Diario del mio ottavo viaggio in Giappone: Enryaku-ji sul monte Hiei

Un viaggio nel cuore del Giappone più profondo che svelerà modernità e tradizioni antiche andando fuori dalle solite rotte turistiche, senza dimenticare le mete più amate.
Il tempio che protegge Kyoto da est

Dormiamo meravigliosamente...il buffet al mattino è ormai noto, e così stamani non mi confondo, siamo al nostro ultimo giorno di questa settimana di viaggio durante il nostro ottavo soggiorno giapponese insieme, prima di ripartire decidiamo di spedire anche l'ultima valigia che abbiamo con noi, rimaniamo con un solo piccolo bagaglio dove sono le cose che non possono ritardare, carica batterie, effetti personali...e ci dirigiamo verso il monte Hiei la montagna sacra dove il monaco Saicho nel 785, 10 anni anni prima che Kyoto divenisse capitale, si era ritirato per meditare e fondare un tempio: l'Enryaku-ji. Il luogo godeva già di santità, infatti, sovrastava un santuario shintoista, un posto dove gli Dei del Giappone erano di casa da sempre quindi. Siamo ad est di Kyoto ed è da orinete che arrivano gli spiriti cattivi e così che nella geomanzia protettiva il tempio acquisì subito onori, tanto che, il nostro bonzo, per mettere fine alle dispute interpretative sul buddismo presenti a Nara, andò in Cina con una delegazione, la stessa dove era Kukai che fondò il Koya-san e il buddismo Shingon come abbiamo visto.
Il tempio fiorì e divenne ricchissimo, vide nascere anche altri sub templi a valle, a Kyoto e in tutto il Paese del Sol Levante e i suoi monaci divennero guerrieri, spesso legati più alla spada che alla preghiera, bonzi che erano un vero pericolo per la capitale stessa, tanto che Oda Nobunaga, il primo dei tre grandi riunificatoti del Giappone del secolo XVI, stufo dei continui episodi, e per il loro schierarsi con le fazioni a lui ostili fece marciare il suo esercito sull'Enryaku-ji...e lo fece radere al suolo...
Un luogo sacro ai Giapponesi ancora fuori dal turismo straniero di massa

Anche oggi c'è il sole, è stata una settimana perfetta per viaggiare, arriviamo così col nostro trenino della linea Keihan che costeggia il lago Biwa fino a Sakamoto qua è una passegiata fino alla seconda funicolare del nostro viaggio, che ci evita un sacco di gradini, qualche chilometro di scale, e così arriviamo al primo livello dei templi detto Todo, che vista la santità del posto furono ricostruiti subito dai primi shoogun Tokugawa già nel XVI secolo.
Qua è un grande tempio il Konpon Chu-do la cui struttura risale al XVII secolo, siamo in uno dei posti davvero più sacri per i buddisti giapponesi, assieme al monte Koya tra i più amati, un posto dove ancora il turismo straniero non è arrivato, almeno non in massa. ammiriamo le strutture, gli interni compriamo degli omamori per noi e per la nonna, camminiamo, la nostra visita ci porta a vedere vari padiglioni, poi a piedi ci incamminiamo fino al secondo livello è una passeggiata di una mezz'ora tra saliscendi di scale in pietra e bosco, un luogo magico, mistico, selvaggio.
Eremiti del Sol Levante

Arriviamo là dove è la tomba di Saicho allo Shodo-in, dove un monaco passa 12 anni in meditazione per poi essere sostituito da un altro, domando nuovamente a Yuimiko, non sono sicuro di aver capito, questo isolamento nella mia testa pare quasi un carcere, anche nella clausura cristiana c'è comunque il contatto quotidiano con chi vive nel convento, anche i monaci a Camaldoli alternano periodi di eremitaggio ad altri di contatto sociale, ma sono periodi più piccoli, 12 anni solo, in meditazione...anche San Girolamo nel deserto a fare l'anacoreta c'era rimasto un paio d'anni...e poi per solitudine aveva fatto amicizia col leone che lo accompagna in tutte le sue raffigurazioni.
Le strutture sono davvero affascinanti e lo spettacolo d'insieme vale la scarpinata, si prosegue fino a quello che è il vero e proprio secondo livello il Saito dove nell'edifico più antico del complesso monastico la sala Shaka-do è un Budda della guarigione ad aspettare il fedele e il viaggiatore che si siano spinti fin qua.
Un santuario shintoista bellissimo ai piedi del monte

Abbiamo il nostro volo per Fukuoka alle sette di sera, così ridiscesa la montagna torniamo alla funivia ed abbiamo il tempo di visitare il santuario Hiyoshi che appunto dicevamo è qua dal prima dell'Enryaku-ji, dal secolo VIII ed è sempre stato considerato uno dei lughi sacri più legati alla casa imperiale, anche lui fu distrutto dalla furia di Nobunaga verso il potere temporale dei monaci del luogo, ma ricostruito per primo per tenersi buoni gli spiriti del posto. Recinti sacri ove fare rappresentazioni, altari, dei cane leone posti a protezione delle strutture che trovo un po' differenti dagli altri santuari. Poi vedo un gruppo, una gita ridiscesa dal monte con a capo un bonzo, niente di strano è come la gita parrocchiale che scende dalla Verna, ma la cosa differente è che poi si fermi a visitare il tempio di un'altra confessione. Qua si manifesta lampante il concetto di sincretismo religioso tra il politeismo shintoista e la religione buddista.
Rientro alla nostra casa in Giappone

Da qua è una passeggiata fino alla stazione JR, dove con un treno in un quarto d'ora siamo a Kyoto, la stazione di Kyoto, una città che davvero amo, nell'ultimo soggiorno nipponico per la prima volta non sono venuto nell'antica capitale imperiale e così sono 10 mesi circa che non passo da qua e già ci sono forti cambiamenti dettati dalla, lasciatemi dire, "feroce turisticizzazione" che sta "subendo" il Sol Levante, sono apparsi nuovi ristoranti ed il piazzale retrostante è sconvolto da lavori di ristrutturazione che chissà come rimodelleranno il traffico ed i parcheggi dei bus...infatti qua cerchiamo il Limousine bus per Itami. La via più comoda per andare in aeroporto da Kyoto, senza cambiare treni né nulla.
In un'oretta arriviamo all'aeroporto, siamo stanchi, così dopo due passi tra i negozi ci sediamo ad aspettare l'aereo "spippolando" un po' lo smartphone, il volo è in orario verso le nove arriviamo a Fukuoka, qua prendiamo la metropolitana ed in un'altra mezz'ora siamo alla fermata più vicina a casa dove i miei suoceri ci sono venuti a prendere...ci attendono un paio di giorni di riposo e poi un altro nuovo viaggio in Giappone. Vedi sotto foto gallery

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