La città giapponese
Scopri i colori della primavera del Sol Levante e la meraviglia dei ciliegi in fiore, andremo anche al di fuori delle solite rotte turistiche a scoprire il vero cuore del Giappone!
- Dettagli
- Scritto da dani@viaggiappone.com
Una lettura per un viaggio in Giappone
Nel corso di uno dei viaggi in Giappone ho approfittato degli spostamenti in treno per rileggere "L'Impero dei segni" il famoso saggio, appunti di viaggio, di Roland Barthes sul Paese del sol Levante.
Accorgendomi, così, di quanto sia importante esser stati in questa nazione per comprendere appieno il testo del grande semiologo francese e di quanto poco avessi capito dalla prima lettura fatta, quando questo stato era ancora per me un misterioso scoglio da scalare e tra i vari aspetti trattati questa rilettura mi ha fatto riflettere sulla città giapponese, le sue particolarità e le sue differenze con la vecchia Europa.
Un aspetto che salta agli occhi di un Europeo e di un Italiano, sopratutto, quando si va in Giappone e se ne visitano le sue città, sia le megalopoli che quelle di più modeste dimensioni, è la concezione di centro...
Cerco il centro della città in Giappone
Se infatti si pensa ad una città occidentale, in questa si distinguono un centro ed un periferia, quartieri commerciali e quartieri residenziali, villette a schiera o case popolari ed il tutto si sviluppa sempre attorno ad un centro...storico, cioè ad una parte più o meno antica, ad una parte quanto meno vecchia.
Questa è costituita da una o più piazze centrali su cui dominano i poteri del passato rappresentati da cattedrali e austeri palazzi comunali, o addirittura da una sola dove si affacciavano sia il potere temporale che quello spirituale; così, se ci pensiamo un attimo, ci appaiano tutte o quasi le nostre città, ma, se guardiamo attorno, lo stesso accade in ogni conurbazione di concezione europea per cui, mentre scrivo, ripenso a Città del Messico che ha il suo centro in una piazza infinitamente grande, dove sorgono la cattedrale e il palazzo del governo federale...
C'è da dire inoltre che il centro storico delle città occidentali è, ancor oggi, centro commerciale e di vita sociale.
Ecco, se avete in mente tutto questo, in Giappone, scordiamocelo...
Antico e moderno convivono fianco a fianco nel Paese del sol levante
Partiamo col dire che gli eventi storici ed i materiali utilizzati per la costruzione hanno fatto sì che le abitazioni non sopravvivessero ai secoli; a ciò si aggiunge quanto derivato dalla religione shintoista secondo la quale, per purificare un luogo, era meglio smontare, abbattere e riedificare.
Mentre scrivo ho in mente l'abbattimento e la ricostruzione rituale del santuario di Ise che da 1400 anni, tranne brevi interruzioni, viene effettuata, con grande dispendio di energie e denari, ogni venti anni e di cui nel 2013 si è riverificato l'evento. Come si vede in foto accanto al vecchio sito viene riedificato il nuovo santuario.
Vi capiterà, così, di trovare edifici storici, placidi templi buddisti o silenti santuari shintoisti accanto a gigantesche strutture moderne: ad esempio a Kyoto, che è la città più storica del Giappone, tolta la collina di Higashiyama e il vicino Gion, i maggiori templi e santuari sorgono tra costruzioni recenti, completamente decontestualizzati da ciò che hanno attorno...e lo stesso fenomeno si verifica un po' in tutte le città giapponesi (tranne rare eccezioni) dove sono state risparmiate le vestigia del passato.
Ad esempio ad Himeji per arrivare all'omonimo e famoso dalla stazione JR, c'è da percorrere un vialone di un chilometro con ai lati negozi, case, caffè, costruzioni moderne...poi, dopo un semaforo, c'è un giardino e il bianco maniero...si passa da nuovo all'antico in un attimo.
Se invece un viaggiatore è in Toscana e vuole andare a vedere la torre del Mangia a Siena deve attraversare una cinta muraria pressoché intatta e camminare tra palazzi e chiese più o meno dello stesso periodo del monumento che si vuole visitare...e lo stesso si dica per Bologna, Perugia o per molte se non tutte le altre città italiane, europee.
La stazione come cuore delle città in Giappone
Ma dove è allora il centro nella città giapponese?
Roland Bartes considera tale il luogo dove sorge la stazione ferroviaria attorno alla quale si sviluppano i centri che contraddistinguono le conurbazioni del Giappone. Mentre l'autore scrive, tiene ben presente Tokyo, dove un centro vuoto rappresentato dai giardini e dal pazzo imperiale lascia il passo alle stazioni ferroviarie che sono il cuore dei vari quartieri della capitale Giapponese, cittadine la cui espansione costante ha visto trasformare l'antica Edo in una moderna megalopoli, dove, in prossimità delle fermate del treno a cui si sovrappongono le linee metropolitane, si sviluppano enormi centri commerciali, culturali, aggregativi, luoghi di scambio e per questo anche di commercio.
Questo aspetto è presente un po' in tutte le grandi città nelle quali, accanto ad una stazione, immancabilmente fiorisce il centro di tutte le attività e, poiché le metropoli Giapponesi sono grandi al punto che di stazioni ne servono più di una, di conseguenza si sono formati più centri.
Non posso non pensare a al dedalo delle stazioni di Shibuya o Ikebukuro a Tokyo o a quella di Nanba, ad Osaka, le cui labirintiche gallerie commerciali culminano all'esterno con quello splendido baraccone di locali che è Dotonbori o alla nostra Fukuoka dove,attorno alla stazione di Tenjin, si snodano interminabili sotterranei pieni di negozi da cui una selva di grandi magazzini multi piano spuntano in verticale come dei geyser …
Un altro aspetto delle grandi città Giapponesi, che non è presente nelle città italiane ed europee, è quello di avere quartieri dedicati a speciali categorie; ciò è molto evidente a Tokyo, una città immensa che accoglie milioni di persone, in cui, ad esempio, troviamo Harajuku che è il quartiere dei teenager, Shibuya che è quello per i ventenni, Omotesando dedicato alle grandi marche e dei giovani under trenta, per finire nella pittoresca Sugamo dove sono i vecchietti a farla da padroni e poi Roppongi in cui sorgono locali di qualunque tipo, oltre qualche zona a luci rosse e altre dove sorgevano e sorgono mercati in cui si vende di tutto un po' e sono fuori del tempo come Ameyoko tra Ueno ed Asakusa.
Questo schema lo troviamo invariato, ma più in piccolo, nelle altre grandi città giapponesi, ad Osaka come a Fukuoka dove si passa da un mondo all'altro… collegati da un unico filo conduttore...il commercio...che poi è un po' l'anima di tutte le città...
Viaggia con noi alla scoperta del Giappone per primavera!
Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro!