Il Santuario Awashima e il mare a Wakayama
Scopri i colori della primavera del Sol Levante e la meraviglia dei ciliegi in fiore, andremo anche al di fuori delle solite rotte turistiche a scoprire il vero cuore del Giappone!
In Giappone le bambole hanno un'anima
Se in uno dei vostri viaggi in Giappone vi inoltrerete fino alle frastagliate coste della prefettura di Wakayama, vi consigliamo di passare una notte a Kada in uno dei tradizionali ryokan dove potrete godere delle famose acque termali del luogo, che dopo i salubri bagni vi lasceranno la pelle morbida e liscia e dove potrete immergervi ancora in un Sol Levante profondo ed a rischio di estinzione, se le confrontiamo alle grandi città ed al fenomeno globalizzante che ovunque avanza.
Qua a pochi passi dal porto è un santuario famoso in tutto il Giappone: l'Awashima jinja. Prima di parlare di questo luogo sacro, però, dobbiamo ricordare ai nostri lettori che lo shintoismo, la religione autoctona giapponese, è un credo animista, che dà quindi uno spirito alla cose: dagli alberi agli scogli, dalle bambole agli aghi da cucito, e in questo particolare luogo sacro vengono a riposarsi i simulacri umani, zoomorfi e mitologici e (appunto) gli aghi da cucito usati, tutti oggetti che nella loro "vita in famiglia" si sono comportati bene e che quindi i loro proprietari non vogliono buttare via, ma a cui vogliono far dare un "saluto religioso".
In questo santuario, sparsi nei vari padiglioni, troverete dei bambolotti che si usano per i rituali di Hinamtsuri, quindi principesse imperiali e principi con i loro corteggi, simulacri che sono ideati da subito per "assorbire" le malattie e le sciagure delle bimbe e che qua (ma anche in altri posti in Giappone le abbiamo viste radunarsi per non essere gettate) vengono a riposarsi (in media ci sono 20.000 statuette) prima di essere sottoposte ad una sorta di funerale in mare.
Origini leggendarie per un santuario caro alle donne
Questo santuario è il principale degli omonimi che potrete trovare in mezzo Giappone (ce ne sono circa un migliaio) ed ha origini antiche e leggendarie ed è protettore della salute femminile. Si narra infatti che nel II secolo quando l'imperatrice Jinguu tornava dalla guerra contro la Corea fosse sorpresa da una tempesta e che si salvasse dopo aver pregato gli dei che le dissero che se si voleva salvare doveva scoperchiare l'imbarcazione e mandarla alla deriva... fu così che la nave approdò nell'isolotto di Tomoga che era sacro alla Dea Sukunahikona no mikoto (detta anche Awashima) che era giunta fin qua per guarire da una malattia femminile alle origini del tutto e al dio Okuninushi-no-Mikoto protettore delle nozze (famoso per aver aiutato il coniglio di Izumo). L'imperatrice per rendere vita facile a chi volesse venerare spostò il culto sulla costa prospiciente... cioè a Kada dove fece costruire il nostro santuario.
Pare poi che in epoca Edo (XVII-XIX secolo) i daimyo (feudatari) del posto che era un Kishu Tokugawa (il ramo nobiliare di coloro che erano discendenti del decimo figlio di Ieyasu, il primo degli shogun regnanti ad Edo/Tokyo) regalassero una bambola di Hinamatsuri al santuario per ogni figlia che nascesse loro. Da qua deriva questa cosa delle bambole, a cui il 3 marzo si fa una specie di funerale in mare, allontanandole con delle barchette. Invece con un'altra festa l'8 febbraio si fa un rituale per salutare gli aghi usati e spezzati...
Per essere dedicato alla guarigione delle malattie femminili pare che qua arrivino come "dono" anche tante mutande.
Noi siamo arrivati in questo luogo in una luminosa mattina di primavera, dopo esserci dedicati una serata con annessi onsen sul mare in un ryokan vicino, era presto e davvero non c'era nessuno, solo noi e migliaia di bambole. Simulacri di ogni tipo oltre alle citate principesse, bambole giocattolo, maneki neko, tanuki, rospi, rane di maiolica e altri arredi da giardino, perfino i mitici sette nani che infestano i cortiletti di tutto il mondo e che qua dotati di anima vengono posti ad attendere un passaggio ad altra "vita". Le strutture come si confà ai santuari shintoisti sono recenti come ricostruzioni e al contrario di molti altri che sono sempre aperti al culto, per essere "abitato" da tanti pupazzi (addirittura si narra che vi sia una bambola che viene tenuta nascosta a cui crescono i capelli) che, vi assicuriamo, rendono la visita inquietante anche di giorno, a sera viene chiuso.
Sotto galleria fotografica.
- come arrivare
- JR Wakayama-shi fino a Kada con Nankai dentetsu, poi 15 minuti a piedi.
- orario
- aperto tutti i giorni dalle 9:00 alle 17:00
Viaggia con noi alla scoperta del Giappone per primavera!
Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro!