo divenne di fatto la capitale, essendo la sede del bakufu (il "governo della tenda"), presieduto dallo shogun e si decise che tutti i feudatari dovevano avere una casa qua, dove passare parte dell'anno, così da essere meglio controllati, ci fu bisogno di più spazio, fu così che nel 1654 si decise di strappare la terra anche al mare costruendo un terrapieno ove far sorgere la villa, ed il giardino per uno dei figli di Iemitsu Tokugawa, che era lo shogun in carica, a cui era stato dato il feudo di Kofu. Costui si chiamava Tsunashige e morì piuttosto giovane lasciando in eredità al figlio Ienobu la villa nella capitale, se non che Ienobu per un gioco del destino divenne esso stesso shogun, cioè di fatto "re del Giappone" e questa dimora divenne essa stessa proprietà shogunale. Nel 1725, però, il luogo prese fuoco e fu così che successivamente non vi si ricostruì una dimora vera e propria ed il tutto divenne poi una sorta di parco reale di svago, qua, infatti, nei suoi laghetti ove l'acqua è salata si poteva pescare e qua erano custodite tante anatre da poter divertire nella caccia il "sovrano" ed il suo seguito e vi si edificarono alcune sale da tè.
Hamarikyu: un parco reale in stile giapponese meraviglioso in tutte le stagioni
In pratica Hamarikyu sorge su di un'isola artificiale della grandezza di 25 ettari, dove tre lati sono dei fossati, mentre difronte abbiamo la baia di Tokyo, una superficie a forma di rombo il cui triangolo inferiore si rifà al progetto originale con il giardino in stile Edo (XVII-XIX secolo), ove pini e altre piante si specchiano sui laghetti, tra ponticelli e padiglioni, mentre quello superiore è stato rivisitato nella seconda metà dell'ottocento e si presenta povero di acqua con ampi spazi squadrati destinati a grandi aiole fiorite ed è incorniciato oggi dai grattacieli di cui parlavamo poco sopra. Il terremoto del 1923 distruggerà le case da tè e sconvolgerà la vegetazione ed il colpo di grazia sarà dato poi dai bombardamenti del 1945. Il sito alla fine del conflitto sarà donato dalla casa imperiale alla città di Tokyo, e pian piano riportato alle sue forme del secolo XIX, ricostruendo fedelmente anche le case da tè e divenendo nel 1956 importante bene culturale giapponese.
Noi siamo stati più volte in zona e in visita a questi bei giardini ed abbiamo avuto modo anche di osservare per giorni dall'alto dalla camera di un hotel dove dormivamo tutta la zona, dove il giardino appare come una vera parentesi tra il mare, il brillio dei cristalli e dell'acciaio dei palazzi circostanti e la monorotaia che porta alla vicina Odaiba.
Un fantastico giardino dell'epoca dei samurai nel cuore di Tokyo
Non lontano da Hamarikyu sorge un altro giardino anch'esso legato alla residenza nella capitale di un daimyo (feudatario) che abbiamo avuto modo di visitare all'inizio dell'autunno e che pur non avendo la cornice dei grattacieli, ma di palazzi meno affascinanti, come parco lo abbiamo trovato più integro, più vicino a quella che è la nostra idea di giardino classico giapponese: il giardino di Shibarikyu.
Anche questo luogo è stato strappato al mare alla metà del secolo XVII e nel 1678 poi fu donato al feudatario di Odawara (attuale Kanagawa) Okubo Tadatomo che qua fece costruire la propria villa di rappresentanza ad Edo con annesso giardino dai suoi architetti di paesaggio appositamente fatti arrivare dal suo feudo. Quando il parco è sorto a corredo della dimora patrizia aveva un accesso diretto al mare mediante una spiaggia che si affacciava sulla baia, ma l'ingrandirsi della città gli ha tolto, ormai, ogni accesso all'oceano.
Caratteristica di questo giardino è il suo laghetto ove sorgono quattro isole: Nakajima più grande e centrale, che è collegata con un ponte alla terra e le più piccole Ukishima, Oshima e Yukimi-toro, qua gli architetti giardinieri hanno cercato di riprodurre un paesaggio classico cinese e finché esso era collegato al mare incredibilmente bello si dice che fosse il variare del panorama con le maree.
La famiglia Okubo è stata legata a questo luogo fino alla fine dello shogunato, solo negli ultimi anni esso è stato preso da un ramo cadetto dei Tokugawa per diventare poi successivamente proprietà imperiale. Anche qua il terremoto del Kanto e gli incendi che seguirono distrussero tutto. Per festeggiare l'inizio dell'era Showa, cioè il regno dell'imperatore Hirohito (1926) il luogo fu ricostruito come in precedenza per poi essere successivamente donato alla città ed al mondo che vi va in visita, noi lo ricordiamo come bellissimo.
Galleria fotografica sotto!
- come arrivare
- Per Hamarikyu Scendere a Shinbashi una delle fermate della JR Yamanote e 10 minuti a piedi, per Shibarakyu sono altri cinque minuti a piedi oppure sempre Yamanote ma scendere a Hamamatsucho
- orario
- aperto tutti i giorni 9:00 - 16:30
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Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro!