Diario del mio secondo viaggio in Giappone, sushi d'arrivederci e ritorno in Italia
Un viaggio nel cuore del Giappone più profondo che svelerà modernità e tradizioni antiche andando fuori dalle solite rotte turistiche, senza dimenticare le mete più amate.
Il sushi più buono della mia vita
Tornati dalle isole tropicali ho passato altri tre giorni a Fukuoka dai miei suoceri, che ho passato tornando agli onsen, facendo un giro nel centro della città, godendomi le ultime ore giapponesi di questo viaggio, tra cui il momento più entusiasmante è stato,sicuramente, quando i genitori di Yumiko ci hanno portati a pranzo in un ristorante di sushi, dove sono buoni clienti e dove abbiamo mangiato in modo strepitoso.
Dopo aver mangiato il sushi del maestro del ristorante Torakatsu credo di non poterne più mangiare in Italia, e forse nemmeno in altre parti da quanto era perfetto...
Ritorno in Italia tutto da solo!
Tornare a casa mi metteva agitazione, perché non parlo che poche parole di inglese e il mio giapponese è assente e dovevo fare questa cosa da solo, visto che la mia dolce metà si sarebbe trattenuta altre tre settimane dai suoi...
Mia moglie Yumiko, però, mi aveva preparato tutto l'occorrente per farmi capire se mi fossi perso, una serie di frasi da usare per ogni evenienza, visto che il mio viaggio prevedeva degli spostamenti in suolo nipponico.
Da Fukuoka, infatti sono partito la mattina all'alba, per prendere un volo che da là mi avrebbe portato ad Osaka, all'aeroporto di Itami, il volo è andato bene e una volta arrivato tutto è stato semplice per trovare l'autobus di Limousine che mi doveva condurre all'aeroporto di Kansai.
Tutto, alla fine, è stato semplice, perché le cose erano esattamente
come avevamo visto essere descritte sul web, di questo in Giappone potete stare tranquilli.
Salito sull'autobus in poco più di un'ora sono arrivato a Kansai, vedendo dal finestrino case, palazzi, grattaceli ed immaginando quanti milioni di persone ci fossero, ognuno intento alle proprie opere.
Ciao Giappone!
Il bus, gentilmente, vi scarica direttamente al piano delle partenze, e poco dopo ero davanti al check-in di Alitalia, check-in che avevo già fatto il giorno prima on-line; quindi facilmente ho imbarcato il mio bagaglio e lentamente, avevo ancora alcune ore, ho abbandonato il Giappone, con un po' di tristezza, devo ammetterlo, ho visto mettere il timbro di uscita sul passaporto e così mi sono recato al mio gate.
Una volta nei pressi dell'imbarco, ho trovato una postazione wi-fi che ho usato, in Giappone spesso trovate reti wireless gratuite, quindi se avete uno smartphone, potete in qualche modo essere sempre in contatto coi vostri cari.
Il volo del ritorno è stato buono, forse un po' più lungo, e stancante, perchè ci sono volute tredici ore per arrivare a Roma, e viaggiando sempre di giorno non ho dormito molto, addirittura ho guardato 4 film.
Il rientro in Italia è sempre un po' brutale, tutto appare un po' sporco e non funzionante, ma anche molto familiare, e quindi piacevole dopo ventisette giorni di lontananza da olio d'oliva, pane e prosciutto crudo.
Pian piano sono arrivato da dove partono i voli nazionali e da là ho preso l'aereo per Peretola, dove c'era il mio super babbo ad attendermi, quando sono entrato in casa erano passate più di 24 ore da quando ero partito...stravolto e felice per il viaggio bellissimo che avevo fatto.
Dopo poche settimane anche Yumiko e tornata qua, così un po' di Giappone è sempre con me...
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Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro!