Onsen le terme per i Giapponesi

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Onsen viaggio nel viaggio in Giappone

terme in Giappone

Oggi nel nostro blog vogliamo parlavi delle terme per i giapponesi, tramite quelle che sono state le nostre esperienze personali di viaggio e soggiorno, rimandando se volete qualche dettaglio tecnico in più sull'argomento ad un precedente articolo sugli onsen.
Una delle esperienze che è possibile fare in un viaggio in Giappone è senz'altro una seduta agli onsen, le terme giapponesi, un luogo che è insito nel DNA nipponico, accanto alle bacchette, alla fierezza ed agli inchini.
E', infatti, dalla notte dei tempi che i giapponesi fanno bagni quotidiani, probabilmente spinti dalla loro antica religione, lo Shintoismo, che vede nelle acque il mezzo per ripulire da ogni impurità, anche quelle dell'anima, e da ogni negatività, e così da sempre si sono rilassati nelle pozze termali di cui è disseminato l'arcipelago, che poi sono diventate vere e proprie stazioni termali.
Io credo di essere stato, a corredo dei miei tour/soggiorni giapponesi, in questi luoghi almeno un centinaio di volte e di averne visti di tutti i tipi, e davvero, in mezzo Sol Levante.

Un valore aggiunto al vostro hotel in un viaggio in Giappone

ryokan in Giappone

Bagni in onsen si trovano spesso nel contesto di strutture alberghiere che sono vere e proprie SPA con vasche all'interno ed all'esterno (rotenburo) in cui ci si immerge oltre che per godere del calduccio dell'acqua anche dei panorami che passa la natura, dove ci si trova: dal profilo della montagna, alla costa frastagliata con tutti i fenomeni cromatici dati da albe e tramonti al mutare dei colori nelle stagioni. In questo caso l'onsen è la ciliegina sulla torta del vostro soggiorno di viaggiatori, la famosa esperienza in ryokan, il surplus che vi darà relax dopo una giornata di visite, che si è evoluto nella storia dell'ospitalità giapponese fino a farlo diventare motivo di una vera e propria vacanza termale che spesso e volentieri i giapponesi di città si concedono per staccare dalla fatica quotidiana. Alberghi piccoli e grandi dove si segue sempre la medesima liturgia, fatta di yukata (il kimono leggero) e gustosa cucina kaiseki, proposta a mezza pensione, che ruota attorno al rito delle acque.
Pensate che una volta ci è capitato di dormire in un ryokan in Shikoku dove oltre ai bagni comuni avevamo una vasca termale in camera e dove il rotenburo era nel fondo di una gola ove scorreva un fiume e lo si raggiungeva con una funicolare dell'albergo stesso.

Centri benessere in stile giapponese nella quotidianità del Sol Levante

onsen in Giappone

Poi ci sono gli stabilimenti pubblici in cui i Giapponesi (ed anche io quando sto a lungo a Fukuoka) vanno abitualmente per regalarsi qualche ora di benessere, tra saune, massaggi, e le immancabili vasche di acqua calda, luoghi figli di quei bagni pubblici che garantivano l'igiene collettivo quando ancora non c'erano docce e vasche in casa.
Oggi posti che sono un po' come le nostre SPA, solo che in Giappone ce ne sono tantissime, e davvero estremamente popolari per prezzi. In Giappone è uso comune per pensare a sé stessi immergersi in una vasca di acqua calda, in un idromassaggio, o sudare in un bagno turco per il proprio benessere, ma anche per conversare con chi si incontra o ritrovarsi con gli amici, un po' come chi va al bar.

Club termali giapponesi

onsen in Giappone

Ho avuto questa sensazione in modo chiaro in un soggiorno fatto a Nara, dove nel piano interrato del grande hotel in stile occidentale, dove dormivamo, c'era un vero e proprio club termale che ho frequentato per cinque giorni di fila e così ho visto i soliti vecchietti che si ritrovavano tutti i giorni per farsi il bagno sì, ma soprattutto per chiacchierare. Le terme in Giappone si fanno da nudi così i nostri anziani avventori che spesso arrivavano in macchina in coppia si separavano dalla moglie all'ingresso per andare ciascuno nello spazio ad essi dedicato e ritrovarsi poi coi propri conoscenti a far salotto a mollo o sudando al caldo della sauna.
In teoria per accedere alle vasche comuni, ci si deve fare, prima di immergersi una bella doccia, sennò sai che schifo tutti sozzi a fare il bagno o l'idromassaggio e infatti appena entrate troverete uno stuolo di lavatoi , muniti di shampoo e sapone ed io che sono addirittura un nanbanjin, uno di quei barbari che provenivano dal sud, famosi nel Sol Levante per essere puzzolenti e pelosi da circa 500 anni a questa parte, mi insapono in modo sempre evidente e risciacquo ben bene per non far preoccupare troppo gli astanti che si bagneranno poi con me.
I vecchietti giapponesi però no. Loro spesso se ne fregano, arrivano prendono con un secchiello un po' d'acqua da una vasca comune e si danno una sciacquata alle pudenda, magari emettendo suoni gutturali e poi gongolandosi rumorosamente si mettono a mollo... Sono simpatici e sorridenti di regola e spesso assomigliano a Rigel (il contadino cowboy di Goldrake) o Sakurambo di Lamù, per intenderci tra vecchi spettatori dei pomeriggi per bambini.
Un valore sociale ed aggregante quello della nudità per i Giapponesi, un fattore che livellava e livella tutt'ora ogni differenza data dal censo e che magari la veste poteva tradire e condizionare: i bagni pubblici visti come luogo di incontro.

Onsen cuore della società giapponese

onsen in Giappone

Se poi vi capitasse di andare in un onsen di campagna in un giorno festivo ci trovereste un mondo in festa, forse troppa gente per i miei gusti, ma sicuramente avreste davanti uno spaccato di cosa siano davvero questi bagni per i giapponesi.
Come quando, dopo un giro in macchina nella zona di Saga, i miei suoceri che sapevano che in quei giorni avevo mal di schiena e che amo sollazzarmi nelle vasche mi portarono in uno stabilimento di acque medicamentose tra le risaie ed i bambù. Qua, dopo la mia doccia rituale, essendo la prima volta che ci andavo osservo, le vasche, vedo che c'è l'idromassaggio e la sauna, ma soprattutto vedo che c'è un sacco gente visto il dì festivo. Devo vincere come prima cosa quel leggero disgusto che mi dà la promiscuità con il mondo, e così dopo essermi rapidamente immerso in una delle vasche interne mi decido per uscire, per andare in quelle all'aperto che danno sulle montagne. Immaginatevi tanti giapponesi, vecchi, adulti, bambini, nudi che si accalcano dentro un paio di vasche d'acqua calda, altri sdraiai su dei lettini messi sotto una tettoria, altri su delle sedie a guardare il panorama, tutti rigorosamente nudi. Il mio stupore, oltre a vedere la gioia fanciullesca negli occhi di tutti è stato nel constatare che oltre ai bambini ci fossero in mezzo a tutte le nudità maschili presenti anche delle bambine piccole, di tre, quattro anni che avevano seguito il papà a mollo invece di andare con la mamma. Una cosa da noi impensabile davvero per i mille motivi che mi sono venuti in mente a me e che verranno a voi mentre leggete, ma che è una cosa davvero normale per i Giapponesi tanto che l'ho potuta constatare in molte altre occasioni successive.

Le terme giapponesi sono spesso vietate a chi ha un tatuaggio

tatuaggio in Giappone

Altra particolarità che hanno le terme giapponesi è quella di ripudiare i tatuaggi e tutti coloro che li portano addosso (nella stragrande maggioranza degli stabilimenti termali) Questo perché i Giapponesi hanno problemi in generale coi tatuaggi, che vengono ancora associati alla yakuza e di ciò si è parlato in un altro articolo Dalla mia tranquillità nel frequentare questi luoghi capirete che né io né Yumiko (e ci mancherebbe, già è sposata con un gaijin) abbiamo tatuaggi, ma è un dispiacere non poter condividere questa gioia con molti degli amici che si regalano un viaggio in Giappone, che sì magari alcuni hotel vi daranno la possibilità di prenotarvi per un'oretta i bagni per voi, anche in coppia, e a quel punto visto che sarete soli potete portare anche i tatuaggi in vista, ma non potrete purtroppo godere di uno degli aspetti fondamentali della condivisione sociale nipponica.

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