Consigli per un bel viaggio in Giappone, rispettando i Giapponesi

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Scritto da dani@viaggiappone.com

Giappone un pianeta con le sue regole

Quando il primo ministro giapponese Shinzo Abe si è convinto che in un paese senza materie prime come il suo, oltre che sulla manifattura, che anche qua è ormai molto delocalizzata, si doveva puntare sul turismo, per ricavare qualche punto in più di PIL, i Giapponesi si sono messi in marcia ed hanno iniziato a vendere il Paese del Sol Levante nel mondo, aiutati da rotte aeree senz'altro più economiche che in passato e da uno Yen basso sull'Euro e sul Dollaro e dalla liberalizzazione dei visti per i cittadini cinesi arrivando ad aumenti del flusso turistico anche del 200% di anno in anno.
Il Giappone è un mondo a parte, un arcipelago che ha fatto del suo isolamento la propria forza per secoli, un luogo differente da ogni altro posto del globo, un microcosmo che ha difeso, davvero finché ha potuto, la propria integrità, per essere oggi parte di quel mondo ricco ed occidentale pur essendo in una visione eurocentrica del tutto in estremo oriente. Fino ad una decina di anni fa in Giappone dall'Europa venivano pochi viaggiatori curiosi e dalla nostra Italia erano solo uomini d'affari e rare persone che o per l'amore delle arti marziali, o dei manga, avevano fatto del Sol Levante un motivo di vita. Persone che avevano studiato il Giappone sui libri, nei cartoni animati e che già prima di mettervi piede erano in certo senso preparate ad atterrare su di un altro pianeta.
Ormai il Giappone, grazie ad una serie di eventi sportivi che culminerà nelle Olimpiadi del 2020, ad una politica volta alla promozione turistica ed alla fama della sua cucina (anche se spesso in vesti poco autentiche) è diventato un paese come un altro da andare a vedere.
Dovete però adesso immaginarvi che i Giapponesi, popolo ricco di tradizioni, molto riservato e conservatore, non erano pronti al nostro arrivo in massa e che quindi in diverse occasioni urtiamo il loro modo di vivere, senz'altro più cadenzato e metodico rispetto ad altri lidi... Con Yumiko ci siamo messi allora a scrivere una nostra personale lista di cose che secondo noi sarebbe meglio sapere ed evitare di fare per una corretta modalità di visita del Paese del sol Levante...

In Giappone è meglio fare silenzio il più possibile

Per un popolo come il nostro dove parliamo uno sull'altro, dove è normale rispondere o parlare al cellulare in autobus o treno, è strano in mezzo alle folle giapponesi accorgersi che il silenzio è rotto solo da noi turisti. Pensate che è in un certo senso vietato parlare a voce alta nei mezzi pubblici e se non lo è in modo esplicito lo è senz'altro nell'etichetta giapponese. Fanno eccezione alcune signore nipponiche di una certa età che anche qua quando sono in compagnia "scoccodano" allegramente. Si dovrebbe cercare di far non troppa "caciara" per quel che ci è possibile anche per strada, per certe stradelle di Kyoto vedrete che siamo invitati a far poco rumore, a non far foto verso le case che sono proprietà private (hanno introdotto anche delle multe) così come si è pregati a non assalire le geisha per lo scatto del secolo...

Rimanere solo il tempo del pasto nei ristoranti economici giapponesi

In Giappone vedrete che ci sono tanti tantissimi posti dove mangiare e spendere poco, noi abbiamo fatto quasi una mission del nostro sito web quella di svelare ai nostri utenti i migliori sapori del Sol Levante con un ottimo rapporto qualità prezzo, ma in queste tipologie di ristoro, caratterizzate spesso da pochi posti e file è buona norma mangiare ed andare via... anche se piove, se siamo stanchi.. nessuno ci dice nulla ma turbiamo chi magari non è in vacanza e a mangiare il ramen è andato in pausa pranzo o prima di riprendere il treno per tornare a casa dopo un giorno di lavoro.

Non ci sono (o quasi) cestini nel Sol Levante

Questo punto vi sembrerà ovvio, ma già dopo una prima mattinata in giro per Tokyo o Kyoto vi domanderete, ma questi i cestini non li mettono mai? In teoria lo smaltimento dei rifiuti ognuno lo fa a casa o nel posto di lavoro, e chi fosse in viaggio dovrebbe farlo in hotel che è al momento la propria dimora. Spesso è possibile gettare lattine accanto ai distributori automatici, anche se ormai per venire incontro ai turisti stanno via via comparendo cestini, ma essi sono davvero rari... quindi se avete una cartaccia, o una bottiglietta mettetela nello zaino... che se la gettiamo in terra contribuiamo ad una certa insofferenza verso gli stranieri che sta salendo nelle città più turistiche.Pensate, infatti, che la pulizia delle strade spesso è fatta dagli abitanti della zona o dagli esercenti, che quindi sono scocciati da certi episodi (come una cartaccia per terra).

Gli abitanti di Tokyo (e non solo) adorano le file

I Giapponesi amano le file, fanno file per ogni cosa, file per uno o per due, ma file... file per salire sulla metro, sul treno, e poi file al ristorante ed in fila osservano le vetrine di una mostra d'arte... pare che gli abitanti di Tokyo sopra tutti (visto che sono tantissimi) adorino le file e che se un ristorante non ha la coda davanti non è possibile sia buono, pensate che una volta per andare a mangiare del sushi (buono sì, ma...) Yumiko e le sue amiche mi hanno fatto fare 2 ore di attesa, oppure in un'altra occasione (sempre le solite amiche) si sono fatte una fila di 40 minuti per comprare delle famose crocchette (che mi hanno anche donato) ed è superfluo dirvi che odiano il nostro gusto per il mucchio e ci sgridano se non ci mettiamo uno dietro l'altro e se non ci redarguiscono ci tollerano a mala pena.

Chiedere modifiche al menù è arduo in Giappone

Una cosa che proprio piace a noi italiani è chiedere modifiche al menù... vorrei una pizza al salamino, ma con doppio salamino, vorrei un cappuccino tiepido, senza schiuma, in vetro... qua è inimmaginabile dire: "vorrei un menù senza zuppa di miso, ma, guardi che la pago lo stesso" spiazzereste il cameriere che da bravo nipponico sarà un po' rigido e schematico. Pensate che una volta Yumiko invece che un gelato crema, cioccolato e tè macha chiese solo tre palline al gusto macha... e chiamarono il direttore del caffè per chiedere il permesso... che fu accordato da lui in persona, ma in via eccezionale. E' possibile, però, chiedere il sushi senza wasabi...

Lasciare il passo sulla scala mobile è buona regola nel mondo nipponico, forse più che altrove

Sulle scale mobili è buona regola di mettersi in fila sul lato sinistro lasciando il lato destro libero, così da favorire chi ha fretta nella salita o discesa, questo dipende dal fatto che in Giappone si guida a sinistra come in Gran Bretagna, solo nella città di Osaka ci si mette in fila a destra e si lascia libero il lato sinistro, questo deriva dal fatto che gli abitanti di Osaka sono eccentrici ed amano distinguersi (sopratutto da Tokyo) e così per un EXPO' del passato fatta nella metropoli del Kansai, per far cosa gradita ai visitatori stranieri, hanno deciso in tal modo... ma spesso capita che i turisti (noi Italiani, specie se di provincia e poco avvezzi alle scale meccanizzate) ci mettiamo a chiacchierare beatamente uno di fianco all'altro, ostruendo il flusso dei frettolosi... a volte facendo andare in escandescenze i poveri nipponici che magari corrono in ufficio o a casa dopo un'interminabile giornata di lavoro. Negli ultimi anni da parte delle autorità si sta cercando di non far camminare più sulle scale (sopratutto nelle ore di punta), ma è meglio ricordarsi di lasciar i lato giusto libero (come si fa comunque in mezzo mondo).

Ci sono alcuni rumori molesti più molesti di altri per i Giapponesi ed altri meno

I Giapponesi non si soffiano il naso in pubblico ed in privato lo fanno sommessamente... questa estate ad esempio è capitato che in una piccola Ramen-ya io andassi in bagno ed approfittando delle salviette mi soffiassi il naso come se non ci fosse un domani... quando sono uscito Yumiko mi ha detto che tutti erano sobbalzati sulla sedia... se vi sgocciola il naso come fate allora? Soffiatelo con discrezione, no assolutamente in metro o bus, ma per strada o in uno dei tanti bagni. Nel contempo a tavola i Giapponesi fanno un bel casino... succhiano gli spaghetti... e secondo me biascicano anche un bel po'... quindi se vi domandate come fare a mangiare gli spaghetti nel brodo la risposta è: succhiandoli e fate pure rumore.

Le piccole recinzioni di bambù e la disperazione dei custodi nipponici

Spesso capiterà di incontrare a terra delle piccole delimitazioni date da un bambù messo in orizzontale, un ostacolo minimo per noi Italiani, che se non abbiamo uno sbarramento di 2 metri con filo spinato o pezzi di bottiglia cementati sopra non ci si ferma, e così sovente tendiamo a scavalcarlo o aggirarlo pensando di non aver fatto nulla oppure nulla di grave, ma provocando reazioni isteriche dei poveri custodi...

Vietato fumare per strada nelle città del Sol Levante

Nelle grandi città, ma anche in alcune medio piccole è vietato fumare per strada, nei quartieri più centrali, si fuma accanto ai posacenere che via via troverete nei parchi pubblici o nei pressi dei konbini, non sfidate la sorte accendendo la sigaretta magari appena arrivati davanti alla porta dell'aeroporto (anche là dovete andare nelle sale preposte) che iniziereste subito con una multa le vacanze... e se accendete una sigaretta per strada tutti vi guarderebbero come un pazzo... per non dire a gettare una cicca a terra... anche se devo dire che a volte (raramente) capita di vederne anche in zone residenziali dove di turisti ce ne sono davvero pochi.

Cercare di utilizzare bene i bagni pubblici che sono sempre lindi in Giappone

Anche per questo argomento vi direte che è così ovunque, ma vedrete che in molte toilette giapponesi ci sono disegni e cartelli dove si forniscono indicazioni sul corretto utilizzo del water, su dove gettare la carta igienica, questo sopratutto perché i turisti cinesi nel Paese del Sol Levante a volte hanno ancora un'idea confusa dei bagni all'occidentale... e questo può essere di fastidio per gli utenti nipponici così abituati alla massima pulizia nei bagni pubblici di cui tra le altre cose è davvero disseminata l'intera nazione.

Teste italiane e teste giapponesi

Io nei tanti viaggi e tanti mesi passati nel Paese del Sol levante spesso mi sono sentito un pesce fuor d'acqua, dopo tre settimane inizio a diventare insofferente alle auto parcheggiate tutte a pettine in retromarcia, che se ne metti una di muso sei un sovversivo, o alla misuratezza di ogni gesto, ma perché sono profondamente mediterraneo... ma i nostri amici giapponesi, che hanno fatto la loro forza nella collettività e nel cercare di non disturbare gli altri (pesante che non prendono più di una settimana di ferie consecutiva per non nuocere ai colleghi d'ufficio con una propria assenza continuata), hanno certamente fastidio per chi ignori con la propria suoneria o parlando a voce alta, oppure bighellonando distrattamente nei corridoi della metropolitana negli orari di punta, il proprio spazio vitale... ma ho capito che se voglio andare in Giappone e goderne la bellezza devo scordarmi i fastidiosi e romantici modi italici il più possibile ... almeno fino al mio ritorno nel Belpaese.

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