Il Giappone e il turismo di massa

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Yen debole su Dollaro ed Euro pro e contro

viaggiappone in Giappone

Rieccoci in Giappone, dall'ultimo post dove parlavamo del nostro ritorno nel Sol Levante sono passati mesi, ed in mezzo c'è anche stato un altro lungo soggiorno in Giappone: tra hanami, sushi e ramen di cui non abbiamo fatto parola, se non per qualche foto.
Questo perché scrivere del nostro Giappone in un mondo di immagini rapidissime e di attenzione latente è forse un po' obsoleto, ma oggi mentre ero a mollo in un catino circondato da giapponesi nudi, ho pensato che ho ancora molte cose da dire su questo mondo lontano dal Belpaese che tanto piace ed al contempo disarma gli italiani che hanno modo di conoscerlo.
Il Giappone è un Paese ricco e molto evoluto, lo scrivo perché spesso in Italia ho avuto occasione di doverlo spiegare, come a quel signore che mi diceva: "non capisco perché i servizi qua costino così tanto eppure in altri viaggi come in Cina, Vietnam o Laos ...", ma sta vivendo un periodo strano.
La sua politica monetaria sta rendendo lo yen debole sull'euro e il dollaro e così noi abbiamo un ottimo potere d'acquisto, anche se hotel, mezzi di trasporto e voli sono aumentati tanto, così da far alzare in ogni caso il costo di un viaggio, ma per gli acquisti quotidiani tutto ha un prezzo molto conveniente con l'euro a oltre i 150 (per un euro 150Yen, ma anche di più).
Questo fatto, però, sta condannando la classe media giapponese ad un aureo isolazionismo, per il quale poi essi sono senz'altro portati.

Giappone: un paese portato ad isolarsi

viaggiappone in Giappone

Se i giovani, infatti, non sono da tempo più attratti troppo dal viaggiare, dicendosi che tanto il Giappone è autosufficiente in tutto, e quindi "cosa cercare lontano da qua?", come scrivevamo in post tempo addietro, i nostri coetanei (quaranta/cinquantenni), le nostre care amiche che tutti gli anni o quasi venivano in Italia per passare la loro vacanza, adesso ci dicono: ma con questo Yen debole tutto è caro, dai voli al viaggiare la vostra penisola"... che è cara anche per gli Italiani.
Se si ha un'infarinatura di storia giapponese si saprà che da quando si è formato uno stato centrale strutturato (poco più, poco meno di 1500 anni fa) è stato tutto un aprire l'arcipelago al mondo e poi richiudersi la porta alle spalle.
Adesso dopo tre anni di chiusura dettata dal COVID la mia personale percezione è quella che i Giapponesi stentino a riaprirsi al mondo, sia non viaggiando, che per un disinteresse latente verso il resto del mondo, se non per gli iphone e l'abbigliamento, ma anche quello rispetto a vent'anni fa ha visto una virata casual in salsa puramente nipponica, dove qualità e prezzo basso si incontrano (MUJI e UNIQLO).
Tanto che il brusco stop alla richiesta di passaporti dettato dalla pandemia del 2020 non è coinciso con un'impennata di richieste alla riapertura, come è successo in Italia dove i rinnovi e le richieste sono state talmente tanti da mandare in tilt il normale metodo di rilascio che forse solo ora stanno risolvendo con la cifra record di oltre due milioni di passaporti emessi in un anno (si dovrebbe arrivare a fine anno a 2.300.000).
Addirittura in Giappone se nel 2020 ad avere un passaporto era solamente il 24% circa della popolazione oggi a metà 2023 è solamente il 17% degli abitanti dell'arcipelago nipponico ad aver un documento che garantisce la possibilità di mettere il naso fuori dal Mikado.

Un Paese non vocato al turismo conosce adesso i lati negativi del turismo di massa

turisti in Giappone

Al contrario lo yen basso ha favorito, in barba agli aumenti dei voli aerei (che anche dal Belpaese al Sol Levante sono quasi raddoppiati) ed a rotte inevitabilmente più lunghe per "saltare" la Russia in guerra con l'Ucraina, un rapido ritorno del turismo a buon ritmo già dalla primavera 2023.
Stanno tornando i Cinesi continentali, ma già da subito sono arrivati da Taiwan e da Hong Kong, per non dire dalla vicina Corea del Sud e dai paesi del così detto sud est asiatico e da subito hanno iniziato a tornare gli Americani, gli Europei e tra loro noi Italiani.
Se vent'anni fa il turismo italiano verso il Sol Levante era inesistente e dieci anni fa era solo quello dei fissati del Sol Levante (manga, arti marziali, zen ecc) oggi come abbiamo avuto modo di dire anche in precedenza è diventato sempre di più quello di chi curioso del mondo arriva senza alcun tipo di preparazione, solo perché qualche anno addietro è andato in Cina, perché negli USA c'è stato già un paio di volte, al mare in Thailandia ed a vedere i templi ci sono stati, ed allora in questa furia instagrammabile della vita moderna, del ce l'ho, ce l'ho, mi manca e del c'è andata anche la mia vicina di casa, è arrivato anche il nostro Giappone.

Il Japan Rail pass cortesia giapponese o incentivo al turismo?

treni in Giappone

Un Paese che ha fatto della programmazione e preparazione uno stile di vita volto a non far capitare i problemi, si ritrova così lietamente invaso da rumorosi ospiti temporanei, che lo vengono ad ammirare, siano gruppi organizzati, o turisti fai da te che magari hanno preparato il loro viaggio prendendo notizie sul web (senza nemmeno acquistare una guida) o in qualche gruppo social dedicato al tema dove ci si vanta di aver visitato il Giappone con pochi spicci (effettivamente lo yen basso aiuta molto nell'affermare ciò) e dove dalle domande che leggo si ha un approccio davvero anche meno che superficiale con quesiti dello stile: "Sono a Kyoto, come faccio adesso a raggiungere Tokyo?" Oppure: "Ho il Japan Rail pass posso prendere il treno veloce?" o altre domande anche peggiori del tipo : "Sono appena atterrato ad Haneda come faccio a raggiungere il centro di Tokyo?".
Sì il Japan Rail Pass, quel biglietto che tanto ci ricorda l'Interrail europeo con cui prendere tutti i mezzi (o quasi) della Japan Rail (le ferrovie dello stato in Giappone) ad un costo molto conveniente.
Sì quando ancora in Italia non c'erano le frecce rosse, che oltre ad avvicinare le città tra loro hanno fatto alzare i prezzi dei treni, in Giappone i biglietti sembravano molto cari agli occhi di un turista non giapponese e da qua si pensò nel Sol Levante ad un gesto di riguardo verso chi veniva da fuori, ed aggiungo io, dei pochissimi che arrivavano fin quaggiù.
E così fino ad ora una settimana di JR pass ad un Italiano costava 29650yen (circa 200€), mentre da adesso costerà 50.0000 yen (circa 320€).
Avrete letto che per andare in cima al monte Fuji ci si deve mettere ormai in fila e che si parla di oltre un milione di persone che si mette in marcia senza preparazione per raggiungere i quasi 4000 metri della montagna sacra rischiando la vita, partendo senza equipaggiamento adeguato e che i Giapponesi non sanno come fare a limitare il tutto?
Ecco intanto iniziamo a far pagare di più il JR pass, non a toglierlo, perché non è un diritto acquisito ed inalienabile e potevano anche abolirlo, ma a farlo pagare di più.
Iniziamo almeno a far cassa con questi nuovi turisti e se non verranno più quelli che si facevano vanto di visitare il Giappone con due spicci, al ministero del turismo di Tokyo si saranno detti: "Pace".
Questa cosa ha remato contro tutti coloro che in un modo o nell'altro sono coinvolti nel "mondo turismo in Giappone", anche a noi sia per i tour di gruppo che progettiamo (anche se nei nostri viaggi "tipo" solitamente il JR pass non lo facciamo usare), che per il nostro privato viaggiare per il Giappone, così come ha fatto storcere il naso ad alcuni nostri cari amici conosciuti proprio perché del Giappone hanno fatto una meta fissa di viaggio, uno stile di vita, una meta ideale dove placare tutto quanto non vada in Italia.
Davanti ad un turismo aumentato in modo esponenziale, non essendo i Japan rail pass cortesia nipponica verso gli stranieri costi quel che costi (come credevamo), ma un incentivo ai turisti a venire lo stesso in Giappone, anche se poteva essere caro per alcuni, era logico che aumentasse, e io aggiungo che, stando così le cose, scompaia prima o poi del tutto.
Del resto, se non prenotando con largo anticipo, un turista giapponese che arriva in Italia e la vuole percorrere in treno trova prezzi come quelli che si pagano in Giappone per tratte similari e non ha certo un biglietto magico come il JR pass.

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