Alimentazione e longevità in Giappone

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Scritto da dani@viaggiappone.com

Un'alta vita media nelle isole del Sol levante

Ieri sera mentre mangiavo una bistecca alla fiorentina, accompagnata da un paio di bicchieri di vino rosso di questi paraggi, vizio che noi toscani abbiamo di tanto in tanto, mia moglie Yumiko, preoccupata dal mio costante appetito, ha iniziato a raccontarmi di un documentario visto nel pomeriggio su NHK, la tv dello stato giapponese, dove si poneva attenzione sui dati pubblicati lo scorso 28 febbraio dal ministero della salute nipponico sulla vita media nel Paese del Sol Levante, che come tutti sappiamo è la più alta al mondo.
Così mi ha detto che questa, pur salendo, grazie all'avanzarsi della ricerca e al quasi scomparire della mortalità infantile ai 79,59 anni per gli uomini ed ai 86,35 per le donne si assiste ad interessanti variazioni se si va ad osservare nello specifico la mortalità nelle varie prefetture.

Okinawa lascia il primato della longevità

Il documentario di NHK poneva quindi, poi, l'attenzione alla prefettura di Okinawa, dove come molti sanno, la speranza di vita è per fama altissima, ma dove quest'anno per la prima volta, anche le donne, scendevano al terzo posto di questa speciale classifica tra prefetture nipponiche, mentre gli uomini erano ormai da tempo quasi in zona retrocessione, essendo al trentesimo posto su quarantasette, tra chi può vantare una lunga invita in Giappone, allora i giornalisti della TV nipponica si domandavano che cosa che cosa stesse succedendo...
Si rifletteva, quindi, su questi dati e si notava come i suicidi nella prefettura siano più bassi che altrove e quindi non fosse da ascriversi a ciò questo abbassamento dell'età media e si giungeva a capire che la causa di morte precoce ad Okinawa è da attribuirsi alle malattie cardiovascolari probabilmente causate dal cambiamento dell'alimentazione che gli abitanti di queste splendide isole hanno adottato.
Si passava, quindi , la parola al prof Suzuki dell'università delle Ryukyu autore di un libro dal titolo “Okinawa Program”, il quale spiegava che che queste “Hawaii giapponesi” all'indomani della seconda guerra mondiale divennero una sorta di protettorato degli Stati Uniti e lo rimasero fino al 1972 anno in cui questi territori furono restituiti all'impero del crisantemo, dominazione che oltre alle basi militari, ai soldati ed al proliferare di Nightclub ha visto cambiare l'alimentazione a base di verdure antiossidanti, pesce riso, e un po' di maiale verso una dieta made in USA ricca di carne rossa e grassi saturi oltre che bevande gassate e colorate, è così che la tanto osannata longevità di Okinawa è sparita tra gli hamburger dei fast food.
Analizzando ulteriormente i dati statistici vediamo che chi è già anziano ed ha mantenuto le abitudini alimentari delle isole Ryukyu continua a battere record di vecchiaia, ma le fasce tra i 30 ed i 50 vedono tanti decessi per le malattie cardiovascolari, e se le donne solo quest'anno sono giunte a lasciare il loro abituale primo posto lo dobbiamo al fatto che il sistema circolatorio femminile è un po' più resistente di quello maschile...
Questi dati fanno preoccupare molto lo stato giapponese, perché se ad Okinawa ormai una persona su due è sovrappeso nel Paese del sol levante propriamente detto questo dato è di uno su tre a causa anche qua della dieta sempre più globalizzata.

In giappone c'è una vera e propria guerra alla pancia

Ricorderete, forse ,come già nel 2008 lo stato giapponese si è messo a misurare il girovita dei suoi sudditi durante il check up annuale “consigliato” ponendo ad un livello molto stretto il limite massimo cioè 85,09 cm per gli uomini e 90cm per le donne, cercando di tutelare in questo modo la vita dei propri cittadini e le spese del sistema sanitario...anche se pare con risultati discutibili, perché più che far aumentare le buone abitudini alimentari si è visto un innalzarsi del consumo di prodotti snellenti ed ricorso indiscriminato a trattamenti sanitari superflui che mirano al tentativo di perdere peso.
Per la mia esperienza posso dirvi che in Giappone sono davvero tutti o quasi magri, sì ci sono alcuni che possono essere un po' sovrappeso, ma la maggior parte è a rischio vento forte. A questo punto alcuni di noi magari si domanderanno: “e noi italiani?che siamo tutti un po' cicciotelli?” Beh noi italiani siamo al secondo posto nel mondo per speranza di vita solo dopo i giapponesi e nel 2010 (dati istat) vediamo come gli uomini hanno un'aspettativa di vita di 79,4 anni mentre le donne di 84,4 anni...leggendo, oltre ho poi visto che la provincia dove viviamo io e Yumichan è quella con l'aspettativa media di vita più alta per i maschi assieme a Ravenna cioè 81,1...con tutti quei salumi, formaggi, soffritti, arrosti e bistecche alla brace?! Evidentemente il vino rosso e l'olio d'oliva a crudo sono un buon antidoto…

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