Giappone terra d'incanti
Scopri i colori della primavera del Sol Levante e la meraviglia dei ciliegi in fiore, andremo anche al di fuori delle solite rotte turistiche a scoprire il vero cuore del Giappone!
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- Scritto da dani@viaggiappone.com
Una mostra per conoscere il Giappone antico
Ieri approfittando anche della settimana dei beni culturali io e mia moglie Yumiko siamo andati a vedere la mostra "Giappone terra d'incanti" allestita all'interno degli spazi museali di Palazzo Pitti a Firenze e che là rimarrà fino al 2 luglio di quest'anno salvo proroghe. Un omaggio al Paese del Sol Levante all'interno del palazzo che nel 1585 per primo ospitò un'ambasceria nipponica, un percorso espositivo che in realtà si snoda in tre mostre distinte collocate nei tre spazi museali che appunto sono all'interno di Pitti.
L'incontro tra Giappone ed occidente
Al piano terra dove è la Galleria degli Argenti e dove erano le stanze estive della reggia medicea potete visitare "Di Linea e di Colore. Il Giappone, le sue arti e l'incontro con l'Occidente" mostra dedicata alle arti giapponesi dal periodo Muromachi (1336-1573) al periodo Edo (1603-1868).
La mostra illustra opere artigianali che assurgono sempre a vere opere d'arte che accompagnavano la vita di nobili, mercanti, attori e samurai, splendidi kimono decorati, di cui uno, bellissimo, da sposa ricamato con tartarughe e gru giapponesi simboli di fertilità e longevità nel matrimonio.
Esposti anche molti dipinti su rotoli sia verticali che orizzontali, raffiguranti sia la pittura zen che la pittura più didascalica e descrittiva, come si vede dal bellissimo rotolo del periodo Edo che raffigurava un quartiere di piacere frequentato sopratutto da mercanti, o il capolavoro proveniente da Kyoto del maestro Hokusai raffigurante Cinque dame, o pannelli in cui tigri e dragoni appena accennati da macchie d'inchiostro precorrono i nostri impressionisti.
Altre sezioni della mostra esponevamo maschere del teatro No, scatole ricoperte di preziose lacche raffiguranti scene letterarie e decorative, armature di samurai, bardature per cavalli ed immancabili le spade da samurai ed i finimenti, tra cui spiccano una "katana" ed un pugnale "tanto", provenienti dal Giappone, dove sono conservati come tesoro nazionale.
Il percorso espositivo si chiude con il momento in cui nel XVI secolo il Giappone incontrò per caso l'occidente, infatti fu una nave Portoghese a naufragare in queste acque e a trovare approdo nell'isola di Tanegashima a sud di Kagoshima e da qua in breve tempo i contatti col "vorace" occidente furono molto intensi, per un centinaio di anni fino alla chiusura del Giappone in se stesso, voluta dagli shogun Tokugawa.
Coi commerci, così, arrivarono anche i missionari cattolici che data anche la tolleranza religiosa fecero dal Giappone in breve tempo il paese a maggiore concentrazione cristiana d'Asia, fatto testimoniato da interessanti manufatti religiosi in lacca giapponese, e caratteristiche pitture di arte devota realizzate nel paese del Sol Levante.
Gli allestitori della mostra hanno tralasciato di dire, forse volutamente , che i cristiani, diventati troppo ingerenti nell'equilibrio nipponico, furono cacciati e perseguitati e a ricordare questa persecuzione è un manufatto, messo in mostra senza le dovute spiegazioni, raffigurante il crocefisso su di una mattonella che doveva essere calpestata per abiurare il credo venuto dall'occidente, pena la morte.
Così il Giappone chiuse le sue frontiere a tutti gli occidentali mantenendo uno spiraglio con gli Olandesi, calvinisti, che potevano fare scambi commerciali una volta all'anno a Nagasaki, la più "europea" delle città Giapponesi.
Arti decorative ne moderno Giappone
Salendo poi lo scalone che porta alla Galleria Palatina ed alle stanze reali si arriva alla sala " Bianca" che ospita la mostra "L'eleganza della memoria. Le arti decorative nel moderno Giappone", dove si dà spazio a come la tradizione millenaria, legata agli elementi presenti in natura nel Paese del sol Levante, sia a tutt'oggi presente nella produzione artigianale dei manufatti giapponesi; vedrete, così, esposto vasellame, kimono e pannelli opere di artisti e designer sopratutto della seconda metà del novecento.
Influssi nipponici nell'arte europea del XIX secolo
Abbiamo camminato, all'interno della galleria palatina accompagnati dai più familiari pittori rinascimentali italiani, per poi salire all'ultimo piano di Palazzo Pitti dove è la galleria d'arte moderna che ospita l'interessante mostra "Giapponismo. Suggestioni dell' Estremo Oriente dai Macchiaioli agli Anni Trenta" dove per la prima volta in Italia si mettono a confronto le opere dei nostri Fattori, Signorini, De Nittis ed altri con opere giapponesi tra cui alcune celebri vedute del Fuji di Hokusai, o di pittori dell'arte zen che della macchia indefinita, per raffigurare la realtà, avevano fatto la loro maniera ben prima dei nostri macchiaioli. Bellissime due pagine disegnate ad inchiostro in un quaderno da Fattori che illustra in modo giapponese un paesaggio lagunare toscano. La mostra sottolinea le influenze nipponiche sulla pittura europea del XIX secolo, è esposto, infatti anche un Monet proveniente dall'Orsay di Parigi.
Parigi dove artisti di tutto il mondo vennero a contatto col Giappone all'Esposizione Universale del 1889.
Purtroppo non si potevano scattare foto all'interno e descrivervi tante bellezze non è cosa semplice.
Se vi capita di passare da Firenze ed amate il Paese del Sol Levante, tra le tante cose non perdetevi questa bella occasione di vedere un po' di Giappone in Italia.
Viaggia con noi alla scoperta del Giappone per primavera!
Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro!