I ragazzi giapponesi faticano ad incontrarsi: ci pensano mamma e papà
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- Scritto da dani@viaggiappone.com
Un complicato aspetto della società giapponese
Sembra proprio che i nostri amici giapponesi abbiano qualche difficoltà a iniziare delle relazioni di coppia, è di adesso la notizia, che dal Giappone è rimbalzata anche su alcuni media Italiani, che vengano organizzati, addirittura, dei corsi di pittura di nudo femminile, per quel quarto di trentenni che pare esser ancora vergine (è un dato del 2010) affinchè questi possano familiarizzare col corpo delle donne.
Contemporaneamente a questo, la nostra Yumichan (mia moglie per chi leggesse il nostro blog per la prima volta), mi leggeva dal web nipponico un'altra buffa cosa, che sta accadendo in Giappone, cioè il fenomeno del "dairi konkatsu" cioè delle pratiche matrimoniali per procura...Pare, infatti, che un'agenzia matrimoniale a Tokyo abbia iniziato ad organizzare degli incontri tra genitori di ragazzi che non si sono ancora sposati, delle riunioni dove padri e madri raccolgono curriculum e foto nella speranza di riuscire a combinare un rendez-vous per il figlio o la figlia che sono troppo presi dal lavoro e non hanno neppure desiderio di "complicarsi" la vita in coppia, così da non riuscire a conoscere chicchessia...
Solerti genitori del Sol levante
Una signora, intervistata ed ormai certa che il figlio trentottenne da solo non sarebbe arrivato a molto, ha preso contatti con babbi e mamme di ragazze oltre i trent'anni per combinare un incontro, come viene fuori dalle domande che le ha fatto un giornalista ad una di queste riunioni...
Questo particolare meeting nella zona di Tokyo (dove ancora era una novità) nel 2014 si è ripetuto circa 14 volte ed ha coinvolto un migliaio di genitori; mentre a Kyoto questa cosa accadeva da 10 anni, all'inizio con sporadici incontri per poi prendere sempre maggior piede, se negli ultimi 5 anni si sono messi su 43 incotri, a cui sono andati almeno tremila padri e madri ansiosi di far accasare le propria prole...
Nell'articolo si citavano anche interviste a ragazzi che non si dicevano troppo infastiditi dall'iniziativa, ma anzi erano contenti, anche perchè se uno si deve sposare è bene che siano contenti anche papà e mamma ed aggiungevano che comprendevano una certa ansia genitoriale nell'ostinarsi a star soli anche se per tutta una serie di realtà...e pare che questo uso si stia spandendo in tutto il Paese del sol levante.
Ora noi Italiani ci domandiamo, ma perché si arriva a ciò? I motivi sono tanti, intanto vediamo come fino a non troppi anni or sono i matrimoni combinati dalle famiglie toglievano tante castagne dal fuoco e così i nostri salaryman che lavorano dalla mattina alla notte riuscivano a metter su famiglia, se un ragazzo o una ragazza non si sposava ci pensavano amici e parenti a proporre tizio e caio e si organizzava un omiai durante il quale si facevano conoscere i due...era normale.
Ci si sposa sempre meno e più tardi in Giappone
Le donne, poi, non intraprendevano, mai o quasi carriere che le portassero lontane dal loro futuro di madri e mogli, cosa che oggi non avviene più nel legittimo desiderio di affermarsi in tutti i campi ed ad ogni livello, ma mettendo da parte progetti muliebri ed andando in un certo modo a cozzare con la mentalità tradizionalista nipponica.
Fino a circa 20 anni fa, infatti erano solo il 5% dei signori cinquantenni del Paese del Sol levante a non essersi mai sposato ed il 4% delle donne loro coetanee, mentre oggi, per quella fascia di età, siamo saliti al 20% per i maschi ed al 10% per le femmine...a questo hanno contribuito sopratutto il susseguirsi di periodi di incertezza economica che fanno passar la voglia di metter su famiglia ed appunto una società dove l'iper lavoro non lascia il tempo e poi il desiderio per fare altro, dando vita a quella generazione chiusa in sè stessa (satori) di cui abbiamo parlato in un altro post.
Un altro motivo legato a questa reticenza ai legami stabili i nostri amici giapponesi lo devono al fatto che dopo una certa età per il dire comune, sopratutto le ragazze (35 anni oggi?) vengono guardate come delle zitelle e faticano a sposarsi, ma aumentando il valore delle carriere lavorative anche l'età del voler sottrarre tempo al lavoro per dedicarlo alla famiglia si innalza (fino a pochi anni fa il limite massimo per una ragazza era trent'anni nel comune pensiero giapponese).
Sposarsi con un gaijin, l'esperienza, personale di viaggiappone.com
Noi abbiamo avuto un altro problemino quando ci siamo conosciuti, infatti i miei suoceri mai avrebbero pensato di vedere sposare la loro unica figlia ad un gaijin (cioè un non giapponese, un estraneo), e veder convolare a nozze la loro "bambina" con uno straniero, sopratutto per un "fukuokese" doc come mio suocero, era una mezza disgrazia. E' così che, quando ci siamo fidanzati qua in Italia, ed abbiamo iniziato a convivere, per un anno abbiamo evitato di dirglielo, poi, una volta detto, Yumi ha dovuto subire un rifiuto netto. Noi siamo andati avanti per la nostra strada, continuando la nostra storia assieme sotto il cielo della Toscana, ed i suoi genitori hanno semplicemente ignorato lo stato delle cose...prima cercando di opporsi, poi aspettando che la storia finisse da sè.
Poi quando cinque anni fa la nostra Yumichan ha compiuto 34 anni è risultata per la mentalità classica nipponica (sopratutto del suo babbo) ormai troppo grande e quindi buona anche per un gaijin, è qua che mi sono fatto avanti, sono andato in Giappone ed ho chiesto la sua mano (erano passati 9 anni da quando ci eravamo fidanzati, quindi si erano anche convinti che facevamo sul serio)...e l'anno seguente ci siamo sposati qua in Italia sotto lo sguardo amorevole dei miei suoceri, che da quel momento hanno iniziato a trattarmi come un "figlio"...(questo è stato il nostro caso particolare, magari altri hanno dei genitori più illuminati e non sono stati ostacolati per nulla...).
Detta così può suonar strano, ma io ho capito da subito che per avvicinarsi ad un'altra cultura mi dovevo scordare la parola strano (estraneo) per abbracciare il rispetto per la diversità culturale, e così oggi sono solamente felice di aver avuto la pazienza di aspettare che i miei suoceri riuscissero ad accettare ed ora esser fieri e contenti della nostra unione.
Il Giappone come vedete è ancora molto legato alle proprie tradizioni e noi tutti lo amiamo anche per quello, ma dovrebbe, forse, solamente allentare un pochino certi ritmi lavorativi, così da favorire anche la normale voglia di conoscersi e non far andare avanti sempre nuove forme di alienazione sociale...
Viaggia con noi alla scoperta del Giappone per primavera!
Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro!