Le Frontiere chiuse in Giappone della primavera 2021

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Scritto da dani@viaggiappone.com

Il Sol Levante chiude a doppia mandata i propri confini a chi arriva dall'Europa

Cari amici di viaggiappone, questo post nasce di getto, dal bisogno di comunicare un po' di realtà a chi ama il Paese del Sol Levante e fare un po' chiarezza, dopo aver letto, poco prima di addormentarmi, su alcuni gruppi Facebook di "nippofili" che seguo, notizie da cui quasi si poteva intuire che esistesse, in questo periodo che vede le ali di noi viaggiatori del Giappone, e del mondo intero, troncate di netto, la possibilità di accedere per turismo, anche se dopo una quarantena molto vigilata da una serie di App da installare sullo smartphone e questa notizia con pochi fondamenti mi ha turbato il sonno.
Certo che fosse impossibile (come lavoro organizziamo viaggi in Giappone e collaboriamo con un tour operator giapponese e come tutti coloro del settore stiamo soffrendo molto la situazione in questo periodo) vado, in ogni modo, a leggere il sito del nostro Ministero degli esteri, quella pagina che si dovrebbe leggere sempre prima di fare un viaggio e che in questo periodo, come non mai, ci racconta delle possibilità e modalità che abbiamo di poterci muovere nel mondo, cioè:"Viaggiare sicuri" . Pagina che non consultavo da un po', perché in mezzo a questa pestilenza non è quasi pensabile partire per nessun luogo.
E qua, oltre a scoprire che da parte dell'Italia anche il Giappone è entrato nei paesi del Gruppo E dall'inizio di marzo, cioè di quegli stati del resto del mondo dove noi Italiani non si può andare, né da cui si può arrivare per turismo, senza un motivo più che grave o legittimo, leggo conferma che da parte nipponica è chiuso il rilascio di nuovi visti per lavoro e studio e poi poco poco sotto vedo che è scritto chiaramente: "I visti per turismo continuano ad essere sospesi sino a diversa determinazione da parte delle competenti autorità del Giappone".

Il Sakoku sanitario blinda gli ingressi in Giappone

Chiuso questo capitolo vediamo cosa sta succedendo in Giappone in questo momento e in teoria in che modo, chi ne ha diritto (cittadino giapponese che è all'estero o straniero residente in Giappone), potrebbe rientrare nell'arcipelago nipponico.
Potremmo dire che è in atto in questo momento il massimo della chiusura del Mikado al resto del mondo in tempo di pace dal tempo del Sakoku, cioè la legge che nei secoli XVII-XIX aveva vietato, pena la morte, di entrare ed uscire dal Giappone agli stranieri ed ai Giapponesi.
Pensate che ad oggi che sto scrivendo 25 marzo del 2021 il Giappone limita al numero massimo di 2000 persone circa al giorno l'ingresso nel Paese (ovviamente si parla sempre solamente di Giapponesi o chi vi ha la residenza) tanto che JAL e ANA, le compagnie aeree nipponiche più importanti, hanno limitato ad un massimo di 3400 passeggeri ciascuno coloro che possono prenotare il biglietto alla settimana nei voli che arrivano dall'estero (fonte NHK che cita Ministero delle infrastrutture, trasporti e turismo giapponese). Chiunque poi arrivasse da mezza Europa tra cui l'Italia deve, oltre ad avere i requisiti d'ingresso, esibire un tampone negativo fatto nelle ultime 72 ore prima della partenza, essere sottoposto ad un test salivare all'arrivo, poi, se negativo, messo in un alloggio adibito a quarantena indicato dalle autorità per tre giorni, poi un nuovo test e se va tutto bene, con "mezzi propri" (auto a noleggio o taxi) si deve raggiungere un luogo, preventivamente indicato, dove rimanere chiusi per i restanti 11 giorni, sottoposti ad un sistema di controllo tramite applicazioni che mappano il GPS, danno visione di dove uno è, e possano far accertare lo stato di salute dell'individuo. Chi forzasse la quarantena potrebbe essere: se Giapponese messo in una pubblica lista ad infamia e ludibrio del popolo, mentre se straniero espulso senza passare dal via.

La rinuncia al pubblico straniero anche alle Olimpiadi di Tokyo per salvare la "normalità" giapponese

Una durezza ed un inasprimento rispetto agli ultimi mesi del 2020 ed all'inizio del 2021, quando si era intravista una timida riapertura al mondo, dovuto al fatto che coloro che sono arrivati dall'estero (mai turisti, ma solo visti di studio, lavoro e residenti stranieri in Giappone e cittadini nipponici) approfittando della fiducia di base che si ha nel Sol Levante nel rispetto delle regole, quando arrivavano facevano un po' come gli pareva.
La vita in Giappone è stata ovviamente modificata dal Nuovo Coronavirus, le persone evitano uscite tra amici, si sono cancellati eventi come i matsuri (feste popolari) o i picnic di hanami, ma mai è stato imposto un look-down, mai una serrata di ristoranti, al massimo si è chiesto di poter chiudere ad un certo orario, gli uffici poi non sono stati mai chiusi, gli spostamenti mai interrotti tra le varie parti del Paese, ma per ottenere questo, come altre realtà insulari dell'Oceania ad esempio, si sono blindati e non hanno nemmeno troppa voglia di riaprire i confini presto al turismo per paura di "contaminazioni".
Ne è prova ulteriore che già a metà marzo le autorità nipponiche dopo molto dibattere hanno deciso di rinunciare al pubblico straniero durante i Giochi Olimpici di Tokyo di questa estate, anche se l'ingresso fosse stato sotto controllo, davanti ad una richiesta plebiscitaria di tenere i confini chiusi per la salute pubblica. Una perdita economica di miliardi di euro, danni incalcolabili per il settore alberghiero e per la macchina organizzativa, ma ricordiamoci che è un Paese dove il turismo, anche se in grande ascesa negli ultimi anni, occupa una parte minima della popolazione (anche con l'indotto) ed influisce minimamente sul PIL se lo paragoniamo al nostro Belpaese.
Tutto ciò per dire che ci piacerebbe poter entrare in Giappone adesso, anche dovendo fare una quarantena sorvegliata nel caso, per poi poterci stare per un bel po', ma purtroppo non è possibile, in un mondo interrotto come non mai in questa primavera del 2021 dove la Gran Bretagna multa chi lascia il suolo patrio, gli USA hanno nuovamente chiuso i confini all'Europa che a sua volta aumenta gli elenchi di Paesi i cui accessi sono pericolosi e addirittura da dove scrivo (una città nella Toscana orientale) non si può uscir di casa senza giustificato motivo.
La speranza è l'ultima a morire e come tutti i nostri lettori aspettiamo (presto) che la situazione di normalizzi e il mondo possa tornare quello che era o quasi e poi ricominceremo a viaggiare, ma lo faremo con gratitudine e consapevolezza del dono che è la libertà di muoversi.

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