Diario del mio decimo viaggio in Giappone: il castello di Inuyama

Un viaggio nel cuore del Giappone più profondo che svelerà modernità e tradizioni antiche andando fuori dalle solite rotte turistiche, senza dimenticare le mete più amate.
Il Giappone che amo di più

Presa la Monorail che collega Haneda al centro di Tokyo ci rechiamo a prendere lo Shinkansen, che in circa un'ora e mezza ci porta fino a Nagoya, grande città giapponese nota per aver dato i natali ai tre grandi riunificatori del Giappone nel secolo XVI cioè Oda Nobunaga e Toyotomi Hideyoshi e Tokugawa Ieyasu, per il suo maniero e per le fabbriche della Toyota, da qua siamo diretti ad Inuyama dove è il castello più antico, tra quelli rimasti integri, del Sol Levante e dove quest'oggi ci attende un colorato matsuri in onore della primavera che finalmente sta arrivando.
Il salto dall'immensità urbanistica della capitale nipponica alla campgna più profonda giapponese è violento, siamo nella prefettura di Aichi al confine con quella di Gifu (città dove abbiamo fatto un cambio di treno per arrivare ad Inuyama) lontani dal mare in un mondo che odora di campi, di tradizione e dove il ritmo si rallenta (è il Giappone che io amo di più).
Il castello più antico del Giappone

Per arrivare ad Inuyama con il Japan Rail pass che abbiamo a disposizione, senza prendere altre linee ferroviarie e bus dalla stazione di Unuma ci sono un paio di chilometri da fare a piedi, per noi che abbiamo gambe buone alla fine tra orientarci ed arrivare poco più di un quarto d'ora, la passeggiata è bella il grande ponte che divide le prefetture di Gifu e di Aichi è inondato dal vento e dal sole del pomeriggio primaverile, poco dopo alla nostra destra si profila il castello, con il suo piccolo torrione centrale, un maniero di proprietà privata che è tra i 5 castelli rimasti integri ad essere catalogato come tesoro nazionale giapponese.
Arriviamo che la festa è ai suoi inizi, ci sono le bancarelle, comincia ad arrivare tanta gente, i "carri" sono in fase di allestimento, quante analogie con le nostre processioni paesane, esperti "cantieristi" adornano i "ceri" (il paragone con la festa di Gubbio è inevitabile per me) con ghirlande, corde sacre e candele che illumineranno più tardi il cammino nell'oscurità. Il centro del paese mostra molte case tradizionali ed un tessuto urbano rimasto quasi intatto a cento anni fa. Qua, se dio vuole, gli americani non hanno avuto da tirar bombe e così possiamo trovare un mondo intatto, preservato ai tempi che furono.
Un meraviglioso matsuri

Man mano che avanziamo incontriamo sakura in fiore a mostrare che hanami è iniziato anche qua oramai e quì giungiamo ad un piccolo tempio, dove un enorme ciliegio ci abbraccia tra i suoi rami in una possente nuvola di petali bianchi.
Da qua tra le bancarelle e le antiche case prosegue il nostro cammino verso il castello, sotto il quale si stanno radunando i figuranti in costume che poi sfileranno coi carri per il paese. La luce calda del tardo pomeriggio, i petali degli alberi in fiore, ci accolgono sotto la bianca torre ove svettano due pesci ben auguranti in metallo dorato (uno è stato fuso da un fulmine poche settimane dopo).
Saliti sulla torre, che domina il fiume Kiso e la sua bella valle che si fa largo tra le montagne circostanti, ci lasciamo un po' cullare dal tepore del sole e dal vento, discesi nuovamente in paese mangiamo una piccola merenda: Yumiko dei buoni dango in un negozio famoso del paese ed io in una bancarella dei cattivi Takoyaki, ma alle bancarelle delle feste paesane raramente le cose sono di buona qualità, secondo me.
Iniziano ad accendersi le luci e i carri avanzano tra le stradine tra la folla festante.
Una cenetta indimeticabile a Nagoya

Per noi è ora di tornare verso Nagoya ove dormiremo e qua giunti alla stazione centrale ci rechiamo in un ristorante specializzato in tonno, sapete che le trattorie giapponesi sono spesso monotematiche e questa è offre alla clientela tonno in tutti i modi; fritto, crudo, scottato... una delizia.
Con la metropolitana arriviamo in centro, nella zona di Nishiki, dove sotto una improbabile, per la posizione, ruota panoramica si svolge la vita cittadina, è notte, ci sono dei night aperti e finalmente troviamo il nostro albergo, un buon quattro stelle come premio della fatica del tour appena finito, dove con un po' di comfort in più delle passate sere sprofondiamo in un bel sonno.
Sotto galleria fotografica!

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Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro!