Il baseball in Giappone

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Scritto da dani@viaggiappone.com

Sport giapponesi e lo sport più amato dai giapponesi

Se pensiamo al Paese del sol levante ed allo sport, ci verranno sicuramente in mente il Sumo, il karate, il judo, una serie di campioni di motociclismo, qualche nome di calciatore che si è affacciato nel nostro campionato, a partire da Nakata fino a Keisuke Honda che gioca adesso nel Milan o Yuto Nagatomo che invece milita ormai da un po' nell'Inter, e forse la squadra di nuoto sincronizzato alle olimpiadi.. per cui, prima di conoscere Yumichan e poi andare più volte in Giappone, mai avrei detto che lo sport più seguito e praticato dai Giapponesi fosse il baseball, del quale molti Italiani, compreso il sottoscritto, ancora faticano a capire il meccanismo.
Quando, ormai tanti anni fa, la mia allora fidanzata Yumichan, complice la linea veloce, comiciò a guardare dalla nostra casa in Arezzo, partite di baseball, iniziai a capire che lo sport di Linus e Charlie Brown aveva profonde radici anche in Giappone. Qui era sbarcato nel XIX secolo con le prime aperture forzate del Paese del sol levante verso gli Stati Uniti d'America, tant'è che nel 1873 vi si giocò la prima partita degna di essere registrata negli annali, mentre il primo capionato si svolse negli anni '30 del secolo passato, il tutto in piena sintonia con la rapida modernizzazione ed occidentalizzazione della nazione.
La vittoria americana sul Giappone della così detta guerra del Pacifico, all'interno della seconda guerra mondiale, con la conseguente occupazione militare, fece sì che il Baseball si radicasse ancor più nel Paese del sol levante fino a veder nascere la Nippon Professional Baseball (日本プロ野球 Nippon Puro Yakyū) nel 1950.

Il campionato di baseball in Giappone

Attualmente in Giappone ci sono due campionati professionistici (diciamo di serie A), quello della così detta Central League (Ce League) e quello della Pacific League (Pa League), nei quali si affrontano sei squadre ciascuno e che si svolgono da fine marzo ad ottobre. A fine stagione le squadre vincitrici del proprio campionato si affrotano in una serie di sette partite da cui salta fuori il campione del Giappone... La formazione più titolata e famosa a livello internazionale è quella dei Yomiuri Giants di Tokyo che giocano nella Central league, mentre i vincitori dell'ultimo campionato (2013) sono i Tohoku Rakuten Golden Eagles, una squadra di Sendai (la zona più colpita dallo tsunami del 2011) poco conosciuta fino ad oggi, che milita nella Pacific league.
Camminando per le strade di tutte le città del Giappone, accanto ad ogni scuola c'è sempre un campo da baseball nel quale gli studenti si allenano, inoltre è normalissimo vedere per strada ragazzini con mazze e guantoni che stanno andando a giocare (proprio come nei Peanuts). L'attività sportiva è molto importante per la formazione del carattere del giovane giapponese e sicuramente il baseball, che è uno sport di squadra, è stato molto incoraggiato, come è avvenuto per il calcio da noi.
Ogni club gioca 144 partite a stagione, in campionati che durano circa 5-6 settimane...per cui, almeno quando siamo a casa, Yumichan segue la cronaca registrata di varie partite, quando non riesce a vedere una diretta, riguardanti la sua squadra del cuore che è ovviamente la Fukuoka SoftBank Hawks la quale milita nella Pacific league ed è piuttosto forte visto che ha vinto la stagione 2012...

Andare allo stadio in Giappone: un'allegra festa!

Ovviamente, con questa tradizione alle spalle, la nazionale nipponica è tra le più forti al mondo e ha battuto alcune volte la più blasonata che è quella degli Stati Uniti d'America, paese dove molte campioni del Sol levante militano con contratti milionari...
Un paio d'anni fa, quando ero in Giappone, sono andato a vedere una partita del Fukuoka contro la squadra di Saitama, che si svolgeva al Fukuoka Yahoo! Japan Dome, lo stadio coperto (il tetto si può aprire) a forma di disco volante che è ormai parte integrante del profilo della città stessa...c'era tanta gente e i 36.000 posti disponibili erano tutti occupati da persone che facevano un tifo buffo e colorato...
Un posto dove davvero possono andare le famigle, dove i tifosi arrivano con l'autobus cittadino, dove magari si bevono un paio di birre e si dà sfogo "solo" con grida d'incitamento ad una giornata passata in ufficio.
Un tifo chiassoso, per quanto è possibile esser chiassosi in Giappone, che vede poi tutti, a fine partita, tornare a casa senza dare in escandescenze, in fila per prendere la corriera...
E' ovvio che non si possono fare paragoni con l'Italia, con i problemi che sono legati alle tifoserie più estreme ogni fine settimana, ma non scordiamoci le grandi differenze comportamentali che dividono i due popoli.
Io ancor oggi, come detto, non ho capito appieno il regolamento del Baseball, anche se vederne una partita è senz'altro divertente per le coreografie, le luci ed i cori, per cui,sicuramente, quando in Giappone ricapiterà l'occasione, andrò a tifare per i Fukuoka SoftBank Hawks...

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