Giappone: leggere bene le istruzioni prima di soggiornare

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Vivi il Sol Levante nel suo momento più bello allo sbocciare dei fiori di ciliegio, andremo anche al di fuori delle solite rotte turistiche a scoprire il vero cuore del Giappone!

Italia e Giappone e l'importanza del turismo

Turisti in Giappone

Qualche giorno fa ho visto una notizia dal sito di Sky tg 24 nella quale si legge dei progressi fatti dall'Italia in campo di afflussi turistici a livello mondiale e che siamo felici di essere al nono posto di una speciale top Ten mondiale del turismo, un gradino sopra la Svizzera.
Che l'Italia fosse un paese a vocazione turistica si sapeva dai tempi di Montaigne prima e di Goete poi, per arrivare al biglietto d'ingresso in città come Venezia, o le file per toccare il muso del "porcellino" a Firenze (il cui centro storico è invivibile ormai per un non turista): i voli low cost, i B&B, i fast food hanno permesso a tanti di viaggiare con poco e così le rotte dei viaggiatori curiosi sono diventate anche quelle del turismo di massa. Che il nostro amato Giappone, però, fosse dopo USA e Spagna al terzo posto della classifica Travel & Tourism Development Index 2024 ci ha fatto sobbalzare sulla sedia.
Anche se questa speciale classifica non guarda tanto i numeri dei turisti stranieri che arrivano, ma è un indice globale che "misura l'insieme di fattori e politiche volti allo sviluppo sostenibile e resiliente del settore viaggi e turismo, che a sua volta contribuisce allo sviluppo di un Paese".

L'evoluzione delle vacanze e del modo di viaggiare

Turisti in Giappone

Le vacanza sono cambiate, lo sappiamo, chi andava un mese al mare al vicino litorale magari ha scoperto che con la stessa cifra (o anche di meno) può sfamare la propria curiosità alla scoperta di paesi diversi e sempre più lontani, complici anche i social network la condivisione delle proprie vacanza è diventata per taluni una gara, o quanto meno il vedere dove vanno gli altri ha creato un nuovo bisogno da sfamare, che va ormai oltre la curiosità personale. Questa trasformazione della vacanza ha fatto sì che, se i viaggiatori di un tempo erano una sorta di antropologi curiosi di conoscere altri punti di vista, i turisti di oggi ricercano i propri standard, i propri gusti e le proprie abitudini, anche quando sono a migliaia di chilometri di distanza da casa. Per questo motivo sono nati i villaggi turistici e le crociere, tu vai via da casa, magari in un paradiso caraibico, o nel meno distante Mar rosso e continui a mangiare gli spaghetti al pomodoro o la pizza, e se non sono buoni come in Italia storci il naso.

Giappone da meta impossibile ad imperdibile

Turisti in Giappone

Quando sono andato per la prima volta in Giappone nel 2010 ancora esso era una metà lontana e considerata dai più troppo cara e troppo distante, i Cinesi, che stavano solo allora iniziando a girare per il mondo, ancora avevano difficoltà con i visti per entrare nel Sol Levante, e il turismo, quindi era praticamente solo interno. Da Tokyo andavano a Kyoto, da Kyoto a Kanazawa, da Kanazawa magari arrivavano in Kyushu, immigrazione a scopo lavorativo era (ed è) pressoché inesistente, e così quando uno Spagnolo, ad Osaka per lavoro da mesi, mi sentì parlare in italiano quasi si commosse per la comune origine latina ed attaccò bottone come se non vedesse esseri umani da anni, ed in effetti dopo una decina di giorni avevamo visto solo qualche Francese a Kyoto e nulla più (in quell'anno i viaggiatori stranieri furono in Giappone circa 8.000.000).
Poi lo sapete il povero Shinzo Abe voleva che il turismo diventasse uno dei motori dell'economia nipponica e così i Giapponesi, che fanno tutto alla perfezione hanno riempito il proprio Paese prima di curiosi figli degli anime e dei manga e poi di tutti coloro che volessero andare a vedere i luoghi dove sono andati i propri amici, vicini di casa e che in foto hanno preso tanti like su Facebook o Instagram, con numeri sempre più vertiginosi, pensate che così nel 2019 il Paese del Sol levante si vide "invaso" da 31.000.000 di visitatori stranieri. Poi ci fu il Corona-virus le Olimpiadi di Tokyo del '20 saltarono al '21 a porte chiuse, così come a porte chiuse rimase l'intero impero del Mikado fino all'11 di ottobre del 2022. Già, però, l'anno successivo 25.000.000 di persone, incuranti di guerre e virus, arrivarono dall'estero in Giappone. In questo 2024, poi, si sta rapidamente andando a superare il record di accessi del 2019.
Ma il Sol Levante non è la nostra Italia, crogiolo di popoli e dalla storia che l'ha vista sempre aperta al mondo, sì perché il Bel Paese vive di una sua vocazione al turismo e così negli anni poco sopra analizzati vedeva per il 2010 circa 41.000.000 accessi stranieri, nel 2019 contava per la gioia del nostro PIL 61.000.000 di turisti esteri, mentre nel 2023 addirittura la fame di vedere il mondo la travolgeva con 68.000.000 di arrivi da oltre confine, ma se noi Italiani oltre al fastidio delle masse, vediamo il bicchiere mezzo pieno dei soldi che arrivano, e poi siamo geneticamente predisposti alla confusione ed all'improvvisarsi, anche davanti alla scarsa preparazione, così non è per i Giapponesi.

Turismo in Giappone da risorsa a problema

overtourism in Giappone

Il Giappone, infatti, vive di programmazione, di prevenzione dei rischi, di regole, di divieti, che mai in nessun caso, anche se stupidi, devono essere disobbediti. L'arcipelago giapponese è un microcosmo, l'isolamento geografico e storico hanno plasmato una nazione con abitudini, gusti e costumi differenti da tutto il resto: rispetto per il bene comune che per il turista si traduce in bagni lindi e sicurezza sociale, rispetto per gli altri, che per i Giapponesi è anche il silenzio sui mezzi pubblici, la fila ordinata, il mantenere la destra nelle scale mobili, se non si ha fretta, il non far mai baccano per strada, insomma seguire ogni regola, legge o comando senza mai domandarsi troppo il perché nel nome di una corretta convivenza sociale fanno del Giappone quello che è. E così il turismo di massa che travolge un po' tutto è diventato per molti nipponici un vero problema da arginare per molti nipponici purtroppo con vibrante disappunto e un po' di xenofobia.
Gli abitanti di Kyoto non ne possono più di non poter prendere un autobus in pace ed hanno riempito di cartelli che invitano al silenzio, a non disturbare la geisha, a non fotografare certi luoghi (per la privacy ormai violata costantemente), quelli di Tokyo della sporcizia lasciata da quei turisti che non trovando un cestino (che in Giappone non ci sono i cestini) dopo essersi domandati per due ore: "ma dove sono i cestii?" non si risponde: "sono in hotel", e così gli amministratori del comprensorio del monte Fuji sono stati costretti a mettere ticket e numero chiuso.

Prepararsi al Giappone per goderlo al meglio

overtourism in Giappone

Milioni e milioni di turisti impreparati arrivano in Giappone e travolgono, stravolgono spesso i loro ospiti. Chi è arrivato fin qua a leggere sarà un amico, e saprà che noi organizziamo da quasi 10 anni gruppi di italiani in Giappone, turisti curiosi che dopo essere stati in mezzo mondo arrivano anche nel Sol Levante e sempre meno di loro arrivano sapendo qualcosa del Paese che stanno andando a visitare, rimanendo così delusi dalle metropolitane sì pulite, ma "normali" (si immaginano metropolitane del futuro), dai giardini zen carini, ma vuoi mettere Boboli, dal cibo che si sa meglio che in Italia non si mangia da nessuna parte.
Il nostro lavoro con viaggiappone.com è stato quello di svelare, fuori dai luoghi comuni fatti di cerimonie del tè, geisha e samurai per turisti, il Giappone autentico e nei nostri gruppi cerchiamo di farlo, così come cerchiamo di far capire che siamo degli elefanti in una vetreria, anche se spesso non è possibile (e non sarebbe giusto) contenere il giubilo italico che infrange il silenzio, cerchiamo di far capire come si sale sui treni o sulle metropolitane e che per mangiare bene si deve fare la fila.
Io che scrivo mi sto apprestando ad andare per la ventiduesima volta, e ogni volta per soggiorni lunghi almeno un mese se non due e in tutto questo tempo pur avendo capito il perché di molte differenze, certamente non ho compreso la mente giapponese, fatta di spirito collettivo sopra l'individuo, di bellezza data dalla caducità e dall'imperfezione, di alghe messe nei brodi dalla notte dei loro tempi, di silenzi e sorrisi, di dolore celato e di felicità celata spesso anch'essa.
State per partire? Preparatevi. Leggete, studiate, cercate di capire e se non capite ammirate con lo sguardo vergine e non dite mai: "e ma da noi".

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