Diario del mio quinto viaggio in Giappone: Vivere a Fukuoka!
Scopri i colori della primavera del Sol Levante e la meraviglia dei ciliegi in fiore, andremo anche al di fuori delle solite rotte turistiche a scoprire il vero cuore del Giappone!
Un continuo viaggio tra futuro e passato quando si è in Giappone
E' lunedì Yumichan deve rinnovare la patente, ha la patente, ma non guida da una vita, dice che quando guidava in Giappone creava delle file lunghissime, e tanto che i Giapponesi vanno piano davvero.
La motorizzazione è un posto che funziona manco a dirlo meglio che da noi, arrivi senza appuntamento dici che devi rinnovare, ti danno un numero, attorno a te bar e delle sale d'aspetto poi si compilano dei fogli e si ascolta un addetto che aggiorna su eventuali modifiche al codice della strada.
Dato che c'è un'oretta da aspettare prima che tocchi a lei andiamo a vedere il mercato coperto là vicino dove sono in vendita tanti pesci, verdure e succulente rosticcerie, individuiamo quindi anche dove andare a pranzo: una bettola davvero di altri tempi. Il Giappone è davvero un luogo dove lusso e tecnologia avanzata convive con luoghi che paiono arrivare dalla prima metà del XX secolo come del resto spesso chi li gestisce...
Tornati alla motorizzazione Yumiko mette appunto le pratiche di rinnovo ed io mi faccio una passeggiata fino al vicino Tenjin, torno indietro e dopo poco andiamo a mangiare il nostro kaisendon (sashimi su letto di riso, con salsa).
C'è un po' di fila il pesce è ottimo e freschissimo, il locale è meraviglioso nel suo essersi fermato agli anni '70 e i suoi gestori più anziani paiono non essersi mai spostati da dietro il bancone...tagliano il pesce, sistemano il riso nelle ciotole che prendono da una credenza, tanto che sembra di essere a casa di una nonna (nonna mia che ho 43 anni) e mettono su la salsa...
Centri commerciali modernissimi e santuari ultra millenari questo è il Sol levante
Dopo pranzo sfruttiamo il nostro pass giornaliero del buss e facciamo un salto al Grande magazzino di Canal City c'è poca gente in giro, i Giapponesi sono a lavorare, il che rende il tutto ovattato e sproporzionato andiamo a vedere un paio di negozi, non siamo in vena di shopping, quindi ci soffermiamo al vicino Santuario Kushida, luogo di culto per il Kami Okushida Sama, il Dio scintoista dell'immortalità qua venerato dal secolo VIII da parte di chi cerca una lunga vita e prosperità negli affari e dove possiamo ammirare strutture del periodo Edo (secolo XVI) e uno dei simulacri che viene portato in "processione" per la festa di Hakata Gion Matsuri. Chissà come era qua cinquecento anni fa, a parte il santuario ora tutto è moderno quindi fatichi ad immaginare il passato.
Siamo stanchi andiamo in una sala da tè in centro un posto molto bello, che esiste da sempre a Fukuoka e dove andavano i nonni di Yumichan, che là si prende un gelato pannoso di concezione giapponese, deve essere buono, io però non volgio turbare il mio ritmo "zen" e mi prendo un tè macha con un dolcetto...
la Fukuoka Tower e la spiaggia cittadina
Dopo un po' riprese le energie ce ne andiamo col bus fino alla Fukuoka tower nei cui pressi, non volgio perdermi, una passeggiata al negozio di Robot che sta proprio vicino alla fermata, anche perchè è dell'anno passato il rimpianto di non essermi comprato un doraemon da montare...che ovviamente quest'anno non c'è più, mi consolo facendomi una foto con i Sazae, i famosi protagonisti di una fortunatisisma serie a cartoni animati che incarnano la famiglia tipo giapponese e l'anno passato, che era settembre, stavano là ancora in versione vacanziera mentre adesso con vesti più autunnali paiono pronti per un campeggio e altre avventure.
Arriviamo alla torre sempre bella nel suo svettare d'azzurro, passeggiamo guardando il mare...la marina dietro la parte più moderna della città è molto carina, riprende l'idea del lungo mare occidentale, qualche palma, un grande arenile sabbioso, la possibilità di farsi una doccia e di cambiarsi, dei "bar", dei negozi di articoli da mare...e in mezzo a tutto questo una chiesetta finta, location per matrimoni.
Ma è già l'ora di rientrare e a casa ci accoglie un profumino invitante, carne, involtini primavera e zuppa calda per affrontare la sera d'inizio autunno...
E dopo cena mi guardo Trono di spade che Yumichan non guarda mai e che così allieta le mie serate nipponiche mentre lei chiacchiera coi i suoi genitori.
Vivere normalemnte in Giappone
Passiamo, poi un paio di giorni a vivere la nostra vita normale, come se fossimo in Italia, ma invece siamo in Giappone, seguire un po' il lavoro via internet, complice anche il meteo non del tutto favorevole, così una volta giunto il pomeriggio andiamo a trovare la nonna di Yumichan, che ha 94 anni e oltre a qualche acciacchetto ha un mente lucidissima ed è in tante cose autonoma...
Mentre parliamo mi fa le condoglianze per il mio babbo, e mi dice che il suo marito è morto a 72 anni, cioè 26 anni fa e si raccomanda di curare mia madre...le parliamo del nostro giro fatto in Giappone, di Nara e lei ci dice di esserci stata 60 anni addietro, mi immagino Nara subito dopo la guerra, ancora un Giappone arcaico, un mondo dove si camminava in strade sterrate coi geta e col kimono indosso, doveva essere bellissimo il mondo prima della globalizzazione. Ed effettivamente non era male, ogni città aveva le sue caratteristiche...e io che sono del XX secolo ancora me lo ricordo.
In questi momenti più intimi e casalinghi posso vedere all'opera mia suocera che è una cuoca provetta, e ci mette a tavola tre volte al giorno, colazione pranzo e cena, si sentono profumini tutto il giorno. Odori differenti da qua, il sesamo, la soia e si ode il coltello battere sul tagliere in modo cadenzato, non scherzo dalla mattina presto alla sera...la cucina Giapponese non ammette improvvisazioni, un piatto deve avere determinati ingredienti e non sarebbe quel piatto se non li avesse...
Invece la cucina italiana ti lascia libero di improvvisare, di variare sul tema e così dopo aver fatto la spesa ed utilizzando qualche sapore che mi sono portato dall'Italia preparo la cena anche del mercoledì 22 ottobre, la mitica pasta alla puttanesca e il pollo agrodolce che sostiutisce il coniglio della ricetta che faceva mia nonna, quella siciliana, per cui è indispensabile il sedano, una costola del quale in Giappone costa un euro, quanto una pianta intera da noi, che il sedano l'ortolano ce lo regala con gli odori quando si va prendere frutta e verdura...ma si sa che gli ortaggi in Giappone sono ben curati, la terra coltivabile è poca e i prezzi quindi sono proporzionati.
Il pollo, poi in Giappone è sempre è disossato, così come tutto il resto, non esiste un animale a forma di animale nei banchi di macelleria, e così quando facciamo la spesa in Italia Yumichan ancora non si è abituata al fatto che noi certi animali li vendiamo interi, pronti per il forno magari, ma interi, e così spesso la sento urlare difronte a qualche povero coniglietto pronto a deliziare le italiche fauci.
Viaggia con noi alla scoperta del Giappone per primavera!
Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro!