Diario del mio nono viaggio in Giappone: Tokyo del futuro!
Scopri i colori della primavera del Sol Levante e la meraviglia dei ciliegi in fiore, andremo anche al di fuori delle solite rotte turistiche a scoprire il vero cuore del Giappone!
Odaiba, l'isola del futuro davanti a Tokyo
Oggi abbiamo in programma una giornata completamente differente da quanto visto fino ad ora in questo nostro nono viaggio di viaggiappone, ci proietteremo, infatti, nel futuro percorrendo i quartieri più nuovi, moderni di Tokyo. Ci inoltreremo fino al mare, fino ad Odaiba che letteralmente vuol dire onorevole campo di cannoni, visto che si trattava di un insieme di isole artificiali messe su per ospitare l'artiglieria per fronteggiare a metà ottocento l'arrivo (inesorabile) del Commodoro Perry (cioè degli USA) e dell'occidente in generale, che voleva i porti del Sol Levante per collegare il Pacifico da una sponda all'altra.
Vi arriviamo passando per dove oggi sorgono centri direzionali, palazzi di acciaio vetro e cemento affacciandosi verso il mare.
Per giungervi il tragitto è di per sè entusiasmante, infatti dopo essere arrivati a Shinbashi con la metropolitana si prende la monorotaia, che marcia senza il guidatore, che appunto da qua passando accanto ad uffici e palazzoni arriva fino al mare.
Il Giappone dei cartoni animati è qua
Il cielo è limpido abbiamo una bella giornata di sole anche oggi ed è così che subito ci dirigiamo, in compagnia anche di Keiko san e Yuko san (altra nostra carissima amica innamorata dell'Italia) ad ammirare il grande Gundam, il robot dei nostri pomeriggi da bimbi, che qua si staglia nella sua altezza reale a proteggere un intero museo a lui stesso dedicato.
Dopo le foto di rito andiamo al grande magazzino Acqua city e qua saliti fino alla sua terrazza più alta, ove sorge un piccolo santuario shintoista, ci affacciamo verso il mare, verso la "Statua della Libertà", si avete capito bene, infatti qua tra il 1998 ed 1999 fu portata una delle copie della famosa opera plastica che si trovano anche nella capitale francese, l'anno successivo, dopo che questa fu riportata a Parigi i Giapponesi, che l'avevano molto apprezzata nella location di Odaiba vi posero una loro copia, che oggi è parte delle attrazioni della città.
E' quasi l'ora di pranzo e la zona, come al solito in tutto il Giappone, lascia l'imbarazzo delle scelta in fatto di ristoranti, io però mi sento appesantito dal continuo mangiar fuori e le temperature estive mi suggeriscono di mangiare un paio di banane e un "matcha latte" gelato...mentre Yumi che ha fame non si lascia scappare un ottimo ramen.
Shibuya e Hachiko il cane amico
Rifacciamo parte del percorso a ritroso verso la città e ci fermiamo stavolta a Shibuya e qua nell'enorme stazione da un tunnel all'altro arriviamo, con l'aiuto in più di Keiko e Yuko allo Shibuya Hikarie un complesso di negozi, un palazzone, da dove si può ammirare il famoso incrocio, che tanto piace agli stranieri, dall'alto, lo Shibuya crossing è infatti il passaggio pedonale più transitato al mondo...ci riversiamo poi all'esterno per andare a visitare la statua di Hachiko il cane che aspettava qua il suo padrone negli anni trenta del XX secolo, anche dopo che esso non c'era più e che era diventato beniamino di tutti, tanto che alla sua morte gli dedicarono la statua che lo commemora e dove anche noi non ci sottraiamo da foto di rito...il quartiere è meta dei giovani della metropoli, dei ventenni che qua dettano e creano le mode del Sol Levante.
Ecco la Tokyo dei grattacieli
Già a questo punto in molti si dicono un po' stanchi, i lettori penseranno che si sia camminato poco, ma le distanze a Tokyo sono immense e spesso all'interno di una sola stazione si compiono tragitti pari al diametro di una cittadina della provincia italiana, è così che non appena giunti a Shinjuku, nostra meta successiva, ci fermiamo per una mezz'ora in un grande magazzino, giusto il tempo di far merenda con un po' di frutta, e mentre quasi mi perdo tra i vari banchi scorgo dei grappoli d'uva bellissimi, letteralmente incorniciati nelle proprie confezioni e leggo il loro prezzo ¥54.000 al cambio di oggi più di 500 euro, ed accanto un grappoletto più piccolo, più modesto, che costa circa 220 euro...che uva sia lo ignoro, che sì nei supermercati giapponesi è più cara che da noi, tanto che un grappolo costa come una cassettina (circa 6 euro), ma questa deve essere "spaziale" ... altro che caviale del Volga!
Ritemprati dalla sosta si riparte alla scoperta di Shinjuku il quartiere dirigenziale della capitale giapponese, dove sorge il palazzo della municipalità cittadina, quel grattacielo a due torri realizzato su disegno di Kenzo Tange che a fine secolo scorso si ispirò a Notre Dame de Paris per questo bellissimo edificio noto ai cittadini di Tokyo per un aumento di tasse che subirono per la sua costruzione, fu così che gli diedero il soprannome di Tax tower o Bubble Tower a ricordare la bolla economica legata alle speculazioni edilizie che sconvolse l'economia nipponica in quegli anni.
I controlli per accedere sono davvero all'acqua di rose, si vede che qua i problemi legati alla sicurezza sono distanti e più vale il pudore nel controllo di altro, l'ascensore sale i duecento metri fino al piano panoramico in pochi secondi e qua ci mettiamo a guardare la sterminata metropoli sotto di noi, mentre la luce del sole volge ai raggi del tramonto, è a questo punto che si rincorrono le voci di un avvistamento del monte Fuji, che in effetti saluta la città da lontano con un'apparizione tra le nuvole rosse all'orizzonte.
Si ridiscende e facciamo una capatina nella vicina Kabukicho, il quartiere dei divertimenti, che ormai col buio brilla di neon ed andiamo a vedere il simulacro del mostro Godzilla che fa capolino tra i palazzi e che è diventato nuovo punto di attrazione cittadino.
Pasta casalinga ad Ikebukuro
Paghi di tutto ci indirizziamo verso il nostro Hotel Sunshine lasciato il gruppo poco fuori della stazione di Ikebukuro, con Keiko e Yuko oltre che Carmen e Sergio (che hanno capito che seguendo noi si mangia bene) andiamo in una vicina trattoria di Udon, gli spaghettoni alla giapponese...
E raggiungiamo un locale davvero caratteristico e ad uso e consumo solamente di clientela nipponica, qua la pasta è fatta a mano,grossa e spessa si sposa con svariate tipologie di brodo e condimento ed è davvero ottima, e nemmeno a dirlo il conto è bassissimo: anche stavolta meno di dieci euro a persona e la cena è fatta.
Galleria fotografica sotto!
Viaggia con noi alla scoperta del Giappone per primavera!
Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro!