Diario del mio ottavo viaggio in Giappone: vita nipponica e ripartenze...
Scopri i colori della primavera del Sol Levante e la meraviglia dei ciliegi in fiore, andremo anche al di fuori delle solite rotte turistiche a scoprire il vero cuore del Giappone!
Rientro a casa in Giappone
La mattina successiva ci svegliamo all'alba davvero, anzi un po' prima, infatti dobbiamo essere a Kansai (l'aeroporto internazionale di Osaka) molto presto per prendere il nostro volo che parte poco dopo le 10, il ritorno lo facciamo con la low cost di ANA: la Peach, con cui avevamo già volato alcuni anni fa.
La via scorre tranquilla, usciamo dalla città di Tokushima, arriviamo a Naruto in poco tempo e da qua la via a ritroso rispetto all'andata sull'omonimo ponte sul quale ci coglie il sorgere del sole e poi lungo l'isola di Awaji e da questa con l'Akashi Kaikyo fino a Kobe e poi all'aeroporto ci rechiamo al terminal 2 creato quasi esclusivamente per Peach che, infatti, fa partire la maggior parte dei propri voli giusto da qua, e per le altre low cost, i giapponesi prendo tutto alla lettera e così anche lo scalo è veramente minimal in tutto, ma il volo è buono, sopratutto considerando che in un ora siamo atterrati e troviamo i genitori di Yumichan ad attenderci...
In poco tempo arriviamo a casa visto che è sabato mattina ed è una bella giornata di sole, ed in un attimo siamo a tavola, infatti oggi la nostra okasan (madre in giapponese) ha preparato takenoko zushi un tipo di sushi di germogli di bambù, sì perchè, anche se davanti a questa parola ci immaginiamo una pallina di riso con del pesce crudo sopra, in Giappone dicendo sushi si evoca riso, aceto, zucchero...e poi altre cose che possono essere pesce anche cotto, verdure ecc...
Vivere la quotidianità del Sol Levante tra le leccornie della cucina giapponese
Il pomeriggio lo dedico ad un superlativo pisolino e poi a cena c'è il fantastico oden che accompagno volentieri con del vino rosso...brindiamo alla salute di tutti e mangiamo in allegria, una bella cena in famiglia.
Il giorno succesivo è domenica e Yumi ha un appuntamento in centro con la sua amica Rie, come d'abitudine si trovano al mattino e stanno assieme fino al tardo pomeriggio, stavolta si dedicheranno a vetrine, cibo indiano e chiacchiere, io, invece faccio una passeggiata attorno a casa, verso la grande università privata che è a un paio di chilometri: è domenica, c'è poca gente in giro, penso a come sono felice qua a come tutto mi paia ancora così diverso dalla mia Italia che tanto mi delude e che tanto amo.
A pranzo un po' di oden del giorno prima che è ancor più buono quest'oggi e poi dopo un pomeriggio di lavoro al computer per risistemare il materiale raccolto a Tokushima, come premio abbiamo i grandi chanpon di babbo Tsutomu, uno dei dei classici dei nostri soggiorni nipponici ai quali non si resiste...cosa sono i chanpon? Sono noodles in brodo con carne, pesce e verdure al modo di Nagasaki ... ottimi è dir poco!
Il lunedì il tempo non è dei migliori, la nostra vacanza è quasi al termine ce lo prendiamo tutto casalingo allora, intanto miei suoceri vanno in pescheria e tornano con delle belle vongole, allora per pranzo mi propongo ai fornelli e metto in piedi una spaghettata per la gioia di tutti, il pomeriggio poi tra un sonnellino e una doverosa visita alla nonna di Yumi dove troviamo anche le sue zie vola fino alla cena, dove la mia cara suocera si è lanciata in due specialità della cucina cinese che sono comunque piatti del menù nipponico, cioè i suoi ottimi gyoza (ravioli di carne) e degli squisiti harumaki, quelli che noi siamo abituati a chiamare involtini primavera.
Ramen e shopping nel centro di Fukuoka city
Mancano solo un paio di giorni prima di ripartire verso occidente, il tempo è buono allora decidiamo per un'ultima passeggiata in centro a Fukuoka, così dopo una bella colazione alla giapponese usciamo e con il bus andiamo verso il mare, nella zona della Fukuoka tower, dove è la spiaggia cittadina, qua con grande stupore notiamo un numero incredibilmente alto di autobus, non scherziamo ci saranno una cinquantina di mezzi colmi di turisti cinesi a vedere questo pezzetto di costa nipponica...ma cosa è successo? Nulla di particolare con le agevolazioni in fatto di visti turistici molti cittadini del celeste impero comprano convenienti crociere (tra le quali anche la nostra Costa fa servizio) che fanno sbarcare frotte di vacanzieri in escursioni programmate, tra shopping e qualche attrazione.
Dopo una passeggiata sul lido riprendiamo il bus per andare nella zona di Tenjin, il cento di Fukuoka, qua ci facciamo una passeggiatina in direzione di Canal city, il grande centro commerciale, ma prima di arrivarvi ci fermiamo ad un piccolo santuario incastonato tra palazzi di cemento e vetro e vecchie abitazioni, qua vediamo dei business man che vengono a pregare prima dei loro affari e la vecchia custode che chiama il suo buffo cane e un albero di ume dai fiori bianchi e profumati che ci ricorda che la primavera qua è già arrivata.
Visto che manca poco alla partenza ed è quasi l'ora di pranzo e che poi ci mancheranno ci decidiamo per un ramen al "Ramen stadium" dove si può scegliere tra alcune succursali di ristoranti di noodles situate in varie parti del Giappone, con una buona prevalenza di trattorie di Kyushu l'isola che ci ospita, è così che andiamo da Kanada-ya di Kita-Kyushu, sono buoni, davvero succulenti, stavolta non resisto e chiedo il kaedama, cioè la seconda porzione di pasta da aggiungere al brodo che poi per qualche mese almeno queste bontà non le rimangerò... è così che un po' ingolfato trotterello dietro a Yumi che vuole andare in una serie di negozi...facciamo gli ultimi acquisti e poi riprendiamo l'autobus, prima che l'ora di punta ci faccia perdere troppo tempo nel traffico.
A casa dopo la doccia ci attende una cenetta molto giapponese come abbinamenti, carpaccio di orata che in giapponese si dice Tai il cui suono ricorda Medetai che significa gioioso e di conseguenza è un pesce portafortuna, poi a seguire stufato e tanti altri piattini come si addice ad una vera cena nipponica.
Il lungo e familiare viaggio che separa il nostro amato Giappone dalla nostra cara Italia
Le valige si sono piano piano ricostituite, hanno accolto così vesti e prodotti che Yumi in Italia non trova o non trova comunque soddisfacenti: dai dischetti da strucco, al collirio a tante piccole cose a cui ancora non si abitua proprio, ci facciamo una piccola passeggiata al mattino per poi a casa vedere che è arrivato tanto buon mentai (uova di muggine), è così che come saluto a questa bella terra ed ai miei suoceri mi metto per l'ultima volta ai fornelli, ma il piatto si fa da solo, per una spaghettata alla bottarga che unisce Italia e Giappone in un bell'abbraccio...il pomeriggio il tempo si sciupa un po' lo passiamo in grande tranquillità, godendoci gli ultimi momenti di un soggiorno che se ci avete seguito, avrete visto essere stato molto movimentato, e così i giorni da passare a casa sono stati pochi e frammentati, poi un'ultima cena, salmone al pesto di soia, zuppa, bambù e ottimi porcini giapponesi grigliati...una delizia.
La sveglia suona prestissimo, usciamo di casa col buio che abbiamo un volo per Tokyo Haneda alle 7 del mattino, stavolta sono solamente triste della partenza, l'Italia non mi è mancata troppo, neppure nel cibo, solo la mia casa, la mamma e un paio di amici, per il resto si starebbe benone anche dall'altra parte del mondo...ci accompagnano a prendere il primo dei tre voli che ci ricondurranno in Toscana i genitori di Yumichan, è buio, e ci salutiamo con affetto e un po' di commozione.
Fatte le formalità doganali in uscita da Haneda ed aspettato un'oretta ci imbarchiamo nel nostro volo di JAL diretto a Parigi, si vola di giorno è più faticoso...i pasti sono un po' così, così, oggi un po' sotto la media, mi guardo qualche filmetto, un po' dormicchio fino ad arrivare in Francia dove ci sono più agenti di polizia del solito, ma i controlli sono gli stessi, forse un po' più accurati e poi ce ne andiamo ad attendere il nostro volo per Firenze, non senza aver mangiato una baguette...nel volo europeo come al solito dormiamo come due massi e poi arriviamo che il nostro caro amico Antonio ci è appena giunto a prendere, il tempo di mettere i bagagli in auto e via in una chiacchierata a raccontarci i fatti accaduti in nostra assenza e i nostri primi ricordi viaggio...e poi a casa troviamo la nostra gatta signorina Mina spaventata del nostro arrivo, ma poi felice...e così ricomincia la nostra vita italiana, ma ormai (mentre pubblichiamo questo ultimo capitolo) tra un mese e mezzo ripartiremo, ma stavolta alla testa di un gruppo, in un viaggio progettato da noi per ripercorrere il meglio del nostro Giappone, così da condividere finalmente dal vero la nostra passione per il Sol Levante...(segue foto gallery).
Viaggia con noi alla scoperta del Giappone per primavera!
Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro!