Kennin-ji, il primo tempio zen di Kyoto
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Alle origini dello zen giapponese
Quando nel 1202 il monaco zen Eisai fondò il tempio Kennin-ji a Kyoto, su di un terreno donatogli dallo shogun di Kamakura, era già famoso e di ritorno dal suo secondo viaggio in Cina, quello che lo aveva visto, ormai stanco delle dottrine del buddismo Tendai, apprese da ragazzo all'Enryaku-ji sul monte Hiei, rientrare nel Paese del Sol Levante con gli insegnamenti dello zen e con i semi del tè.
E' per questo motivo che il tempio Kennin-ji nacque come primo luogo del culto zen a Kyoto (in special modo della corrente Rinzai), ma anche delle correnti mistiche Tendai e Shingon (che avevano fino ad allora condizionato la scena politico-religiosa della capitale imperiale) fino a diventare solamente un luogo di culto zen sotto il suo undicesimo abate nella seconda metà del secolo XIII.
Uno scrigno di tesori giapponesi
Durante l'epoca Muromachi (XV-XVI secolo) esso era considerato il terzo dei 5 templi principali dello zen a Kyoto nella gerarchia così detta della montagna, alcuni dei suoi edifici furono distrutti durante la guerra Onin (XV secolo), pensate che sulla porta di ingresso sono ancora presenti i segni delle frecce e poi ricostruiti o integrati con padiglioni provenienti da altri templi come il vicino Tofuku-ji o il lontano Ankoku-ji di Hiroshima da dove arrivava l'Hojo, cioè la dimora del priore, che fu abbellito con gli Shoji dipinti nel XVII secolo da Tawaraya Sōtatsu raffiguranti tra le varie decorazioni Fujin e Raijin gli dei del vento e del tuono, i cui originali sono esposti al museo nazionale di Kyoto, ed oggi in loco si possono vedere delle fedeli copie. Attorno a questo padiglione si aprono giardini giapponesi molto belli ed enigmatici tra cui il piccolo giardino del "cerchio, triangolo, quadrato" luogo che esprime l'idea zen che tutte le cose in questo universo sono rappresentate da queste forme.
Sale da tè, muschio e draghi per la gioa di chi fa un viaggio nel Sol Levante
Dai giardini freschi di muschio, tramite sentieri di pietre, si giunge alla piccola la sala da tè detta Toyobo, si narra che essa fu costruita dal grande maestro del tè Sen no Rikyu per conto del condottiero Toyotomi Hideyoshi per la grande cerimonia del tè che lo stesso volle presso i giardini del santuario Kitano il 15 novembre del 1585 e che vide partecipare nobili, samurai e i tre più grandi maestri di questa arte. Poi la leggenda racconta che essa sia stata smontata e ricostruita qua e fu nominata così in onore di un discepolo di Sen no Rikyu che si chiamava Toyobo Chousei.
Dal grande giardino secco si accede poi alla sala principale ove un immenso dipinto raffigurante due draghi gemelli, realizzato da Koizumi Junsaku nel 2002 per gli 800 anni del tempio, decora il soffitto e che è diventato uno dei motivi della visita da parte dei viaggiatori di tutto il mondo.
Piccoli grandi giardini giapponesi specchio della cultura del Sol Levante
Come tutti i grandi templi zen attorno al padiglione principale del Kennin-ji ci sono molti sub-templi ed è così che in una delle tante visite fatte nell'antica capitale del Sol Levante siamo andati a vedere lo Shoden Eigen-in, un tempio che è il frutto della fusione di due templi: lo Shoden-in e lo Eigen-an, ed il motivo di una visita ad esso furono il suo giardino in perfetto stile Muromachi (secolo XV), i suoi shoji dipinti, ve ne sono alcuni antichi di Kano Sanraku ed altri moderni di Hosokawa Morihiro (un ex politico giapponese, primo ministro negli anni novanta e quotato artista). Qua era anche una famosa casa da tè detta Jo-an, voluta, assieme al restauro del luogo sacro, da Oda Urakusai fratello di Nobunaga signore del Giappone nel secolo XVI, che, però, venne smontata per essere trasferita a Tokyo nel 1901 e poi venduta a privati dopo la seconda guerra mondiale e trasferita nuovamente, stavolta ad Inuyama nella prefettura di Aichi fino a divenire un importante bene culturale giapponese. Dal 1996 presso lo Shoden Eigen-in è possibile ammirarne una fedele copia. Il complesso templare del Kennin-ji si trova al termine della Hanamikoji, la famosa via di Gion su cui si affacciano molte delle case da tè frequentate dalle geisha ed il teatro ove alcune di esse si cimentano in una repertorio di danze, canzoni e musiche pensate per dare un'idea della loro arte ai turisti in visita a Kyoto.
- come arrivare
- con la metropolitana fermata Gion Shijo della linea Keihan
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