La scuola in Giappone

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Scritto da dani@viaggiappone.com

Breve storia del sistema scolastico in Giappone

In realtà, l'alfabetizzazione, nel Giappone più antico, era in mano ai monasteri buddisti e gli allievi erano praticamente solo i nobili che imparavano a leggere e scrivere e si elevavano in tante altre discipline.
Nel così detto periodo Edo (1603-1868) il Giappone vive in uno splendido isolamento, tanto è vero che, almeno fino al 1720, era stato vietato leggere libri che venivano dall'estero, inoltre la scuola era esclusivamente basata sui dettami del neo-confucianesimo con il 50% di alfabetizzati tra gli uomini ed il 10% tra le donne.
Il sistema educativo nipponico odierno pone le sue basi all'indomani dell'era Meiji, cioè nella seconda metà del secolo XIX quando, nel processo di modernizzazione del Giappone, fu inserito anche un tipo di istruzione collegata a quella occidentale e alle dittature che erano nate in Europa nei decenni precedenti lo scoppio della seconda guerra mondiale.
Alla fine del conflitto gli Americani imposero al vinto popolo nipponico, oltre che una nuova costituzione, un sistema educativo “moderno” basato, ancora oggi, su 6 anni di elementari, 3 di medie e 3 di superiori; poi si può accedere alle università che durano in media 4 anni per la maggior parte dei corsi e 6 per talune discipline come Medicina, a cui seguono poi dottorati, specializzazioni ecc, ma esiste anche la possibilità di conseguire una laurea breve con un paio di anni di studio dopo aver conseguito il diploma di maturità.

Una scuola completa, seria e selettiva attende i bimbi, giapponesi

Il bambino giapponese, a sei anni, dopo le scuole materne, inizia dunque il ciclo di istruzione obbligatoria sui banchi della scuola elementare che è prevalentemente statale, visto che soltanto l'1% va alla privata.
In questi corsi si cominciano a studiare la lingua giapponese, i suoi sistemi di scrittura hiragana e katakana e gli ideogrammi; Yumichan, in proposito, mi racconta di come i primi anni si passino ad imparare kanji su kanji (ideogrammi) con esami periodici, oltre che le varie materie.
Alle scuole elementari e alle medie (altro ciclo scolastico obbligatorio) il bambino giapponese impara anche economia domestica, a lasciare in ordine la sua classe e a rispettare il bene comune, le lezioni vere e proprie terminano tra le 15 e le 16, dopo di che c'è una sorta di doposcuola, nel corso del quale i ragazzi, divisi per club, seguono approfondimenti di lettura, di scienze o fanno dello sport...
Così, passeggiando per il Giappone, è possibile vedere che, al fianco di ogni scuola, c'è un campo da baseball, da calcio ecc e spessissimo anche una piscina, perché tutti i bambini giapponesi devono crescere con un corpo sano e devono saper nuotare.

Scuole in Giappone per formare futuri bravi lavoratori

I licei più importanti, quelli con le divise scolastiche più serie, sono di solito i più difficili e severi e per accedervi si devono frequentare delle lezioni suppletive che iniziano alle 17 ed arrivano alla mezzanotte, ma il gioco vale la candela perché chi studia sodo e si laurea bene può ottenere un buon posto di lavoro ed una gratificazione economica/sociale, anche se oggi le cose sono un po' cambiate a causa dell'incertezza mondiale che si respira. Diversi istituti che i ragazzi possono scegliere di frequentare dopo le medie instradano più verso la vita lavorativa (un po' come i nostri professionali) ed uno dei più noti in Giappone è quello che forma i pescatori, un lavoro indispensabile in un paese che si nutre quasi essenzialmente di pescato e verdure...
La scuola nipponica è molto meritocratica e competitiva, fin dai banchi delle elementari, e quando la frequentava Yumichan negli anni '80-'90 lo era ancor di più, così soltanto i ragazzi che davano prova di intelligenza e brillantezza potevano aspirare ai licei più prestigiosi e cui si accedeva con prove molto dure, mentre chi non dimostrava i giusti numeri veniva istradato verso scuole che preparano direttamente al lavoro, ogni volta che racconta questa cosa mi viene sempre in mente una puntata dei Simpson dove Lisa sbaglia un test e le viene consigliato di fare la casalinga, mentre Bart azzecca le risposte e risulta un possibile presidente.
Yumichan mi racconta che il suo liceo, forse il più impegnativo della sua città, aveva regole molto arcaiche e così gli studenti erano costretti a fare un tot di chilometri a nuoto e venivano portati a marciare all'alba sui monti proprio nei momenti in cui era richiesta una concentrazione più forte per l'avvicinarsi di qualche prova finale.
Pare che le sue scuole superiori fossero così cariche di studio, compiti e responsabilità che quasi i ragazzi non si conoscevano l'un l'altro tanto che non ricorda i nomi dei suoi compagni di scuola...mentre almeno per me il liceo è stato il periodo più divertente, le cui amicizie poi sono durate fino ad oggi...
Una volta superato il liceo, a detta di molti, nei vari atenei il gioco diventa più facile, perché le regole sono meno rigide e si gode di una certa autonomia, con le ragazze che frequentano prevalentemente studi umanistici (ad esempio Yumichan è laureata in letteratura inglese), mentre i maschi seguono i corsi di ingegneria e le materie scientifiche in senso più stretto.
In Giappone quindi esiste un vario sistema scolastico pubblico e privato, ci sono però scuole di tutti i tipi, molto dure, ma anche per chi non muore dalla voglia di studiare, ma queste, spesso, rilasciano titoli poco spendibili nel mercato del lavoro...ma daranno più tempo a chi le frequenta per realizzare le avventure descritte nei manga...

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