Storia giapponese: Periodo Azuchi-Momoyama

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Nasce il feudalesimo dei samurai nel Giappone del XVI secolo

Il vuoto di potere successivo alla guerra Onin fece sì che decadessero anche gli shugo (i feudatari che amministravano le zone periferiche del regno) e che il loro posto fosse preso dai daimyo, letteralmente grande nome, cioè dai samurai spesso di origine contadina che avevano forte carisma nelle province dove accrescevano il loro potere personale creando dei veri e propri domini personali scollegati dal potere centrale verso il quale non avevano più alcuna referenza.
Si formano dei signori che proteggono e comandano la classe contadina attraverso un sistema di vassalli che, oltre a giurare fedeltà, sono in tutto e per tutto sotto il loro controllo, dai consensi matrimoniali alla gestione ereditaria. I daimyo legiferano e gestiscono la giustizia nei luoghi che dominano e lo fanno dal loro castello, attorno al quale si formano le città che poi saranno l'ossatura urbana al Giappone di oggi.
Questo periodo, se vede naufragare il potere centralizzato, nel contempo è artefice di un grande sviluppo mercantile; nascono infatti grandi mercati, mentre commerci dinamici fanno arricchire una nuova classe emergente: quella dei borghesi.
Nel frattempo altri shogun Ashikaga, pur non avendo un vero potere sul paese, si susseguono, benché completamente esautorati.

Sbarcano i primi Europei nel Paese del sol levante

E' in questo periodo che si verifica un fatto molto importante: è il 1534 ed in un'isoletta al largo delle coste dell'isola di Kyushu, Tanegashima, una nave portoghese naufraga e i primi europei entrano in contatto col Paese del sol levante.
Gli occidentali porteranno così in Giappone il cristianesimo, (pensate che già nel 1549 San Francesco Saverio, uno dei fondatori dell'ordine dei gesuiti, era a Kagoshima con una missione) e le armi da fuoco.
Il cristianesimo, in questi primi anni, si espande facilmente col suo messaggio salvifico ed egualitario tra le classi più umili e, per avere buoni rapporti coi mercanti portoghesi è tollerato se non abbracciato dai daimyo, sopratutto nel Kyushu; pensate che inviano addirittura una missione fino a Roma per rendere omaggio al Papa.

Il Giappone ritrova unità sotto i fucili e le lame di Oda Nobunaga

Sempre nel 1549, nella zona di Nara e Kyoto, un giovane daimyo prende il controllo della situazione sconfiggendo un potente samurai (a cui sottrae i territori controllati) e riuscendo a fare accordi con gli altri potenti; questo signore è Oda Nobunaga risoluto, sanguinario e curioso tanto da essere il primo ad assagiare un banana nel Paese del Sol Levante e ad avere un servitore africano giunto come "dono" da parte degli Europei e poi in seguito da lui riscattato e fatto diventare un samurai, oltre sopratutto a capire la potenza dell'utilizzo delle armi da fuoco in battaglia.
Venti anni dopo, Nobunaga marcia su Kyoto dove è chiamato da Ashikaga Yoshiaki come braccio armato per prendere per sè il titolo shogunale conteso tra vari esponenti della stessa famiglia, ma nel 1573 i due entrano in disaccordo. Ne segue la cacciata ormai finale degli Ashikaga e la costruzione del possente castello di Azuchi sul lago Biwa nei pressi della capitale da dove Oda comanda sulla parte centrale del Giappone.
Inizia un nuovo periodo storico detto Azuchi-Momoyama (1573-1600) dai nomi dei castelli da cui i signori della guerra, che unificarono nuovamente sotto un'unica guida il Giappone, governavano.
Nobunaga, stanco delle ingerenze dei monaci buddisti, fa marciare i suoi samurai verso il monte Hiei dove è l'Enryakuji che viene messo a ferro e fuoco con sterminio dei religiosi guerrieri che per secoli avevano fatto i loro comodi con scorribande a Kyoto. Stessa sorte toccherà più tardi ad altri centri religiosi e queste mosse serviranno al potente signore per confiscare i beni dei monasteri e ridistribuirli tra i suoi soldati; nel contempo, per mantenere buoni rapporti con gli Europei che gli rifornivano armi, consente l'apertura di una chiesa cristiana a Kyoto e di un seminario all'ombra del suo castello ad Azuchi.
Il 1582 vede Nobunaga pronto a portare guerra verso l'ovest dell'arcipelago nipponico, ma lo shogun è ucciso da uno dei suoi...per cui le sorti del paese sono prese da Toyotomi Hideyoshi, l'unificatore del Giappone, ma di cui parleremo la prossima volta.

Possenti castelli proteggono il Paese del Sol Levante

Questi guerrieri, provenienti dalla provincia imperiale e da famiglie di nobiltà cadetta se non da umili origini, sponsorizzarono uno stile architettonico particolarmente decorato, passatemi il paragone, una sorta di barocco nipponico, lo stile Momoyama.
Hideyoshi ed i suoi daymio dissemineranno possenti manieri nell'intero paese, le cui strutture, rispetto ai preesistenti castelli, furono arricchite di bastioni e poderosi contrafforti in muratura per resistere alle armi da fuoco e fra tutti va ricordata la fortezza di Himeji, la più imponente tra le poche superstiti che la storia successiva ha poi distrutto.

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