Divise scolastiche e non solo, in Giappone

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Uniformi scolastiche giapponesi, eredità della rivoluzione Meiji

Divise scolastiche, Giappone

Una delle prime curiosità che salta agli occhi, camminando per le strade del Paese del Sol Levante, è costituita dalle divise scolastiche che i ragazzi e le ragazze giapponesi indossano praticamente partendo dalla scuola materna fino alle superiori, anche se alle elementari, in molti istituti, non è obbligatorio portarle, con l'eccezione di alcune private. Queste divise sono molto belle ed i giovani per strada le sfoggiano con delicata leggerezza, dando un' ulteriore impressione di ordine in quello che è un paese estremamente tranquillo ed organizzato.
L'utilizzo della divisa scolastica in Giappone risale alla fine del secolo XIX, con la rivoluzione Meiji e con l'introduzione forzata di usi e costumi occidentali, quando si copiò questa abitudine dallo stato prussiano, preso ad esempio per la forzata "modernizzazione" del paese.

Più seria è l'uniforme più difficile è la scuola

Divise scolastiche, Giappone

Le divise maschili, sopratutto delle scuole medie e superiori più difficili e quotate, in Giappone, ancora oggi, hanno fogge militaresche, con i loro bottoni dorati ed alamari, e si chiamano gakuran, (gaku vuol dire studente, mentre ran significa olandese) per il fatto che gli olandesi per secoli erano stati gli unici occidentali autorizzati a commerciare a Nagasaki.
Le uniformi femminili, come l'istruzione mirata alle ragazze, hanno origini leggermente più recenti e sono state introdotte per prime nella scuola superiore di Fukuoka nel 1921 con fogge ispirate a quelle della marina militare inglese, come già avveniva nella vecchia Europa.
Uniformi più casual e griffate sono adottate da scuole private un po' meno difficili per dar motivo in più ai ragazzi meno volenterosi di iscriversi e di non abbandonare del tutto il sistema scolastico.
L'obbligo della divisa a scuola nasce per eliminare le classi sociali all'interno del mondo scolastico e vede i suoi albori nell'Inghilterra vittoriana quando ragazzi meritevoli, ma di umili origini, si ritrovavano a sedere, con abiti logori, sui banchi al fianco di più fortunati compagni. Con lo stesso scopo fu introdotta in Giappone, dove, oltre ad avere questo ruolo livellante, serve ad indicare la scuola di appartenenza con vanto di chi la indossa.

Uniformi scolastiche modificate per esser più di moda!

I ragazzi e le ragazze spesso apportano delle personali modifiche alle divise e, in proposito, Yumichan mi racconta di quando, con le amiche, piegando la gonna della divisa la trasformava in una minigonna da riallungare in classe e quando tornava a casa. Visto, anche, che ha fatto un liceo difficile dove l'uniforme era la stessa da cinquanta anni almeno.
I ragazzi, al contrario, mettono la camicia fuori o non indossano la cravatta, quando questa fa parte della loro uniforme, per dare un che di più "alla moda" all'abito, mentre passeggiano per strada. In Europa, tranne in particolari scuole private, le uniformi scolastiche sono sparite con il '68 ed in Italia ancor prima (non considero il grembiule col colletto una divisa), per staccarsi dal ricordo del ventennio fascista e dei suoi ragazzini in camicia nera. Comunque agli studenti era richiesto un abbigliamento consono, tanto è vero che mio padre andava in giacca e cravatta al liceo.
Il forte individualismo che, nel bene e nel male identifica gli uomini del vecchio continente, e la consapevolezza della collettività davanti a tutto che contraddistingue il Paese del sol levante fin dall'infanzia; questa è, secondo me, la più grande differenza tra Europa e Giappone.

I giapponesi spesso non tolgono mai la loro "uniforme"

Impiegati al lavoro, Giappone

Osservando il mondo attorno a me in Giappone, non ho potuto far a meno di notare che le divise non sono dismesse con il termine della scuola, visto che, oltre a poliziotti, assistenti di volo, ferrovieri, militari, ecc. anche gli impiegati indossano quasi tutti un abito scuro, spesso blu, o nero, con camicia bianca e cravatta. Per svolgere qualsiasi ruolo il Giapponese veste in modo consono e di conseguenza uniformato. Ad esempio ho notato che chi lavora in campagna ha una "divisa" da contadino: cappello di paglia per non prendere il sole, fazzoletto per non sudare troppo, giacca, pantaloni e scarpe adatte all'uopo, mentre da noi spesso ci si agghinda in modo trasandato per andare nel campo...così come per fare i lavori di pulizia della strada. In proposito i giapponesi che si occupano di pulire da soli il proprio quartiere, sono tutti similmente equipaggiati, da Kyoto a Nara, da Osaka a Fukuoka ecc...al punto che io avevo pensato fossero degli spazzini comunali...mentre erano privati cittadini.
Per assurdo la divisa è indossata dai giapponesi in tutte le occasioni e da tutti: un giorno ho notato un signore fuori peso, con la sigaretta accesa tra le labbra, i capelli scompigliati, assonnato che aspettava l'apertura degli onsen con un asciugamano in mano...e la moglie accanto; aveva la divisa di chi si è alzato per forza da letto ed a ha portato la consorte agli onsen...e se avessi dovuto disegnare il soggetto non avrei potuto trovare un modello migliore.
Mentre ero in volo verso le isole di Okinawa ho notato, infine, un signore con famiglia che era vestito, in aereo, con "l'uniforme" da turista costituita da pantaloni corti , cappello da esploratore e gilè con mille tasche, da cui non si è separato nemmeno dopo aver allacciato le cinture. Quello della "divisa" è un lato interessante per capire meglio la cultura giapponese che ha una storia molto diversa da quella occidentale e che, per arrivare al punto in cui è oggi, ha fatto un percorso differente dal nostro, né migliore, né peggiore.
Concludendo, le molte divise indossate dai giapponesi sono portate con maggiore consapevolezza di quel che si fa nel vecchio continente, perché molti, tramite il vestiario, vogliono dichiarare con orgoglio una propria appartenenza, il che rende il Paese del Sol Levante un luogo, ancor più, unico agli occhi del viaggiatore.

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