- Dettagli
- Creato: Giovedì, 20 Febbraio 2014 18:09
- Scritto da dani@viaggiappone.com
I progenitori dei fumetti Giapponesi
Oggi vorrei parlare di fumetti giapponesi, i famosi “Manga”, argomento imprescindibile per capire al meglio la cultura nipponica, pur non essendo né io né Yumichan fruitori di questo genere d'arte pop che tanto ha fatto conoscere il Paese del sol levante nel mondo. Mi scuso, dunque, con chi è esperto in materia se tratterò l'argomento da curioso divulgatore, anche se di anime cioè dei cartoni animati giapponesi, che spesso derivano da un fumetto, posso dirmi “esperto”, almeno per la programmazione abbondante giunta in Italia tra la metà degli anni settanta e ottanta.
La parola “Manga” viene utilizzata per la prima volta dal famoso pittore Katsushika Hokusai che se ne serve nel 1814 per indicare la sua produzione di schizzi e raffigurazioni, ma il gusto di rappresentare racconti e narrazioni, aiutandosi con le figure, è più antico. Alcuni studiosi, infatti, ne vogliono trovare il progenitore nei famosi rotoli del Choju (secolo XII) custoditi al Konzanji (che ho avuto la fortuna di vedere l'ultima volta che sono andato in Giappone) dove l'umanità è raffigurata distorta in figure zoomorfe.