Diario del mio sesto viaggio in Giappone: escursione culinaria
Scopri i colori della primavera del Sol Levante e la meraviglia dei ciliegi in fiore, andremo anche al di fuori delle solite rotte turistiche a scoprire il vero cuore del Giappone!
Il mare di Fukuoka
Manca solo una settimana al nostro rientro, il tempo, come sempre, in Giappone è volato ed andato pian piano nel quotidiano scoprire questo mondo bello e così differente in tutto rispetto all'Italia.
E'una bella giornata di sole e con Yumichan vogliamo andare a pranzo fuori e vedere un po' il mare, quindi decidiamo per il ristorante cinese dell'Hilton di Fukuoka, il grande albergo, un tempo della JAL, che assieme alla torre ed al palazzo del Baseball è tra i punti fondamentali dello skyline della città, e dove quattro anni addietro abbiamo fatto il piccolo "ricevimento" per festeggiare le nostre nozze, celebrate in Italia qualche mese prima, anche qua in Giappone...un bel posto, di una certa classe.
Ottima cucina cinese in Giappone
E' un po' che non lo ripeto, quindi, a scanso di equivoci con chi pensa che la cucina cinese sia quella cosa che ci viene propinata a basso prezzo in Italia, voglio ribadire come l'arte culinaria del Celeste Impero sia direttamente proporzionale alla sua storia e quindi tra le più alte al mondo...e qua in questo ristorante ne abbiamo un bel saggio...
Arriviamo col bus ai piedi della Fukuoka Tower, si sta proprio bene ed è così che camminiamo lungo la spiaggia fino al ristorante, indugiando nello scattare qualche foto.
Qua ci attende un pranzo importante, con tante portate e poi il giovedì per il desinare è in voga la formula che si possono ordinare nuovamente i piatti che più ci sono piaciuti...insomma un'abbuffata... che ci vine servita in una saletta elegantemente arredata vista mare, dove sono solo tre tavoli, oltre a noi due signori evidentemente in un pranzo di lavoro e una nonna con la figlia ed il nipotino di un paio d'anni, che è molto buffo e ci strappa qualche sorriso e alcune foto...
Il nostro piccolo grande Sol levante
Riprendiamo il bus e con esso rapidamente andiamo in centro a Tenjin dove volgiamo comprare qualcosa per la colazione e le verdure che arrivano freschissime nei bachi di alimentari dei grandi magazzini più importanti della città..qua è anche un punto vendita di nespresso che fa assaggiare il suo prodotto ai clienti...ed è così che non mi perdo un caffè espresso potente...che scende, dopo giorni e giorni di caffè giapponese, nel mio corpo come la pozione di Asterix donandomi nuova vita...
Così, non troppo tardi rincasiamo pronti per la cena, eh che volete non posso mica offendere mia suocera dicendo che ho mangiato tropo a pranzo, e ci gustiamo del carpaccio di pesce e degli ottimi gyoza ... ma alla fine tornato in Italia la bilancia mi ha detto che ho perso tre chili...perchè anche mangiando tanto evidentemente la cucina nipponica è meno calorica...
Vongole giapponesi e spaghetti italiani
Dopo tre settimane di manicaretti del Sol levante, però, i nostri lettori spero non me ne vogliano, almeno io inizio ad aver desiderio di sapori semplici, tipo pane ed olio, pasta al pomodoro con un filo d'olio, insomma la cosa che dopo un po' più di tutte mi manca dell'Italia è l'olio d'oliva...infatti sesamo, soia, alghe, wasabi, mescolanze continue pesce e carne tutte cose che io adoro, dopo tre settimane saturano le mie papille che chiedono a gran voce piatti assaggiati al massimo nei miei primi due anni di vita.
E' così che il giorno successivo mi offro, con grande felicità, di mettermi ai fornelli per la sera, andiamo in pescheria e là compriamo un secchiellino di vongolone e delle sarde grandi grandi che mi faccio aprire a libro...
Passiamo il resto del giorno a casa, il tempo scorre veloce tra letture e computer, poi mi metto a cucinare e siamo tutti felici...una bella spaghettata ed un tortino alla siciliana...vino bianco e il gioco è fatto.
Viaggia con noi alla scoperta del Giappone per primavera!
Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro!