Cosa piace agli italiani del Giappone?

Viaggia con noi! Tour di primavera in Giappone a 3550€ tasse aeroportuali incl.
Scopri i colori della primavera del Sol Levante e la meraviglia dei ciliegi in fiore, andremo anche al di fuori delle solite rotte turistiche a scoprire il vero cuore del Giappone!
Per saperne di più

Dettagli

Scritto da dani@viaggiappone.com

Sol Levante tra amore e stupore

Da qualche tempo viaggiappone.com si è messo ad accompagnare viaggi organizzati in gruppo portando sulle proprie curiose orme alcuni Italiani che non avevano voglia, per mille motivi di partir da soli e che hanno apprezzato il nostro stile di visita e in questo modo siamo entrati in contatto con diverse decine di persone che dal nostro Belpaese si sono ritrovate in quello del Sol Levante, dandoci modo di osservare quali siano le cose che alla fine piacciono di più e quelle che, invece, stanno un po' strette; ovviamente le cose che scriveremo sono delle considerazioni personali, frutto di esperienze nostre, senza nessun valore statistico, una nostra riflessione che forse vi farà annuire o dissentire, infatti molti dei lettori dei nostri post sono persone che amano e conoscono già il Giappone, mentre chi viene poi con noi in viaggio, non sempre, ma spesso, è una persona che vuole conoscere, vuole vedere il mondo, ma che del Giappone prima di metterci piede ne sapeva poco, veramente poco.

Giappone: un Paese unico

Questo "articolo" nasce dalla parole di Silvio, un serio professionista, con alle spalle diversi viaggi in tutto il mondo, spesso organizzati da solo, che pochi giorni fa a Kyoto in autobus mi dice: "c'è l'oriente, l'occidente e c'è il Giappone" centrando appieno il punto: il Giappone è un unicum senza dubbio.
Questa sua unicità ha senz'altro radici storiche e geografiche, il fatto di essere un arcipelago e quindi isolato di nome e di fatto lo ha fatto evolvere con un qualche ritardo temporale rispetto alla "terraferma", ma poi una volta allacciati i rapporti con le vicine Corea e Cina, per tutta la sua storia, fino alla definitiva apertura al mondo di metà XIX secolo, ha fatto sì che la corsa in avanti fosse quasi sempre inarrestabile, ma con un occhio a mantener salde le sue tradizioni, chiudendosi a riccio ancor oggi davanti al mondo quando esso si presenta troppo "invasivo" o "invasore".
Uno Stato così sui generis che pur essendo un Paese geograficamente in estremo oriente, politicamente ed economicamente è diventato un cardine del così detto mondo occidentale (è l'unico stato asiatico dei famosi G-7).

Efficienza ed eccessiva rigidità due facce della stessa medaglia nel "Pianeta del Sol Levante"

Le cose che piacciano da subito agli italiani che arrivano in Giappone sono: l'efficienza, la puntualità, la pulizia, quelle che stupiscono sono: il rispetto per gli altri, per il lavoro, che viene svolto con estrema serietà qualunque esso sia, l'ossequio onnipresente, la precisione in ogni minima azione, la sicurezza per sé stessi ed i propri beni...e quelle che non piacciono sono invece l'eccessiva massificazione, l'essere troppo rigidi da non ammettere il minimo cambio di regole, anche difronte all'inutilità di esse notando che tale meccanismo mentale possa portare i più a naufragare in un bicchiere d'acqua davanti alla minima discrepanza su quanto faticosamente organizzato, preordinato, progettato, infatti, per i Giapponesi (per la grande maggioranza di essi) vivere alla giornata è impensabile, partire per un viaggio senza aver prenotato tutti gli hotel impossibile ad esempio.
La rigidità (appicata a vari frangenti) giapponese davanti alla nostra duttilità è forse la cosa che più di tutto lascia basiti gli italiani quando sono in Giappone e noi sempre raccontiamo per spiegare il concetto un aneddoto. Una volta Yumiko (che abita dal 2000 in Italia) si incontra con le nostre amiche di Tokyo, tutte ordinano un gelato. Da menù esso doveva essere composto da tre palline: vaniglia, fragola e matcha (tè verde). Yumiko che veniva dal paese dei cento modi di ordinare un caffè dice: " per favore posso avere solo tre palline di matcha" ... le amiche la fulminano con uno sguardo sul quale è ben scritto : "sovversiva", la cameriera inizia a farfugliare, e inchinandososi un paio di volte dice che deve andare a consulatre un superiore.
Dopo cinque minuti, e dopo aver analizzato il caso, arriva il direttore, che in una serie di inchini e scuse annuncia che sì, in quel caso, è stato possibile andare incontro alla cliente...così quindi quando qualche anno fa con una comitiva di viaggiatori vogliamo far aggiungere una sedia ad un tavolo pensato per un massimo di dieci ... ci siamo dovuti dividere su due tavoli e a nulla sono valse le facce italiche stupite davanti al no categorico della cameriera.
Puntualità, pulizia, ordine e funzionalità nascono da un sofisticato ingranaggio, non c'è molto spazio per l'individuo, per le decisioni personali, tutto è pensato per il collettivo, quindi per avere la botte piena è impossibile avere la moglie ubriaca.

La famosa cucina giapponese e gli italiani in vacanza

Un'altra cosa che probabilmente gli italiani non arrivano a capire al volo del Giappone è la cucina, pur essendoci ormai una cosa in molto ristoranti in Italia che viene detta: "cucina giapponese" che spesso è confezionata da non giapponesi e sopratutto a gusto italico (e comunque molti signori che sono partiti per scoprire il Giappone con noi, magari nemmeno in questi luoghi si erano avvicinati alla cucina nipponica), così non si capisce il fatto che carne e pesce stiano nello stesso menù, anzi nello stesso piatto, che alghe e maiale si mettano a condire il medesimo ciotolone di pasta e che la maggior parte dei ristoranti economici siano specializzati solo in una cosa ... così se vai in un ristorante di Tonkatsu (cotoletta di maiale fritta alla giapponese) e non vuoi il fritto o il maiale non hai alternative, perchè in Giappone i menù non si modificano, non si toglie e non si aggiunge nulla o quasi e se modifica viene fatta questa è davvero una grande eccezione e così se vai in un negozio di ramen non trovi il sushi e viceversa...
La prima volta che sono venuto in Giappone ho sofferto un po' la fame (porzioni piccole, pochi carboidrati composti) e molti piatti pur non dispiacendomi mi hanno lasciato le papille gustative interdette, ma il palato si abitua, e così (ad esempio) se alla prima volta le umeboshi (le prugne in salamoia che vengono usate di fianco al riso bianco in diverse occasioni) mi sono risultate strane ed inutili, oggi, se le vedo, ne mangio sempre, perché le trovo gustose. Ma capisco bene che un Italiano, sopratutto se con i piedi ben piantati nel XX secolo o comunque nei soffritti e nell'olio di oliva possa storcere il naso, mangiare senza capire bene, e con in mente di farsi una pizza appena rimesso piede in patria; ricordo bene mio padre che, parlando con Yumiko voleva farle dire, per forza, che la Cucina italiana le piacesse più della giapponese (che è la cucina con cui è cresciuta!).
Alla fine di un viaggio in Giappone, però rimane in tutti la grande voglia di tornare a scoprire ed approfondire la conoscenza del Paese del Sol Levante, la sua cultura, la natura e la meraviglia che dà la diversità che qua pur nel primo mondo è ancora presente rispetto agli altri paesi così detti occidentali e tutti, poi, inoltre, sempre rimangono affascinati dalla bellezza dei siti visitati, dei templi, dei giardini oltre che dalla modernità e vastità delle sue metropoli.

Viaggia con noi alla scoperta del Giappone per primavera!
Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro! Per saperne di più