Diario del mio quinto viaggio in Giappone: Baseball e sashimi a Fukuoka

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La mia seconda volta al Baseball lo sport nazionale giapponese

E dormiamo tutta la notte, almeno nove ore filate, anche se ancora il jet lag non è smaltito, gli abbiamo dato una mano, il problema di saltare sette, otto ore in avanti nel tempo è che devi un po' rimettere a fuoco tutte le attività sonno-veglia e non è così immediato, perchè quando in Giappone si va a letto in Italia è pomeriggio e quando ci alza invece nel Belpaese si sta per andare a dormire...
Dopo una bella colazione, tra pane salato e dolcetti, caffè ed un passato di verdure, sì un passato di verdure caldo e un po' di frutta, la colazione si fa come arriva, bevo il caffè giapponese, cioè americano, ma poco più forte, ma sempre una sbobba, a cui non mi abituerò mai, viziato dall'espresso italiano, ma che mi serve per far pace col mondo e tirare avanti, ci apprestiamo a passare la giornata, tra letture e computer, così da riposarci dal lungo viaggio, il tempo è brutto, le avvisaglie di un lontano tifone si fanno sentire...un pranzo semplice coi primi onigiri casalinghi e poi ci rechiamo col bus verso il Fukuoka dome, lo stadio del baseball, è il 2 ottobre ed abbiamo 4 biglietti per la partita...ricorderete che dovevamo arrivare in Giappone il 18 settembre.
La squadra locale, Fukuoka SoftBank Hawks, dopo essere stata a lungo in testa alla classifica della sua lega (in Giappone ci sono 2 leghe di serie A, per intenderci, e dopo due campionati distinti le vincitrici si affrontano in una serie di partite che danno poi il campione assoluto del Sol levante) la Pacific League, ha perso una serie di incontri e così ci troviamo stasera a vedere il match definitivo, quello dove, se si vince, ci si aggiudica il campionato. Ci fermiamo a comprare qualcosa per cena, un hamburger di Mos-burger il fast food nipponico che trovate in tutto il Giappone ed anche in altri paesi asiatici e che vi dà prodotti di discreta qualità...

Una lenta e vittoriosa partita dei Fukuoka SoftBank Hawks

Arriviamo allo stadio, che è uno spettacolo di per sé nella sua struttura che lo fa somigliare ad un enorme disco volante appena atterrato, mentre la gente arriva tranquilla e festante, coi colori e gli stemmi della squadra cittadina, anche a me è stata data una borsa, dove sono tè e panini con i simboli degli Hawks.
Per la prima volta guardo il baseball capendo qualcosa, devo il fatto ad un amico in Italia che durante una cena mi ha semplicemente spiegato che le due squadre attaccano o difendono, chi lancia difende e chi batte attacca, e così con qualche dritta di Yumichan al momento riesco a seguire meglio... Il sonno, però, si fa sentire e mi riprendo solo dopo una birra e un po' di tifo...lo stadio scandisce i nomi dei beniamini e urla kattobase ... tipo forza...e altri incitamenti...finiscono tutti i tempi regolamentari...e siamo 1-1 ... l'altra squadra, che viene da Osaka, tiene il passo e solamente dopo un paio di inning supplementari e quattro ore di partita, una bella battuta provvidenziale fa guadagnare due basi alla squadra di casa e vincere il campionato al Fukuoka...ci godiamo 5 minuti di festeggiamenti e andiamo via, sennò ne avremmo per parecchio tempo ed è già quasi mezza notte...(al termine di questo racconto devo aggiungere che poi il 30-10-2014 i nostri Hawks hanno vinto il campionato assoluto e sono al momento campioni nazionali). Ora dato che siamo in Giappone e dopo essere stati fuori casa prima di coricarsi, il bravo giapponese deve andare nel suo lettino bello lindo iniziamo a far le docce...è così che io mi sveglio definitivamente essendo per il mio bioritmo pomeriggio ed avendo ormai digerito il lontano hamburger che, come si dice, mi aveva fatto vento.
Passo una notte più o meno insonne, per cui nemmeno la melatonina e qualche goccetta aggiuntiva hanno la meglio, pensieri di tutti i tipi mi vengono a trovare finché crollo per risvegliarmi dopo poco alle prime luci dell'alba che inesorabili battono sugli occhi dalla finestrella senza tende che è davanti a me.

Il Japan Rail Pass e ottima cucina giapponese

Oggi è il giorno dei capelli, di Yumiko, infatti la mia cara moglie non ama andare dal parrucchiere in Italia, dove dice non conoscano i capelli orientali, lisci e duri, neri e forti, e dove sostiene che tutti si atteggino troppo ad artisti estemporanei lasciando da parte le volontà del committente, mentre in Giappone si limitano ad eseguire utilizzando le migliori tecniche e stop! D'altronde è dai tempi di Leonardo, Michelangelo e poi Caravaggio che in Italia chi commissiona una cosa se ne ritrova per le mani un'altra...
Ricordo quando ci siamo sposati, che il parrucchiere, uno dei migliori della città dove viviamo ,in Toscana, per testare il capello le fece fare una messa in piega riccissima, di cui purtroppo non ritrovo le foto, che provocò una crisi di disperazione nella nostra Yumichan, che poi però il giorno delle nozze fu totalmente accontentata...
Prima di andare a fare i capelli ce ne andiamo alla stazione JR di Fukuoka , che se andrete in Giappone sentirete chiamare Hakata, dal nome antico della città e del quartiere dove essa ora sorge, per ottenere i Japan Rail pass consegnando i voucher e troviamo molti turisti dei vicini paesi asiatici, qua dopo aver compilato i nostri pass, veniamo invitati a segnare per scritto le prenotazioni dei nostri primi spostamenti per effettuare delle prenotazioni...così senza un orario dei treni, né nulla, a portata di mano, al che Yumichan dopo aver segnato il dovuto non senza difficoltà si sente invitata a rifare la fila che nel frattempo è aumentata molto...la cosa non ci torna e protestiamo, come si fa in Italia e spiazziamo tutti, così veniamo accompagnati a fare le nostre prenotazione ad uno sportello libero e possiamo andare a pranzo.
Avevamo, infatti in mente di andare da Chikae, un appuntamento fisso per chi come noi viene spesso a Fukuoka, un ristorante di grande tradizione che ha un lunch a due menù a prezzo fisso, dove si raggiunge un'ottimo rapporto qualità prezzo per mangiare vera cucina giapponese.Circa 10€ per tenpura, sashimi e altre portatine classiche.

Due passi nel centro di Fukuoka e tenpura di capasente per cena

In poco tempo arriviamo poi dal parrucchiere, uno studio al 5 piano con accesso diretto dall'ascensore, dei ragazzi giovani e simpatici che mi fanno accomodare e mi danno subito da bere, acqua gassata e delle riviste dove si parla di Italia, ma ancora è troppo poco tempo che sono partito, e solo vedere un foto della nostra cittadina in Toscana smuove in me ricordi e nostalgie.
Dopo un po' mi allontano e inizio a vagare nel centro cittadino, siamo nella zona di Tenjin, ricchissima di grandi magazzini e dove mi attardo in un santuario shintoista a riflettere.
Dopo essermi quasi perso e poi ritrovato, mi fermo nei pressi di un ufficio informazioni del "comune" dove riesco a connettermi grazie all'applicazione Japan wifi e così posto un po' di foto, e faccio un paio di telefonate in Italia utilizzando l'abbonamento di Skype e sono già passate un paio d'ore ed è il momento di tornare da Yumichan che è quasi pronta e coi capelli fatti di fresco possiamo fare ancora due passi assieme e poi tornare a casa dove ci attende duna gustosissima tenpura di capesante ...

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