Le ali spezzate dei viaggiatori del Sol Levante
Scopri i colori della primavera del Sol Levante e la meraviglia dei ciliegi in fiore, andremo anche al di fuori delle solite rotte turistiche a scoprire il vero cuore del Giappone!
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- Scritto da dani@viaggiappone.com
Uno stop troppo lungo per la nostra vita italo-giapponese
Il nuovo Corona virus ha cambiato la vita di molti, distrutta quella di alcuni e lasciate più o meno invariate, se non per alcune abitudini nuove calate dall'alto per il bene della collettività, quella della maggioranza.
Ha senz'altro tagliato le ali a noi ed ai tanti che avevano l'amore per i viaggi, tanto più se poi per essi viaggiare fosse diventato una forma di lavoro, un'occupazione, mentre ha lasciato le cose come stavano per la moltitudine di coloro per i quali viaggiare significa andare al mare nel litorale più vicino e che ancora sgranano gli occhi quando dico (dicevo, ma conterei di rifarlo appena il mondo starà meglio) "quest'anno sono stato in Giappone tre volte ed alla fine ci ho passato quasi quattro mesi... sì perché se penso ad esempio a coloro che abitano nel palazzo dove vivo non hanno certo cambiato il loro modo di vivere... fatto di quotidianità stanziale o al limite nel raggiungere la seconda casa in collina.
Sì la nostra vita, stranamente abitudinaria anche se dinamica nel nostro andare e venire dal Sol Levante, tanto da acquistare ormai soltanto là la biancheria intima e gli occhiali da vista (ne ho diverse paia a seconda dell'umore) nella sostanza si è infranta nell'impensabile momento che stiamo vivendo e così dopo lo strano soggiorno passato tra il marzo ed il maggio di quest'anno nel Paese del Sol Levante di cui vi abbiamo parlato in un paio di post precedenti, durante il quale avevamo la consapevolezza che una volta rientrati in Italia chissà quando saremmo potuti tornare in Giappone dai nostri cari e avremmo potuto gustare un vero ramen, o viaggiare per metropoli sterminate, o campagne dove ci si imbatte in villaggi ormai fuori del tempo e che fanno innamorare del Giappone tutti coloro che vi vanno almeno una volta.
Aspettando che i confini giapponesi riaprano al mondo
Non parliamo di ricominciare presto con la nostra bella attività di portare alla scoperta del Sol Levante gruppi di curiosi viaggiatori, anche se da parte nostra abbiamo pensato a mettere in piedi la possibilità di un tour già per la prossima primavera, (nella speranza molto ottimistica che dall'oggi al domani le cose migliorino in modo drastico e ritorni modo e voglia di viaggiare), ma se almeno esistesse la possibilità di muoverci tra Italia e Giappone senza ostacoli di difficile superamento, così come è ad oggi possibile tra quasi tutti i paesi europei certo è che partiremmo senza nessun tipo di paura particolare. Me lo diceva qualche tempo fa Yumiko, guardando le offerte che dà lo stato giapponese per invogliare il turismo, per ora solo quello interno: "almeno se in questo periodo che ci vede fermi col lavoro potessimo viaggiare..." Sì ma dove vai? Che anche a non volersi preoccupare troppo ti fanno preoccupare per forza e con che animo si fanno le valige, anche solo per un viaggetto nella nostra bella Italia adesso che addirittura siamo ritornati a limitare gli spostamenti in determinati orari in certe regioni?
Adriano il karateka solitario che ama il Giappone
Con il nostro viaggiappone, e con la nostra vita tra Italia e Giappone abbiamo conosciuto molte persone che amano il Sol Levante, la maggior parte magari c'è stata una sola volta od al massimo un paio, mentre alcuni ne hanno fatto la propria abitudine di viaggio, il proprio altro mondo, la casa che vorrebbero, ma che i confini (non solo statali, ma economici, lavorativi, familiari, linguistici...) tra le due nazioni, almeno per ora lo rendono solamente il porto per dar requie alle storture italiane e con essi, dopo esserci conosciuti per i reciproci interessi nippofili sui social, quando è stato possibile ci siamo sempre visti nel Sol Levante.
Preso dai ricordi di anonime strade di Tokyo, o dei neon di Osaka, oltre alla quiete infinita delle campagne, mi sono chiesto come se la passassero due tra questi amici, tra tutti coloro che amano il Giappone forse di più di casa propria e così ho chiesto ad Adriano di Roma e a Stefano di Milano di parlare del loro amore per il Giappone e di cosa sia questo momento di frontiere sbarrate per loro.
Adriano è un "ragazzo" riccio e barbuto che pare quasi un irlandese e con lui ci siamo incontrati due anni di fila a Fukuoka, dove noi siamo di casa, una prima volta durante un suo primo assaggio dell'isola di Kyushu e poi in un suo soggiorno tutto dedicato a questa parte di Giappone, lui sta davvero scandagliando il Sol Levante in ogni suo aspetto, da Okinawa (imprescindibile per un karateka come lui) ad Hokkaido, prendendo appuntamenti dall'Italia al fine di visitare di ogni luogo non solo i monumenti, ma anche centri di produzione di eccellenze gastronomiche e culturali accrescendo così sempre di più la propria conoscenza, ma davvero rimanendo sempre coi piedi per terra elemento che per me è stato fondamentale per lunghe e belle chiacchierate negli umidi e tiepidi settembre giapponesi in cui ci siamo visti, tra una mangiata di ramen o di sashimi.
E così ci racconta del suo rapporto speciale col Giappone: "Ci sono stato 8 volte, tutti gli anni dal 2012. Sicuramente la pratica delle arti marziali ha influito e mi ha indirizzato verso il Giappone. Del Sol Levante mi manca: 全て, tutto. Paesaggi, natura, cucina, cultura, filosofia di vita. Il tutto con occhio critico, e quindi rimango affascinato anche dalle grandi contraddizioni del suo popolo.
Mi manca il Giappone. Quel "mal di Giappone" che solo chi ci è stato sa e capisce. Non c'è una cosa in particolare che manca. Manca tutto.
Sono in lista di attesa per i biglietti delle Olimpiadi. Se come ho letto FORSE riaprono al turismo dalla prossima primavera; così per me la prima occasione sarà ad Agosto per vedere il torneo di Karate durante i giochi".
Stefano il collezionista di castelli giapponesi
Con Stefano ci siamo conosciuti tanti tanti anni fa sul forum del nostro viaggiappone.com, poi è diventato uno dei più assidui frequentatori del Gruppo Facebook Japanitaly di cui è oggi uno degli amministratori, uno dei pochi gruppi che seguo e così dopo tanti scambi di battute sul web, ci siamo incontrati in più occasioni a Tokyo, ad Ikebukuro, dove lui e noi soggiorniamo sempre o quasi quando siamo nella capitale e dove gli abbiamo fatto scoprire Midori zushi un ristorante di sushi che si consuma in piedi che è per noi (e per lui) il più buono del Sol Levante, tanto che ormai ci vediamo sempre là dove facendo la fila ci raccontiamo il tempo che passa, Stefano ama davvero il Sol Levante che adora viaggiare, ma soprattutto vivere anche in modo stanziale e così ci scrive:
"Buongiorno a tutti. Vorrei fare una premessa. Quello che scriverò è di parte, amo il Giappone sotto qualsiasi aspetto e non posso essere oggettivo, così quando sento "mi piacerebbe vedere il vero Giappone " mi si rizzano i capelli (che non ho). Il vero Giappone è ovunque, in qualsiasi condizione, nelle grandi città cosi come nei centri rurali, insomma è posto unico, a mio modo di vedere, una esperienza incredibile. Sono di parte e so benissimo che viverci è diverso ma che devo dire? Sono un "giappodrogato", lo ammetto!
Prima di andarci la prima volta un amico mi disse: "quando andrai tutto quello che sai li sarà capovolto". Direi che rappresenta il mio stato durante i viaggi. Sono stato in Giappone 14 volte in tutte le stagioni tranne che in autunno (purtroppo non sono mai riuscito). Quale stagione preferisco? Mah difficile scegliere, la primavera è caratterizzata dalla temperatura mite e colori di una dolcezza inaudita, se si va l'inverno (ho fatto 4 capodanno a Kyoto) nel periodo della fine dell'anno le temperature sono buone e si rimarrà innamorati dalle sfumature di colore del cielo, infine, l'estate con il suo clima afoso, ma l'allegria dei ragazzi per le scuole chiuse, dei matsuri e degli yukata la rendono altrettanto bella. Cosa dicevo? Sono di parte!
Insomma è veramente un viaggio che mette in discussione ogni mio sapere. Le grandi città piene di neon e di colori e di suoni, i piccoli centri silenziosi e lenti. Come non si può amare tutto? Personalmente adoro i castelli giapponesi, ne ho visitati 35/40 (tra rovine, originali e ricostruzioni). Però devo dire che non disdegno la modernità e il caos di Tokyo e delle altre megalopoli.
Del Giappone in questo momento mi manca l'energia che riesce a donarmi, mi mancano le strade ordinate, la pulizia,i "gomenasai" i "sumimasen" delle persone. Mi manca tutto. Spesso sento che l'educazione e il rispetto sia una facciata del comportamento dei nipponici, beh non mi dispiace questo. O Meglio non mi pongo il problema. Sarei dovuto partire ad agosto (2020) purtroppo causa covid ho dovuto rinunciare. Spero di riuscire a tornarci nel 2021, ma lavorando in proprio diciamo che non è il momento migliore per programmare. Vedremo. Ultima cosa, grazie alla passione per il Giappone ho incontrato persone che hanno preso una parte della mia vita e anche questo è un ottimo motivo per essere grato."
Il mio Giappone
Io che scrivo, come forse sapete mi sono avvicinato al Giappone per amore di mia moglie ed è diventato parte di me, tanto da passare molto del mio tempo a studiarlo in ogni suo aspetto (soprattutto storico, sociale e storico artistico) quando non sono là, così le tante stranezze che saltano all'occhio ad un primo viaggio adesso mi sono familiari e mi mancano come mi manca casa nostra in Toscana quando vi latitiamo da tanto, mi mancano i bignè dei konbini quelli panna e crema, i ramen che si fa presto a dire ramen se non si sono mangiati in Giappone, il sushi, i silenzi nelle metropoli, il senso di sicurezza, entrare in un santuario shintoista, in un grande magazzino, mi manca arrivare in Giappone e il primo onigiri, il passeggiare attorno a casa a Fukuoka in strade ormai familiari, pensate che ho la tessera della piscina comunale e quella dei bus col nome in giapponese, i manicaretti di okasan (mamma in giapponese), il non capire quasi nulla, ma dopo un po' capire molto, i campi di riso, le folle ai semafori, le città che si trasformano e vengono proiettate verso il futuro, le architetture, i servizi efficienti sempre... il sole che squaglia... il freddo limpido e il calore dei trenini locali, insomma tante cose.
Se con Yumiko stiamo insieme da quasi 20 anni (a maggio del 2021 saranno venti anni) dovete sapere che i primi 9 anni li abbiamo passati convivendo in Italia con la scomunica della sua famiglia che proprio non voleva saperne di questa unione intercontinentale. Poi nel 2009 hanno accettato lo stato delle cose, nel 2010 sono andato per la prima volta (il mio primo hanami) a chiedere la mano di Yumichan (oltre che in viaggio a Kyoto, Nara, Tokyo ed Hiroshima) per sposarci poi l'anno successivo e da allora il mio viaggiare in Giappone tra viaggiappone, i viaggi personali, quelli per le prefetture nipponiche in cerca di promozione sul web e quelli in cui sveliamo il nostro Sol Levante ai nostri i gruppi di italiani curiosi mi ha visto partire per il Giappone 17 volte per soggiorni sempre più lunghi arrivando a quasi un totale di due anni passati a zonzo per il Sol Levante negli ultimi 10, capirete quindi che bramo (anche per motivi scaramantici vorrei arrivare a 18 viaggi) questo mondo di cui ho assaporato i lati positivi (vado da viaggiatore) e qualcosa di negativo (essendo quasi soggiornante in lunghe parentesi), e che è diventato davvero una seconda casa e che mai avrei pensato mi potesse essere negato da una pestilenza che ha reso tutti un po' diversi, per non dire peggiori.
Viaggia con noi alla scoperta del Giappone per primavera!
Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro!