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- Scritto da dani@viaggiappone.com
Il mio incontro con l'inchino in Giappone
Ero al secondo viaggio in Giappone, durante il primo ero troppo sbigottito da tutto per far considerazioni profonde, tornavamo da una settimana di mare tropicale passata nei lidi più meridionali dell'Impero del Sol levante, eravamo all'aeroporto di Ishigaki, uno scalo davvero piccolo, una stanza al livello inferiore faceva da anticamera al gate vero e proprio...Siamo soli io e Yumiko ad aspettare il volo per Naha (il capoluogo di Okinawa), quando tre hostess di JAL con il loro cappellino ed il bel foulard varcano la soglia e si inchinano al vuoto...alla stanza, non certo a noi che siamo sprofondati dietro alle poltroncine...io allora esclamo: "Ma cosa fanno? Perchè quest'inchino?" Yumi mi risponde :" E' normale, è un gesto di rispetto verso il loro lavoro..."
Al che inizio a farci più caso, e noto, così, il capotreno del trenino locale, che dal centro di Fukuoka porta turisti e torme di studenti a Dazaifu, ove è il santuario dedicato a Tenjin Dio della cultura e appunto delle fatiche scolastiche, che con la sua divisa quasi marziale si inchina entrando ed uscendo dai vagoni, e lo stesso fanno i suoi colleghi sullo shinkansen, dal bigliettaio, alla hostess che spinge il carretto del caffè ...tutti si inchinano al corridoio, al vagone, ai passeggeri...rispettano il loro lavoro.