Shinsho Gokuraku-ji
Scopri i colori della primavera del Sol Levante e la meraviglia dei ciliegi in fiore, andremo anche al di fuori delle solite rotte turistiche a scoprire il vero cuore del Giappone!
Un hanami fantastico nella primavera di Kyoto
Lo Shinsho-gokuraku-ji è comunemente noto come Shinnyo-do (Shin'nyo-do) è un tempio buddista della setta Tendai-shu ed è famoso per le sue bellissime foglie colorate nel tardo autunno e per i suoi candidi sakura in primavera.
E' proprio in una mattina della fine del mese di marzo del 2020 che Viaggiappone lo è andato a visitare, era freddo, di quel freddo pungente del mattino che la primavera giapponese riserva ai viaggiatori di tutto il mondo e che magari poi regala un tiepido pomeriggio eravamo soli o quasi se non per una famiglia che faceva colazione, un vero e proprio picnic, apparecchiando di tutto punto un tavolino di pietra sotto le fronde fiorite, una giovane coppia ed un bambino che godevano dei fiori facendo il loro hanami mattutino, sintetizzando con gesti misurati lo spirito del Giappone.
Tra storia e leggende del Sol Levante un tempio buddista dedicato alle donne
Come spesso accade anche le origini di questo tempio sono leggendarie, pare infatti che la principessa Fujiwara no Senshi vissuta alla fine del secolo X (moglie e madre di imperatori del periodo e soprattutto sorella del potentissimo Michinaga) sognasse una statua del Budda Amida custodita sul monte Hiei, in quel Enryaku-ji culla del buddismo esoterico Tendai, e fu così che un bonzo di questo tempio, di nome Kaisan gliela donò. Nel sogno il simulacro si dimostrava particolarmente favorevole alle donne e così da subito i padiglioni della principessa che si trovavano nei pressi di dove anche ora è il nostro Shinnyo-do si mutarono in tempio frequentato dalla gente comune, soprattutto di genere femminile e un luogo ove praticare le preghiere rituali (nenbutu) del Budda della luce (Amida).
Come per molti altri siti di Kyoto anche questo ebbe poca pace, e fu distrutto durante la guerra Onin del secolo XV, le sue statue e i sutra (libri di preghiere) furono spostati a destra e sinistra nella città per volontà dei vari regnanti del Giappone fino a che nel 1693 fu rifondato più o meno dove era nato per volere dell'imperatore Higashiyama.
Incendi e calamità proseguirono e così ad oggi la nostra statua (quella sognata, e sempre salvata un simulacro di 108cm detto "Unazuki no Amida" cioè Amida che annuisce) è custodita nella sala d'oro che è del 1717 e le altre strutture (pagoda a tre ordini compresa) sono del secolo XIX in compagnia di una serie di rotoli di preghiere la cui fattura è attribuita a Unkei il capostipite della famosa famiglie di scultori del secolo XII. Ovviamente come vuole la tradizione giapponese questi tesori sono invisibili se non per rari momenti dell'anno.
Pagando un biglietto si può accedere ad un giardino moderno (del 1988), ad ogni modo di notevole bellezza.
L'autobus vi porterà alle spalle del tempio e lo raggiungerete con una ripida scalinata.
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Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro!