Diario del mio nono viaggio in Giappone: gita a Sasebo!
Scopri i colori della primavera del Sol Levante e la meraviglia dei ciliegi in fiore, andremo anche al di fuori delle solite rotte turistiche a scoprire il vero cuore del Giappone!
A spasso per il Giappone
Passano i miei giorni giapponesi, piano piano nelle mie camminate mattutine scopro nuovi sentieri, stradelle che tagliano il vicino bosco fin su ad un bel vedere dove si domina Fukuoka giù fino al mare, seguo il torrente, scopro cortili e risaie urbane, passano le colazioni al mattino, il sole e il settembre estivo giapponese ci fanno compagnia, qua i raggi sono più forti ed un'intensa abbronzatura tinge il mio volto solcato immancabilmente dal segno degli occhiali.
I suoceri intanto vanno a fare la spesa, tornano con gamberi così freschi che l'unico modo per mangiarli è crudi, con un po' di salsa di soia, ma io non resisto e su alcuni metto limone ed olio d'oliva. Poi, è un venerdì mattina incuranti del caldo a piedi ce ne andiamo in centro per un po' di shopping, un pranzetto ad un altro ristorante indiano gestito da giapponesi e nel pomeriggio andiamo da Mitsukoshi, un grande magazzino pieno di griffe, molte italiane, e di tutto il mondo, al piano interrato, tra le leccornie e gli alimentari dove io insisto per tornare a bere un caffè al punto vendita Nespresso, Yumiko si vergogna un po', perchè c'eravamo stati pochi giorni prima e c'è la solita signora, la quale però, dopo aver capito che sono italiano tra mille sorrisi ci ha invitato a passare da loro ogni volta per gustare un buon espresso. La sera poi a cena babbo Tsutomu ci regala il suo ottimo chanpon, il ramen alla maniera di Nagasaki, con verdure, pesce e carne... un appuntamento per le nostre papille che non possiamo saltare.
Fine settimana in famiglia nel Sol Levante
Il giorno seguente è sabato e Yumiko esce con la sua cara amica Rie, l'unica o quasi che dai tempi di scuola continua vedere ogni volta che andiamo in Giappone, io, invece dopo la mia camminata del mattino, che mi vede incuneare sempre più impavido tra boschetti e campi di riso, risalendo il limitare della città mi dedico alla lettura e al lavoro e ad un meraviglioso piatto di yakisoba che mi ha preparato mia suocera, mentre poi la sera una festa assoluta per tutti...il tonkatsu. La cotolettona di maiale che più buono non si sa.
La domenica passa fugacemente tra un risotto "primavera" per il pranzo e un'ottima cena che vede carne e pesce alternarsi con uno speciale tofu, verdure e il riso del buon augurio pensato al nostro piccolo viaggetto che seguirà l'indomani.
Gita a Sasebo nella prefettura di Nagasaki
Il giorno seguente, infatti, abbiamo prenotato un piccolo "pacchetto" treno più hotel per andare una notte a Sasebo, nella limitrofa prefettura di Nagasaki, luogo famoso per la sua costa frastagliata ed ornata di isole e per una grande base militare americana che dall'indomani della fine della seconda guerra mondiale è stata posta qua, oltre che per essere porto della marina giapponese...una città moderna dove il piatto simbolo è il Saseboburger, un hamburger multi piano pensato per i soldati in licenza e che ormai è diventato, come è capitato a molti altri piatti, un classico della "cucina di strada" di questi paraggi.
Mio suocero ci fa la cortesia di accompagnarci in macchina fino alla stazione di Hakata (Fukuoka) qua un treno espresso ci attende per andare a destinazione... ma il cielo è plumbeo e sta minacciando pioggia.
Arriviamo inoltrandoci nella campagna giapponese, costeggiamo il mare, varchiamo paesi e cittadine per poi giungere a Sasebo con l'acqua che cade a catinelle, anzi a secchiate.
Non ci facciamo prendere per vinti e consultando i siti web delle previsioni del tempo ci convinciamo in un rapido miglioramento. Così utilizzando il bus navetta dell'hotel che abbiamo prenotato ci facciamo portare verso il centro della città, dove troviamo provvisorio riparo sotto la shotengai, la galleria di negozi un classico di ogni dove nel Sol Levante...e da qua andiamo da Big man un piccolo negozietto noto per i famosi Sase boburger...che con il loro multistrato di carne, uova e formaggio, oltre a salse varie danno molta energia...ma sono piccoli per un italiano mangione, seppur a dieta, ma il gusto è davvero buono.
Una cittadina della provincia giapponese
A questo punto continuando a piovere propongo a Yumiko di riprendere il bus navetta e farci portare in hotel, qua infatti abbiamo la possibilità di fare le terme e nel pacchetto è compresa anche una fetta di torta a merenda...così ci dedichiamo ad un dolcetto e a qualche bagno caldo.
Intanto, verso le quattro del pomeriggio spiove. Possiamo così tornare in città e proseguire la visita, adesso senza l'angoscia del meteo che velocemente si sta rasserenando.
Non c'è molto da vedere l'attrazione sono le isole prospicienti e dove abbiamo in programma di andare l'indomani oltre al panorama su di esse.
Andiamo così a vedere il porto, il mercato e la chiesa, una delle rare chiese cattoliche, infatti qua nella prefettura di Nagasaki si ha la più alta concentrazione di cristiani di tutto il Giappone. E' sempre strano entrare in chiesa in Giappone, anche se non sono troppo credente è un po' come entrare in casa tanto è forte l'educazione all'italiana che mi porto dentro.
Poi, mentre aspettiamo che ripassi il bus navetta lungo quello che dà l'idea di essere lo stradone principale della città, Yumiko si diverte a scattar foto a qualche gatto, alcuni sono carini, altri un po' malmessi per la vita all'aperto e ambedue pensiamo alla nostra gatta Mina a casa in Italia. Saliti sul piccolo bus che fa la spola tra il centro e l'hotel in collina mi accorgo che è cambiato conducente e che esso è ancor più vecchio del precedente, se ciò fosse state possibile. Apro una parentesi, se siete stati in Giappone o avete in mente di andarci vi accorgerete come, a dispetto di una certa logica, molti, moltissimi tassisti siano molto grandi, alcuni ben sopra i settanta e questi signori che portavano questi mini bus erano, invece, anche più anziani delle ottanta primavere.
Uno dei tramonti più belli che si possono godere in Giappone
Arriviamo all'hotel che il sole si appresta al tramonto, il cielo si è pulito dopo la pioggia battente, tira vento fresco. Yumiko ha prenotato una stanza qua al Yumihari no oka Hotel, tra le altre cose anche perchè da qua sia dalle terrazze che da un bel vendere costruito appositamente poco sopra si ha una delle viste migliori sulle isole Kujukushima scogli e isolotti che caratterizzano la costa della prefettura di Nagasaki, famosi per alcune inquadrature "epiche" del film "L'ultimo samurai".
Un po' rinfrescati, ma felici per come il tempo sia volto al meglio, ci perdiamo in una lunga serie di scatti fotografici, affiancati da un paio di signori che della fotografia hanno fatto una professione.
Col cuore gonfio di emozione dopo lo spettacolo naturale ci apprestiamo ad andare a cena. Abbiamo prenotate per le 19,30 ed avremo a disposizione un ricco buffet, granchio, sushi, ma anche soba e spaghetti (che evito) e molte altre cose...ma sopra tutto un'ottima carne wagyu la mucca giapponese che qua rosolano nel suo grasso e che io prendo a più mandate lieto di mangiare un po' di bistecca nelle dosi toscane a cui sono avvezzo.
Dopo il pasto ed un rapido passaggio in camera non resta che andare agli onsen della struttura, per un paio di bagni caldi che conciliano ancor di più il lavoro di Morfeo.
Sotto la galleria fotografica!
Viaggia con noi alla scoperta del Giappone per primavera!
Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro!