Diario del mio settimo viaggio in Giappone: Otaru la porta di Hokkaido
Scopri i colori della primavera del Sol Levante e la meraviglia dei ciliegi in fiore, andremo anche al di fuori delle solite rotte turistiche a scoprire il vero cuore del Giappone!
I segreti del sakè giapponese
Con un'ora di macchina o poco più da Shiraoi arriviamo ad Otaru un porto di 130.000 abitanti, sulla costa meridionale di Hokkaido, che si affaccia sul Mar del Giappone, che ebbe il suo fulgore a cavallo dei secoli XIX e XX come testimoniano i magazzini e le costruzioni che tanto ricordano l'Europa del nord est.
La nostra prima tappa la facciamo ad una cantina di sakè (quella del signor Tanaka) che è alle porte della zona storica e che qua propone ai turisti una visita con degustazione per vedere come si fa il famoso "vino" di riso, passiamo così da osservare come viene trattato e ridotto il chicco del cereale, che darà poi la bevanda alcolica (l'amido che serve alla fermentazione è al centro del chicco, quindi più si riduce più il sakè è pregiato), fino a vederlo impastare in un ambiente caldo a 35° e poi passare in dei "tini" di acciaio ove viene mescolato, fatto sobbollire, fermentare al fresco fino a dare un primo succo fresco e spumoso...
Io non sono un grande intenditore di questa bevanda, che, come tanti, avevo, prima di imbattermi nel pianeta Giappone, conosciuta calda, come fine pasto al ristorante cinese in Italia nei lontani anni novanta, ma qua si parla di un altro prodotto, un altro sapore, profumi che cambiano a seconda del tipo di riso usato, del tempo, della maturazione...insomma una vera cultura del sakè mi è stata svelata in questa circostanza.
Un Giappone dal volto europeo
Da qua, con il perentorio ordine di non bere più nulla fino a sera, ci dedichiamo ad esplorare il centro cittadino...subito accanto alla "sakeria" Tanaka è il museo dei carillon una struttura della belle epoque ove sono custoditi strumenti atti a riproduzione musicale risalenti ai secoli passati, oltre ad una produzione recente che è destinata ad essere souvenir della città.
La passeggiata si snoda tra i negozi in quella che è la strada principale del centro, un corso cittadino, tra antichi magazzini dove sono gelaterie, ristorati, botteghe per turisti, quasi tutti ricavati in strutture del primo novecento (rarità per il Giappone).
Una gustosa lezione di sushi
Da qua raggiungiamo la Sushi-dori, la strada dei negozi di sushi, dove abbiamo prenotato al ristorante Tatsumi una "lezione" di "composizione" del più famoso piatto della cucina nipponica, qua dopo averci fatto accomodare in una saletta "privata" a cui si accede senza scarpe (è normale nei ristoranti alla giapponese) si apre all'improvviso la parete di fondo (tanto che mi è preso un mezzo colpo) e dall'altra parte, da dietro un bancone tra coltelli, arnesi e pezzi di pesce, il maestro Tatsumi, che mi invita a raggiungerlo...mi fa indossare un paio di guanti di plastica, mi fa metter su un grembiulino di carta e alla testa la mitica striscetta di stoffa (hachimaki) e inizia a guidare le mie mani...un po' d'emozione mi fa perdere i primi dettami del maestro, prendo troppo riso, troppo poco...ma alla fine, anche perchè aiutato dalla mia sapiente guida, viene fuori una composizione quasi degna di essere fotografata (Yumiko non mi aveva mai visto così serio)...e che mi mangio (era davvero ottimo, e poi lezione più cena a meno di 30€ ci si può stare!) mentre Yumi si ordina l'equivalente, ma fatto da mani più esperte in cucina...nel mentre procede la cena il maestro Tazumi ci svela i "segreti" del maestro di sushi, dicendoci che, prima di avere il permesso di avvicinarsi al banco dove il piatto prende vita, lui, quando era un apprendista, ha atteso dieci anni passati in cucina a guardare, a pulire, ad affilare i coltelli, ad imparare la preparazione del riso, il taglio dei pesci. Mentre parla, uno dei ruoli del maestro è anche intrattenere i commensali, vediamo che tagliuzza e costruisce qualcosa, ed è così che prima di congedarsi ci omaggia di un piccolo capolavoro: dei sushi in miniatura...montati ognuno su di un chicco di riso!
Un angolo di Giappone romantico in Hokkaido
E' buio, ma non è tardi, qua l'imbrunire cala verso le sei e alle sette il cielo è nero, ci facciamo quindi una bella passeggiata lungo il canale su cui si riflettono le strutture ottocentesche dei palazzi e dei magazzini di aringhe che nella mia mente ricordano il dottor Zivago e che oggi sono caffè e ristoranti, dopo un po' di foto ed aver respirato un'atmosfera inusuale in Giappone, recuperiamo la macchina ad un parcheggio a pagamento e ci dirigiamo verso Sapporo, dove abbiamo prenotato una camera al Novotel Sapporo un albergone in pieno centro a ridosso del quartiere dei "divertimenti" Susukino, le luci della città sono belle, le strade dritte a reticolato permettono una guida agevole, il traffico scorre meglio che altrove, considerando il fatto che siamo comunque in una metropoli di quasi due milioni di abitanti...
La camera è piuttosto spaziosa, vista la tipologia di hotel, e dopo una bella doccia ci addormentiamo, stavolta con risultati un po' più soddisfacenti , pronti l'indomani a vistare il capoluogo della zona.
Viaggia con noi alla scoperta del Giappone per primavera!
Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro!