Nagano
Scopri i colori della primavera del Sol Levante e la meraviglia dei ciliegi in fiore, andremo anche al di fuori delle solite rotte turistiche a scoprire il vero cuore del Giappone!
La capitale delle Alpi Giapponesi!
Nagano è il capoluogo dell'omonima prefettura delle Alpi giapponesi nel cuore della grande isola di Honshu, oggi è una città di più di 375.000 abitanti che via via ha inglobato preesistenti villaggi. La conurbazione ha le sue origini nell'epoca Nara (VIII secolo) e sorge come contorno ai pellegrinaggi verso il tempio Zenko-ji, un luogo davvero santo per i buddisti giapponesi, ove si dice essi si debbano recare almeno una volta nella vita.
Una vera città tempio, quindi, alle falde delle alte montagne che oggi l'hanno resa famosa in tutto il mondo dopo la realizzazione della XVIII edizione delle Olimpiadi invernali nel 1998.
Noi di viaggiappone.com siamo stati in questa bella città due volte (in primavera ed in autunno) ed in ambedue le occasioni siamo ovviamente andati a questo tempio la cui fondazione risale agli albori del Buddismo in Giappone, pare, infatti, che a metà del secolo VI un trittico di statue provenienti dall'India fosse stato regalato dal Re di Corea agli Imperatori del Sol Levante, che si stavano avvicinando a tale culto, incoraggiati dall'influente famiglia dei Soga (di origini coreane) che al momento faceva il bello e cattivo tempo a corte. Durante una rivolta contro costoro capitanata da un'altra potente famiglia, i Mononobe, il trittico fu gettato in un qualche fiume...
Un'antica leggenda giapponese
Nell'anno 600 poi un onest'uomo di nome Honda Yoshimitsu, mentre camminava per le strade della capitale (che era mobile al tempo e si spostava da Asuka ad Osaka e dintorni) vide che il nostro simulacro spuntava da un fiume, tutto luminoso, e gli si andava a piazzare sulle spalle. Fu così che se lo portò verso casa sua, e lui stava nei boschi ove ora è Nagano.
Una quarantina di anni dopo il nostro signor Yoshimitsu ottenne dall'imperatore il permesso di ultimare un tempio per questa statua. Tempio che si chiamò Zenko-ji, gli ideogrammi di Yoshimitsu si possono leggere infatti anche Zenko (善光)... e Ji come sapete significa tempio.
Come è abitudine nipponica poi, i simulacri più sacri, vanno celati allo sguardo umano e così dall'anno 654 tali statue furono messe in un "armadio" e da allora chiuse se non svelate in una singola occasione. Ed al loro posto fu messa una copia. Il rifacimento odierno di tale immagine è antico anche lui, infatti risale al periodo Kamakura (XII-XIV secolo), ed anche di esso al tempio sono gelosi, tanto che lo espongono (la copia, non 'originale) ogni sette anni per la festa Gokaicho (御開帳), che pare essere stata istituita nel 1730.
Il trittico originale, circa mille anni dopo la sua chiusura in "cassaforte", dato che non lo aveva mai visto nessuno e ci si basava su testimonianze un po' in là nel tempo, fu quindi aperto davanti a religiosi e studiosi venuti da tutto il Giappone, che oramai dubitavano anche che esso esistesse davvero... e che constatarono, però, che oltre che ad esserci, era anche davvero somigliante alle copie. La statua centrale dissero che era alta una quarantina di centimetri e pesante 24 chili, mentre le laterali che fossero alte circa trenta centimetri e che pesassero circa seicento grammi... Questo fatto ci fa pensare che siano di un materiale differente. Metallo la centrale (bronzo?) e legno/lacca le laterali... Che ne dite?
Il Tempio di tutti i buddisti del Sol Levante
Il tempio, per essere nato in epoca precedente alla fondazione di ogni scuola buddista giapponese è considerato sacro da tutte le correnti che sono sorte successivamente. Ad oggi due delle sette più importanti, la Tendai e la Jodo lo "amministrano" ed al mattino pregano il Budda ciascuno a modo suo.
Il viaggiatore curioso giunto fin qua arriverà al nostro con una passeggiata di una ventina di minuti, comprese le foto ricordo, dalla stazione JR seguendo la via centrale di Nagano, la Nakamise-dori che tra lampioni e pietre miliari che annunciano l'avvicinarsi del tempio ci conduce allo Zenko-ji, che ci si manifesta con una serie di sub templi e botteghe artigianali che lo preannunciano fino alla sua Sanmon (la porta principale) che risale come edificazione al 1750, oltrepassata la quale un piazzale abbraccia i fedeli verso il padiglione principale (primi del XVIII secolo) che è preceduto dal "solito" grande braciere ove si brucia incenso il cui fumo è da indirizzare verso le zone del proprio corpo che si vuole siano migliorate dal Budda.
Varcato, l'ingresso non si possono far foto (ma abbiamo avuto una deroga per viaggiappone.com e ringraziamo l'ente del turismo di Nagano), trovate una statua di Binzuru (così in Giapponese questo santo discepolo di Budda) su cui circolano un paio di leggende: una dice che fu allontanato dal Budda perché aveva bevuto alcol, altra invece che era così potente nelle guarigioni, da far arrabbiare il suo "Capo", per questo motivo ogni tanto il suo simulacro e posto fuori dai templi (ne trovate uno davanti al Todai-ji di Nara ad esempio) e gli si attribuiscono poteri taumaturgici e le persone lo toccano dove hanno male, poi più avanti è il grande l'altare che cela i preziosi simulacri e le copie di essi.
Qua poi è possibile fare un esperienza "mistico-sensoriale", noi l'abbiamo fatta in ambedue le occasioni di visita e la consigliamo, se non avete paura del buio. Dietro l'altare stesso è un percorso da fare nella più assoluta assenza di luce, seguendo ad una certa altezza la parete con la mano, si giunge fino alla chiave che vi darà l'accesso al paradiso. Toccata la quale dopo pochi passi si riguadagna la luce e la speranza in un buon aldilà.
Natura e santuari nel cuore del Giappone
Sempre nel territorio della città di Nagano, ma in piena campagna, anzi diremmo in montagna, in un paesaggio naturalistico incontaminato troviamo una serie di santuari, legati tra loro e noti in tutto il Giappone come santuari Togakushi.
L'origine di questi luoghi sacri e leggendaria e si lega alla montagna stessa e ad una delle leggende più importanti della mitologia nipponica: quella di Amaterasu la Dea del Sole, da cui poi discenderà la casa regnante. Si narra, nel Kojiki, la prima fonte storica giapponese, infatti, che la Dea stanca dei soprusi e delle cattiverie perpetrate dal fratello Susanoo (dio della tempesta) si nascondesse in un antro e si chiudesse con una pesante porta di pietra... lasciando tutti al freddo ed al buio (essendo ella stessa il sole). Non sapendo come fare gli altri dei pensarono di mettere su una festa davanti alla caverna, al che lei incuriosita fece capolino...e fu con la forza portata fuori e il pesante portone venne scagliato lontano, esso atterrò nel centro del Giappone (più o meno a Nagano)... e questo portone è appunto il monte Tokagushi che in giapponese significa porta che nasconde.
Pare che vi fosse un santuario già dal 200 aC. sicuramente, però, si hanno notizie di un centro religioso (shintoista e buddista al contempo) già nel IX secolo e che questo monte assieme al monte Koya, sacro alla corrente buddista Shingon ed al monte Hiei sacro per la corrente Tendai, fosse considerato santo sia per queste due dottrine del buddismo giapponese che per lo shintoismo.
Un piccolo trekking nelle foreste secolari delle Alpi giapponesi
Dalla stazione JR di Nagano si prende un bus dalla fermata numero 7 e con un'oretta di strada si arriva, ci sono tre fermate utili alla visita una per ogni livello (e santuario) che sono dal basso la Hokosha mae (¥1150), la Chusha mae (¥1250) o più in alto la Okusha mae (¥1350).
Noi vi consigliamo un'andata e ritorno fino al primo livello, per andare poi a piedi dal santuario più in basso fino a quello più in alto, anche perchè la bellezza di questo luogo è soprattutto nel meraviglioso panorama naturalistico e nei boschi che si attraversano. L'intera passeggiata vi dura un'oretta e quaranta, più le soste di visita.
Il primo santuario che si incontra è lo Hokosha, dedicato ad un dio che soprintende tante cose: dallo studio e la cultura, ai bimbi e le donne, oltre che le loro attività, la sua struttura (lo sapete i santuari shintoisti vengono ricostruiti spesso) risale al XIX secolo ed è molto interessante nei suoi intagli lignei, per arrivarvi c'è una scalinata di 270 gradini, ma vale la pena... da qua potete con un quarto d'ora di saliscendi (un chilometro circa) arrivare al santuario Hinomikosha, passando nei presi di un bel laghetto. Da qua poi proseguite fino al al livello di mezzo, con un paio di chilometri di cammino nella natura, ove è un paesino e qualche ristorante e dove è il santuario Chusha, dedicato al dio che aveva dato l'Idea di incuriosire con balli e canti Amaterasu indignata, e quindi protettore dell'intelligenza, ma anche dei buoni rapporti e contro gli incendi.
Da qua una camminata un po' più lunga nel bel sentiero (circa 4 chilometri) in una cinquantina di minuti vi porta fino all'ultimo santuario l'Okusha che è dedicato al dio che aveva scagliato la porta e quindi soprintende la forza fisica, la vittoria, lo sport ecc... lungo il cammino vi troverete davanti la porta Zuishimon rossa e con il tetto in paglia, e prima di arrivare al santuario un altro luogo sacro allo shintoimo il Kuzuryusha...
Se avete uggia a camminare vi consigliamo allora di fare come biglietto aperto che si chiama Togakushi Kogen Free Kippue che al costo di ¥2600 per cinque giorni vi fa fare avanti ed indietro per tutta la zona, così da poter avvicinarsi ai santuari col bus, ma per arrivare all'ultimo livello è inevitabile una camminata di un quarto d'ora circa, ma la bellezza di questo posto è senz'altro il suo bosco antico almeno di 400 anni dove alberi di Sugi, il cedro nipponico, si stagliano vero il cielo come colonne di un immenso tempio dedicato alla natura. Passateci una giornata se è bel tempo e mettete scarpe consone ad una passeggiata nel bosco.
La segreta e misteriosa casa dei ninja
Nei pressi dell'ultima fermata del bus si trovano anche altre attrazioni turistiche legate alla storia ed alle tradizioni del luogo, il museo del folclore e sopratutto il museo dei ninja e la loro casa "segreta".
La montagna di Togakushi, infatti per la sua posizione remota si prestava ad accogliere aspiranti ninja (gli agenti segreti ante litteram dei nostri giapponesi) e qua circa ottocento anni or sono si è creata un'omonima scuola di "formazione" per questi personaggi che erano esperti di varie tecniche, sia di combattimento che di mimetismo. Qua potete ammirare al museo ad essi dedicato una serie di armi e costumi, fino ad una collezione fotografica donata dal maestro Masaaki Hatsumi, il 34° della scuola Togakushi (o Togakure, a seconda di come si legga l'ideogramma). Qua è anche una particolare casa piena di trabocchetti della quale "per contratto" non si può parlare troppo per non svelare i trucchi ninja e non rovinare la sorpresa ai visitatori.
Non crediate sia una cosa solo per bambini, anche gli adulti ci si divertono.
Noi vi consigliamo di venire in questa parte del Giappone, a meno che non vogliate venire a sciare, dalla metà di aprile a quella di novembre, gli altri mesi potreste trovar noie date dalla neve ed anzi alcune attrazioni come il museo dei Ninja e la relativa fermata dei bus vengono chiuse. Potete inserire Nagano nel vostro programma di viaggio anche in estate per stemperare un po' il calore che trovate a Tokyo e Kyoto abbinandovi una visita al bellissimo castello di Matsumoto, uno dei cinque ad essere considerati tesoro nazionale del Giappone e che potete raggiungere con una cinquantina di minuti di treno da Nagano in direzione di Nagoya.
Queste mete si possono raggiungere in treno adesso anche con il conveniente e comodo Hokuriku Arch Pass.
Galleria fotog
- come arrivare
- Da Tokyo linea Hokuriku Shinkansen per Kanazawa scendere a Nagano.
Viaggia con noi alla scoperta del Giappone per primavera!
Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro!