Diario del mio ottavo viaggio in Giappone: Ramen, Sushi e Nabe!
Scopri i colori della primavera del Sol Levante e la meraviglia dei ciliegi in fiore, andremo anche al di fuori delle solite rotte turistiche a scoprire il vero cuore del Giappone!
Il primo classico appuntamento col nostro Giappone
E' giovedì il tempo è bello e verso l'una Yumiko ha appuntamento dal parrucchiere, chi ci segue sa che questo è un momento classico dei nostri soggiorni nipponici, e solitamente coincide con la nostra prima passeggiata in centro a Fukuoka, infatti mia moglie non si è mai trovata bene con i parrucchieri italiani, non perchè non siano bravi, ma perchè hanno l'abitudine di mettere estemporaneità nel proprio lavoro, tocchi d'artista pensati per la cliente del momento, mentre lei da vera giapponese se chiede una cosa vuole una cosa, non ne vuole un'altra e poi dobbiamo aggiungere che i capelli orientali sono differenti dai nostri, rispondono in modo diverso.
E' così che dopo una buona colazione di baguette imburrata e mentai (bottarga piccante, Paese che vai usanze che trovi) e un po' di lavoro al computer andiamo a prendere l'autobus percorrendo il grande viale che dai pressi di casa porta verso la zona di Tenjin (il cuore della città), i negozi sono da poco aperti, la gente è già negli uffici, il sole è più caldo che da noi in Toscana, ma in corriera i riscaldamenti sono avvampanti come a Natale, così come in estate l'aria condizionata è regolata a temperature artiche, e quindi tutto il viaggio è un togliere e mettere capotti, che a noi Italiani ci hanno detto fin da piccoli che gli sbalzi di temperatura fanno ammalare.
Non sei a Fukuoka se non mangi un ramen!
Andiamo a vedere qualche negozio, ci sono i saldi invernali, chissà se troviamo qualcosina, poi avvicinandosi il mezzogiorno ci interroghiamo su cosa mangiare, siamo a Fukuoka la città numero uno in fatto di ramen nel Sol levante e così la risposta è fatta. Andiamo verso una trattoria, ma proprio accanto a quella che avevamo pensato ne vediamo un'altra con più avventori ed è così che dopo una rapida consultazione sul web entriamo da Aka Nuren (che significa tendina rossa) un ramen-ya pulito ed accogliente dove ci prendiamo io una ciotola con più carne e Yumi un piatto normale, ma con un aggiunta di riso "primavera" saltato, è davvero ottimo, il brodo (il segreto del ramen è tutto nel brodo) è equilibrato, sostanzioso come deve essere qua, ma più leggero...
Soddisfatti dal pranzo accompagno Yumiko a farsi i capelli, sarà una seduta lunga, pronosticano tre ore e mezza, è così che, macchina fotografica al collo, mi incammino per una passeggiatina in solitaria.
Tutto il mondo ormai pare Paese ed il Giappone è nel mondo
Vago nelle vie centrali cariche di vetrine, grandi magazzini, marchi internazionali che ti fanno davvero pensare a come siamo ormai globalizzati, Diesel, Trussardi, Prada, Gucci e le più popolari Zara ed H&M...che in certi momenti pare di essere ad uno di quegli outlet che sorgono come villaggi luongo le autostrade, o in un corso cittadino italiano, dove ormai i soliti franchising si ripetono, ma poi vedi le scritte i continui kombini, la gente e voltato l'angolo un santuario all'ombra di colossi di vetro e cemento, vedi tutto pulito a terra e allora ti sovviene che sei in Giappone, noto degli occidentali, parlano, sono 5 italiani, ma io sono in Giappone da troppo poco tempo per aver voglia di paisà.
La mia passeggiata mi porta fino a Canal City passeggiando lungo l'estuario del fiume, siamo vicinissimi al mare anche se non se ne ha mai idea se non arrivi alla spiaggia o al porto, un tempio del consumismo dove si è cercato di sintetizzare architettura e natura, vedo un altro po' di negozi, e mi accorgo che la stragrande maggioranza dei clienti sono cinesi in vacanza, mi fermo un po' ci sono delle poltrone, sonnecchio poi mi rimetto in marcia sui miei passi, mi fermo ad un 7/eleven e compro dell'acqua gassata, attira la mia attenzione un Caffè che si chiama Cagliari, sarà qualche sardo che è arrivato fin qua a cercar fortuna (e visto il locale deve averla fatta), leggo parole usuali, come pasta, pizza e panini le tre p delle italiche genti.
Quelle piccole grandi differenze che ti fanno sentire bene in Giappone
Torno lentamente, godendo del sole che scalda un po', fin dal parrucchiere, dove è Yumichan con i capelli impiastricciati dalla permanente e dal color castano che schiarisce un po' le sue chiome corvine, mi metto su di un divano e qua gentilissimi mi preparano un caffè (come accade sempre dai parrucchieri italiani) mentre scambio due parole con mia moglie e con loro.
Usciamo da là dopo un'ora, andiamo da Muji e compriamo un po' di vestiario per arricchire i nostri debordanti guardaroba, poi Yumi va alla ricerca di alcune cose che in italia non trova nel modo che dice lei, come il collirio, il cotone per struccarsi, le caramelle per la gola ... e così ci rimettiamo sul bus in direzione di casa. Il tepore, la lentezza del traffico ed il jet leg e la tranquillità di essere su di un mezzo pubblico in Giappone mi fanno crollare in un sonno profondo.
A casa dopo poco ci attende una classica cena giapponese, carne di maiale al miso, a me come al solito in doppia porzione, broccoli, verdurine, "spezzatino con patate", tofu...
Il sushi di casa
La notte passa un po' meglio. Partiremo per una settimana di viaggio Domenica all'alba, così viste anche le condizioni meteo non troppo stimolanti passiamo i successivi giorni di venerdì e sabato a preparare il bagaglio per questa gita che ci vedrà spesso in montagna e campagna in zone dove gli Dei del Giappone hanno fatto muovere i primi passi alla storia del Sol Levante, a tavola tra le premura della nostra okasan (madre), al computer e a far qualche passeggiata nel quartiere, ormai diventato per me familiare.
E' così che a pranzo si palesano i butaman, i panzerotti di origine cinese, che i miei suoceri comprano in un piccolo negozio specializzato nella loro produzione, e che chi ci legge ormai sa essere per me un appuntamento imperdibile (oltre che per mia suocera il modo di non dover cucinare un pranzo). E poi la sera un formidabile temaki zushi, il sushi di casa, con dei tagli di sashimi incredibilmente ottimi, e una ciotolina di uova di salmone che hanno una fragranza indescrivibile...una festa per gli occhi ed il palato, se amate il pesce.
Il Nabe il piatto principe della cucina giapponese
Il sabato che si presenta un po' invernale e pigro è allietato da tre appuntamenti a tavola: a colazione è di scena la tradizione giapponese con onigiri, frittatine arrotolate e zuppa al miso, a pranzo dei soavi spaghettini di riso e la sera e superbamente rallegrata dal Nabe il vero piatto principe della cucina giapponese (o quello che per me meglio la rappresenta). Ogni città ha il suo nabe, così come lo ha ogni quartiere ed alla fine ogni famiglia, un po' come le polpette da noi. Il Nabe a casa dei miei suoceri vede tante verdure freschissime allineati su piatti e vassoi, e poi funghi e funghetti, pezzetti di pollo e polpettine ed il grande pentolone con il brodo d'alga al centro della tavola a sobbollire pronto ad accogliere gli ingredienti, quindi via via che il tutto cuoce si pescano i pezzi desiderati e si tuffano ciascuno nella propria ciotola dove daikon grattugiato, succo di profumati agrumi giapponesi e salsa attendono i bocconi per renderli più sapidi, il tutto è abbondante, poi nel brodo saporito che si è creato davanti a noi si tuffano gli udon, la pasta giapponese simile ai nostri pici, e quando credete che sia tutto finito il brodo accoglie il riso e le uova sbattute ad infondere calore in ogni punto del corpo...un piatto conviviale che credo nasca dalla pentola che eternamente bolliva nel cuore della cucina nelle antiche case del Sol levante pronta ad accogliere quel che c'era al momento e che poi veniva diviso con tutti. Un piatto conviviale rituale, dove il collettivo travalica l'individuo e dove il crudo diventa cotto davanti ai commensali, una sintesi del mondo giapponese.
Ci corichiamo presto, abbiamo la sveglia alle quattro e un volo per Osaka Itami (l'aeroporto cittadino) alle sette, sta per iniziare il primo viaggio di questa vacanza che ci porterà alle origini del Giappone e fuori da ogni rotta turistica.
Viaggia con noi alla scoperta del Giappone per primavera!
Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro!