Diario del mio quarto viaggio in Giappone:alla scoperta di Nagasaki (prima parte)

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Un viaggio nel cuore del Giappone più profondo che svelerà modernità e tradizioni antiche andando fuori dalle solite rotte turistiche, senza dimenticare le mete più amate.

In Giappone prendere il treno è un piacere

Viaggio in Giappone

E' domenica 29 settembre, come il titolo della canzone di Battisti: il cielo oggi, per la prima volta dopo tanto, è plumbeo e noi siamo in piedi alle 6 di mattina per andare per un paio di giorni a Nagasaki, un viaggetto che ci hanno regalato i premurosi genitori di Yumiko. Arriviamo alla stazione per tempo perché la domenica il traffico scorre; ci sono studenti in divisa che devono partire o sono arrivati, ma mancano i salaryman che corrono al lavoro, mentre noto signore che arrivano dalla campagna ed altre che indossano il kimono; l'atmosfera è più rarefatta, i taxi sonnecchiano nel grande piazzale e ancora il grande magazzino di Hakata è chiuso...giusto il tempo di fare una rapida colazione, che è l'ora di andare al binario a prendere il treno...i binari anche qui, a Fukuoka, come ad Osaka a Tokyo e in altre metropoli sono a piani differenti a seconda di dove si debba andare...

Un lento binario scavato a picco sul mare ci porta a Nagasaki

Viaggio in Giappone

Prendiamo un espresso che copre in un ora e cinquanta minuti i 150km che ci separano da Nagasaki: il treno è nuovo, comodo, lindo ed, inutile a dirsi, puntualissimo; ci si domanderà adesso come mai nel paese dei treni veloci ci si mettano quasi due ore per percorrere 150 km...il motivo è presto detto; infatti si attraversa una zona montuosa fino a Kurume e da qui si va in direzione di Saga (città famosa per le sue ceramiche) fino a correre a picco sul mare lungo una linea piena di curve e scartamenti...tanto che appisolarsi non è facile...ma ci riusciamo lo stesso.

Nagasaki la più europea delle citta del giappone

isola di Dejima, Nagasaki

Giungiamo a Nagasaki, che è per tutti la seconda città distrutta dalla bomba atomica, mentre per me è, con gli ultimi studi, innanzi tutto, il luogo dove sbarcarono i primi europei nel XVI secolo e dove "visse" Madame Butterfy... La stazione di Nagasaki (che è una città di circa 450.000 abitanti) è carina e linda ed è dal piazzale ad essa antistante che passano tanti tram che sono il mezzo di trasporto più semplice ed economico...e che ti scarrozzano in qua ed in là tra le colline e il mare in un'atmosfera "europea".
Arriviamo al nostro hotel, un bel albergo comodo e bello, di quelli ai quali stiamo prendendo l'abitudine, nella cui hall una pianista suona su un luccicante pianoforte a coda e dove ci vengono incontro premurosamente; ancora è presto per entrare in camera così lasciamo il bagaglio e andiamo ad esplorare la città; entriamo, senza accorgercene, nell'isola di Dejima, un'isola artificiale costruita apposta per isolare i gaijin, in questo caso gli olandesi che, unici, avevano il diritto, tra tutti gli europei, di mantenere aperti i commerci con l'Europa nell'epoca in i cui gli shogun Tokugawa avevano chiuso il Giappone al mondo...
Le strutture sono tutte ricostruite tranne una chiesa che ammiriamo solo dall'esterno e così decidiamo di andare a pranzo...

In Giappone anche gli hamburger sono super!

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Io oggi ho espresso il desiderio di non mangiare all'orientale...ho voglia di una schifezza da fast food ed allora Yumiko, che si è scervellata per non portarmi in un locale della solita catena che si trova ovunque...mi porta a mangiare Sasebo burger da Log Kit.
Apro, ora, una parentesi: vicino a Nagasaki c'è una cittadina che si chiama Sasebo, che era divenuta un porto militare giapponese verso la fine del secolo XIX e che è diventata la sede di una grande base americana all'indomani della fine della seconda guerra mondiale; il luogo è pieno di ristoranti, nigth club e fast food ed è qui che è nato il Sasebo burger, un hamburger preparato espresso e di ottima qualità...qui è un ristorante che si chiama Log Kit che ha una dependance in un chiosco nel centro di Nagasaki ...e noi, che non mangiamo mai a caso, lo andiamo a cercare … domandiamo a destra e sinistra a delle studentesse che si fanno in quattro per aiutarci...cammina in qua, cammina in là, alla fine lo troviamo...un mega Sasebo burger con formaggio, un uovo fritto, maionese ecc...patate e una coca cola...mangio il mio e Yumichan mi cede anche un quarto del suo, visto che era troppo grande...dopo di che in un caffè là vicino ci beviamo un espresso...

La chiesa cattolica più antica del Paese del sol levante

chiesa cattolica di Oura, Nagasaki

Riprendiamo il tram ed andiamo ai piedi della collina di Nagasaki ove sorge la chiesa cattolica di Oura ed alle sue spalle il parco Glover...
Ora dovrei dire che un Italiano come me, che di chiese ne ha viste tante, per studio e per passione storico artistica, di fronte a questa chiesetta in legno della fine dell'ottocento avrebbe dovuto storcere il naso...ma, se approfondiamo il discorso e ci caliamo nella storia di questo luogo, il tutto diviene interessate...
Dovete, infatti, sapere che nel XVI secolo, dopo una quarantina di anni di espansione e proselitismo, i missionari cattolici pestarono i calli ai monaci buddisti e così caddero in disgrazia, per cui, con loro, il cristianesimo fu bandito dalle isole nipponiche ed i Giapponesi che si erano convertiti a questo credo furono costretti ad abiurare per non essere sterminati.
Fu così che quando arrivarono dei missionari, all'indomani della riapertura ai culti nella seconda metà del secolo XIX, i quali avevano con sé una statua della madonna, essi videro arrivare uno sparuto gruppo di giapponesi che volevano venerarla: erano i discendenti dei primi cristiani di queste terre che in segreto avevano portato avanti il loro culto. Ora, a fianco della chiesetta, c'è un museo dove sono custodite delle strane statue e degli strani dipinti … che apparentemente raffigurano divinità buddiste sotto le quali, però, si cela l'immagine di una vergine con bambino o una croce …

Il parco glover e le prime abitazioni in stile occidentale del Giappone

parco Glover, Nagasaki Da qua saliamo la collina; il tempo regge, anche se è bigio ed andiamo a vedere il parco Glover, al cui interno è la villa in stile occidentale dove aveva abitato lo scozzese Thomas Glover, colui che costruì la prima ferrovia del Giappone e fu un importatore delle armi che permisero all'imperatore Meiji di condurre a termine la rivoluzione anche culturale che porta il suo nome.
Sembra di essere in Galizia, con le verande chiuse dai vetri per ripararsi dal vento dell'oceano, ma qui il clima sub tropicale lascia spazio a fiori e palmizi... e' interessante, visitando il luogo, scoprire la vita di un occidentale che sposò una giapponese e si trasferì qui, dove uomini e donne indossavano il kimono, secondo usanze tanto diverse da quelle della vecchia Europa.
In questa collina, poi, sono anche altre interessanti abitazioni, sempre in stile occidentale, che si affacciano sulla baia e sul porto: alcune sono state direttamente costruite là, altre invece, smontate e ricostruite, (vengono da altre zone dove è stato dato spazio a nuove case) secondo un'usanza del tutto nipponica.
Ci sono tanti tanti turisti giapponesi a vedere queste vecchie ville di gusto coloniale così come il laghetto pieno di carpe colorate...in prossimità del quale è anche la statua della cantate lirica Miura Tamaki, la madame Buterfly a cui si ispirò Giacomo Puccini...

Un antico tempio in stile cinese in Giappone

Shofukuji, Nagasaki

Abbiamo camminato tanto e ce la siamo fatta tutta in salita la nostra visita, per cui riscendiamo fino al livello del mare e riprendiamo il tram per tornare in zona hotel, ma prima ci fermiamo a vedere lo Shofukuji un tempio buddista del secolo XVII con forti influenze cinesi.
E' veramente bello, ma così mal tenuto (ma quel tanto di decadenza non guastava) da spingermi ad incitare i nostri solerti nipponici ad un immediato restauro prima che accada il peggio... Alcuni si domanderanno, a questo punto, come facciano ad esserci templi, abitazioni, chiese precedenti allo scoppio della bomba atomica, ed il fatto, come spiegherò meglio nel prossimo capitolo, dipese dalle condizioni meteo che costrinsero lo sgancio in una zona industriale e periferica divisa da un colle dalla città...l'effetto fu devastante, ma in un certo senso arginato.
Ci rechiamo a poche centinaia di metri dove sorgeva un altro tempio, questo dedicato a Kannon la misericordiosa, e questo spazzato via dalla bomba...e ricostruito con il medesimo gusto con cui, in certe nostre periferie, hanno edificato le chiese in cemento armato...In questo caso siamo andati addirittura oltre, visto che l'edificio sacro ha la forma di una grande tartaruga col risultato di sembrare uno dei mostri che quotidianamente i robot eroi dovevano distruggere per salvare il Giappone dai numerosi attacchi alieni...

In Giappone se dici Nagasaki ti rispondono chanpon!

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Torniamo in albergo e finalmente entriamo nella nostra stanza: è bella e comoda; giusto il tempo di far una doccia e riprendiamo il tram per raggiungere la china town. Nagasaki è famosa per i suoi chanpon...gli spaghetti cinesi in uno speciale brodo con frutti di mare, carne, verdure, entrati ormai a far parte della cucina nipponica...e noi andiamo proprio in uno dei locali dove sono nati: una bettolina che è stata rimodernata negli anni ottanta e così è rimasta per la gioia dei miei occhi …
il problema è che l'hamburger ha avuto la meglio su di me...ed ho poca fame..., io ordino il piatto della casa mentre Yumichan ordian dei sara udon ,che poi sono gli stessi spaghetti, ma fritti, io però dopo un fugace assaggio dei suoi mi concentro sui miei chanpon il cui brodo mi guarisce dalla disappetenza … e così tornati in albergo, ci facciamo fuori anche una bella fetta di torta servita nella pasticceria dell'hotel...

Nagasaki di notte...

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La serata continua.... infatti ci passa a prendere un autobus che fa il giro degli hotel cittadini e ci porta a vedere Nagasaki di notte dall'alto della montagna ...una buffa guida un po' oiaji (antiquata per l'età e le movenze) ci racconta di quanto sia bella questa vista e che, assieme a Hong Kong e Montecarlo si sia giocata il primato di più bella del mondo Arriviamo in cima alla collina dove hanno costruito un belvedere in cemento armato come amano fare in estremo oriente. La vista è bella, ma il contesto non mi convince.
Tornati in albergo, ci addormentiamo subito perché il letto della nostra camera è molto comodo tanto da sembrare quello di casa e così dormiamo almeno fino alle sette e mezza.

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Cosa è viaggiappone?

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Viaggiapppone nasce come condivisione dei viaggi nel Paese del Sol levante fatti da Yumiko e Dani tenendo sempre presente quali possano essere i problemi oggettivi che un Italiano in vacanza in Giappone possa incontrare, dando una mano così tramite tante informazioni, foto e diari frutto dei tanti viaggi (ormai non si contano più quelli fatti insieme).
Viaggiappone, con la propria esperienza, progetta e si mette alla testa di viaggi di gruppo alla scoperta del Sol Levante che vengono realizzati da un tour operator leader nel settore.
Le spese del sito vengono coperte dagli acquisti effettuati tramite queste pagine (booking, assicurazioni, Amazon ecc) senza che per voi ci siano costi in più...quindi se vi piace sosteneteci!
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