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Scritto da dani@viaggiappone.com
L'imperatore Akihito una vita accanto al popolo Giapponese
In occasione dell'annuncio ufficiale dell'abdicazione dell'imperatore del Giappone, fissata per il 30 aprile 2019, riproponiamo al nostro pubblico questo nostro articolo, dove si sottolinea la grande umanità che contraddistingue la coppia dei regnanti nipponici.
Alla metà, circa, del mese di novembre (2013) in Giappone si è fatto un gran parlare di quelle che sono le ultime volontà delle maestà imperiali nipponiche che avrebbero espresso il desiderio di esser cremate e non inumate e poste in due mausolei di dimensioni ridotte rispetto a quelli che si usavano in passato; ciò al fine di non gravare troppo sul popolo ed esser trattati come “normali” persone, visto che l'imperatore Akihito ha trascorso l'intera sua vita impegnandosi per stare vicino alla sua gente il più possibile.
All'età di tre anni, così come da sempre si conveniva, fu affidato ad uno stuolo di addetti alla regale formazione, destinato a succedere al trono e nato divino; all'indomani della fine della seconda guerra mondiale col discorso fatto alla nazione dal padre Hiroito, per il capodanno del 1946, si stabilì costituzionalmente la natura umana degli imperatori, probabilmente con un certo sollievo dell'allora principe Akihito. Egli, infatti, poté così frequentare l'università, senza conseguire una laurea perché l'imperatore non ha un cognome e certo non ha bisogno di titoli accademici. I suoi profondi interessi verso i pesci, ad ogni modo, gli hanno fruttato anche delle pubblicazioni e, sopratutto, la sua professata umanità gli ha consentito di potersi innamorare e di poter sposare la ragazza che gli aveva fatto battere il cuore dopo un fortuito incontro ad una partita di tennis.
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