Gli onsen, le terme giapponesi, ed i tatuaggi
Scopri i colori della primavera del Sol Levante e la meraviglia dei ciliegi in fiore, andremo anche al di fuori delle solite rotte turistiche a scoprire il vero cuore del Giappone!
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- Scritto da dani@viaggiappone.com
Il Giappone è sempre più aperto al turismo!
Il Giappone è stato un Paese chiuso in sè stesso per secoli, ed è anche per questo motivo che tanto affascina noi occidentali, infatti, anche se giungere in questo luogo da turisti è ormai da decenni piuttosto semplice, la distanza geografica e il costo che si doveva affrontare facevano rimanere il Paese del Sol levante nel cassetto dei sogni dei viaggiatori.
Quando per la prima volta ho messo piede in Giappone, non ho potuto fare a meno di notare come rari, sparuti, fossero i visitatori stranieri...anche nella stessa Kyoto, la più turistica tra le città nipponiche dove tranne un po' di francesi ed americani a vedere quello che per me era il primo hanami c'erano soltanto giapponesi...
Le cose, però, sono cambiate repentinamente, pensate che il turismo in Giappone è levitato oltre il 200% negli ultimi anni, la parte del leone negli ingressi la fanno i vicini Cinesi, che, da quando non hanno più divieti nel rilascio dei visti, vengono a milioni nel Paese del Sol levante per vederne le bellezze e per farvi lo shopping...
Anche noi occidentali, spinti da uno Yen un po' più debole (non che l'euro ultimamente faccia faville) e dai prezzi dei voli che sono crollati rispetto a qualche anno, fa abbiamo iniziato a percorre la via verso il Sol levante con maggiore facilità...tanto che alcuni, anzi molti che vi fanno un primo viaggio se ne innamorano e vi tornano periodicamente...
Tatuaggi spesso vietati negli onsen
E' così che qualche tempo fa Yumiko mi leggeva un articolo da un sito web giapponese ove si sottolineava come i turisti stranieri che vanno in Giappone amano fare tre cose, vedere le bellezze del Paese, mangiare la cucina e andare alle terme...sì andare agli onsen!
Una regola di questi ameni luoghi di svago, però, è che l'accesso è vietato a chi ha dei tatuaggi...sì perchè essi sono il simbolo degli appartenti alla mafia giapponese: la Yakuza.
Ed è così che con questo espediente, finchè si è trattato di fare i conti con un paese solo di giapponesi, si tenevano questi signori più o meno alla larga dai luoghi pubblici.
Ora, però, il Paese del Sol Levante che ha superato a dicembre 2015 i 20.000.000 di turisti all'anno e vuole bruciare ulteriori record entro il 2020 (che è quando ci saranno le Olimpiadi di Tokyo) deve far i conti con il fatto che tanti tra i non giapponesi e ormai anche alcuni ragazzi nipponici esibiscono tatuaggi per vari motivi, perchè piacciono, per moda e quasi mai perchè essi fanno parte di qualche organizzazione malavitosa...
Nell'articolo che leggevamo si metteva così in luce come ad esempio un signore Canadese, che come molti lettori affezionati di viaggiappone.com va con regolarità in Giappone, si fosse trovato in difficoltà nel portare amici con lui a far bagni termali, perchè essi erano tatuati...aggiungeva che sì magari anche in Canada non tutti amano il corpo disegnato, ma che comunque è una cosa normale in occidente...
L'articolo metteva in evidenza, poi, l'imbarazzo dei gestori di certi onsen, soprattutto alcuni più piccoli e tradizionali, che non sanno come fare a dire agli occidentali di poter accedere anche se tatuati, negando il passo ai Giapponesi, anche perchè può capitare di far poi arrabbiare qualche nipponico tatuato, che pur essendo un malvivente rispetta le regole ed un cartello fin oggi aveva lasciato l'accesso interdetto.
Il tatuaggio nella cultura e nella storia giapponese
Oltre ai proprietari di questi bagni le persone tatuate mettono in imbarazzo anche il giapponese medio, pensate che al capodanno del 2002 una cantante che si esibiva alla tradizionale trasmissione canora che mette in onda NHK (la RAI dei giapponesi) nell'occasione mostrò un tatuaggio...con scandalo di mezza nazione, così da far vietare la visone di queste decorazioni della pelle alla TV di stato...
In Giappone, poi, ancor oggi chi è tatuato subisce delle limitazioni in campo lavorativo, infatti non può arruolarsi o non può accedere ad alcuni posti statali...lo so in molti starete gridando allo scandalo, ma paese che vai usanze che trovi.
I tatuaggi non sono, però, del tutto estranei al Giappone, pensate che le bambole rituali antropomorfe del periodo Jomon, spesso risalenti a 3000 anni prima di Cristo, mostrano come questi lontani indigeni fossero tatuati, e poi in resoconti cinesi del III secolo si leggeva come ci fossero alcuni giapponesi tutti tatuati, questo uso terminò in epoca storica per tornare in auge, sopratutto tra le classi boghesi nel XVIII e i XIX secolo quando si contato i primi tatuatori professionisti...per poi passare nuovamente di moda, tanto che nella giapponesizzazione dell'isola di Hokkaido nella prima metà del XX secolo agli Ainu (popolo indigeno delle zone nordiche del Sol levante), che hanno orecchini e tatuaggi nella loro cultura, fu imposto di non perpetrare più simili pratiche, rimanendo così, esclusivo simbolo degli esponenti della Yakuza...
Pensate che il corpo tatuato in un certo modo, tra questi signori, indica l'appartenenza ad un clan e mette in guardia chi sta attorno...ricordo che alcuni anni fa in un resort nell'isola di Ishigaki a gestione occidentale ci fosse un tizio molto tatuato, in piscina, che era un giapponese, e Yumiko mi disse di non guardarlo mai, per non passare dei guai...
Cambia il mondo, cesserà anche l'interdizione ai tatuati in molte terme giapponesi?
Io personalmente non ho tatuaggi, amo molto andare agli onsen e tra i tanti andiamo abitualmente da Seiryu alle porte di Fukuoka, un vero bagno termale tradizionale, ove pochi erano gli stranieri che vi si affacciavano (ora arrivano un po' di cinesi e qualche americano) e dove sta scritto, rigorosamente in Giapponese, che l'ingresso ai tatuati è vietato...
L'ente del turismo nipponico, adesso, quindi sta cercando una soluzione a questo divieto vista la grande apertura che sta vivendo il Paese del Sol levante ultimamente, ma ancora non si sa bene come regolamentarsi in materia...
In soccorso di chi voglia farsi un bagno agli osen, ma ha qualche tatuaggio consigliamo questo sito web che segnala i vari stabilimenti che consentono l'accesso a chi ha un tatuaggio, il limite è che è in Giapponese, ma con il traduttore di google qualcosa si capisce e aggiungiamo che alcuni gestori sono muniti di grossi cerotti che coprono i disegni e così si salvano capra e cavoli...
Viaggia con noi alla scoperta del Giappone per primavera!
Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro!