Diario del mio terzo viaggio in Giappone: il mio intimo Giappone

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Mercati e supermercati nel Paese del Sol levante

Sesto e settimo giorno
Il secondo giorno a Fukuoka, Yumichan ha appuntamento dal parrucchiere, dato che evita, finchè le sia possibile, di andarci in Italia, dove non viene soddisfatta troppo, per cui, appena è in Giappone, si concede una seduta da quattro ore per farsi acconciare come vuole lei...
Ne approfitto per stare coi miei suoceri con i quali vado volentieri a far la spesa; io, che amo la cucina, adoro i mercati, i supermercati, le bottegucce di alimentari e mi diverto sempre molto a frequentarli.

Storia giapponese di affetti altissimi senza parole

Chi non conosce i giapponesi e si limita a concentrare l'attenzione sul fatto che sono meno chiassosi nei saluti, meno eclatanti nelle esternazioni, meno diretti, spesso è portato a scambiare tutto ciò con freddezza, disinteresse, distacco...nulla di più sbagliato, perché i sentimenti qua sono forti e caldi come ovunque nel mondo, forse addirittura più consapevoli e sinceri.
Come comunico coi miei suoceri? Con le quattro parole che servono, sumimasen, arigatou, okaeri, tadaima, itterrashai, ittekimas ...e con i sentimenti: quanta felicità avverto nei loro sguardi, visto che raramente riusciamo a stare tutti assieme, a differenza di quello che accade con i miei genitori.
Io e Yumiko abbiamo dovuto pazientare otto anni, affinché i suoi accettassero un gaijin in casa, per cui si potrebbe essere portati a pensare che fossero cattivi, ma vi assicuro di no: hanno voluto esser certi (molto certi) di quel che facevamo; magari, se fossi stato un giapponese, gli antenati sarebbero stati più contenti, ma dal momento che hanno acconsentito al nostro stare assieme sono diventato uno dei loro cari...quando ho visto che sotto la TV, assieme ad alcune fotografie del nostro matrimonio, c'era anche un calendario con, al mese di ottobre, una foto di me assieme a loro a Pienza: mi sono commosso...

La mie signore giapponesi...

La mattina passa benissimo, anche grazie alla visita ad una cooperativa di pesca dove compriamo del sashimi per la sera, mentre a pranzo la mamma di Yumichan, che è una vera signora giapponese dedita al perfetto andamento della casa, ha preparato dei soba freddi.
Giusto il tempo di fare un pisolino che Yumiko è a casa con i capelli leggermente più chiari e mossi, europei oserei dire (e pensare che io la preferisco coi capelli del suo colore, corvini e dritti come spaghetti). Usciamo a passeggiare, guardando le vetrine di negozi normali in questa zona più "vera", in mezzo ai ragazzi che tornano da scuola con le loro uniformi delle medie o delle superiori e ai bambini delle elementari con le cartelle più grandi di loro che, incredibilmente per noi, vanno soli e parlano come degli adulti...come succedeva un po' di tempo fa in Italia...

La meravigliosa vita normale che si respira in Giappone

Quante biciclette, queste sì indisciplinate, che vanno sui marciapiedi, sulla strada, spinte da ragazzi, lavoratori e nonne sprint, mentre noi camminiamo lungo un corso d'acqua e vediamo una gru che fa il bagno... A cena sashimi, o meglio un sushi casalingo, quindi riso, alghe nori...verdure, così ciascuno si costruisce il suo … e poi wasabi e salsa di soia.. accompagnati accompagnati da ocha per i miei ospiti , mentre io bevo birra kirin doppio malto...bravi anche a far le birre i Giapponesi!
Passa calmo anche il successivo giorno, durante il quale andiamo a comprare un ombrello stendi panni in uno dei negozi a 100 yen, simili ai nostri "tutto ad un euro", ma con la qualità delle merci vendute, moltemade in Japan, di gran lunga superiore ai loro omologhi italiani.
Siamo pronti per prendere nuovamente il vol:, andremo ad Ishigaki, una delle più meridionali isole delle Ryukyu, l'arcipelago di Okinawa, pochi gradi a nord del tropico boreale...quindi abbiamo pantaloni corti, pinne ed occhiali, come diceva la canzone, anche se pare che un tifone stia guastando il tempo in zona...

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