Partenza verso le origini del Giappone
La sveglia suona alle quattro e un quarto del mattino, mi spiccio, non mi rado neppure, giusto il tempo di trangugiare un caffè per avere la forza di vestirmi, fa freddo, mi vesto pesante, magliette tecniche che in Giappone non mi mancano, papala, guanti, usciamo di casa che è ancora buio; il babbo e la mamma di Yumiko ci accompagnano all'aeroporto (anime sante!), il traffico è inesistente la domenica mattina a quest'ora, anche se i semafori sono tutti rossi e mio suocero rispetta i limiti ferrei, arriviamo per tempo, il volo è alle 7 e ai banchi di JAL c'è poca fila.
La maggior parte delle persone da Fukuoka ad Osaka va in treno, coi comodi shinkansen, ma noi stavolta abbiamo trovato una serie di voli interni a poco prezzo e così copriamo i 600 Km che ci separano in un'oretta di volo, andiamo ad Itami, l'aeroporto cittadino e da qua ci sposteremo verso Nara. Ci muoveremo per i primi 5 giorni di viaggio con due pass che coprono le linee private (le linee private qua in Kansai hanno più binari della JR) il primo della durata di tre giorni utilizzabile da Nanba a Nara e qua su bus e treni privati che servono l'intera prefettura, ed il secondo a spettro più largo per tutto il Kansai o quasi, il tutto al costo di una cinquantina di euro.
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