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- Scritto da dani@viaggiappone.com
Tra gli ultimi ad arrivare in viaggio in Giappone
Quando siamo arrivati nel Sol Levante ai primi di marzo, poco prima che si bloccassero (quasi) i voli in tutto il mondo, vi abbiamo trovato la vita di sempre, cioè gente con la mascherina, gel disinfettante all'ingresso degli spazi pubblici, nessuno che si desse la mano per salutarsi, e figuratevi baci e abbracci, che sono un vero tabù nel galateo dei saluti nipponici, quindi il Giappone di sempre.
La distanza fisica, che tanto si predica adesso, nel Sol Levante è nel DNA, se un giapponese vi abbracciasse per un saluto, infatti, sarebbe solamente perché conosce i nostri modi mediterranei, e ha piacere di farvi sentire il proprio affetto come è per noi più consono, ma avrete notato nel riceverlo che il loro abbraccio è innaturale, rigido, goffo, perché per gli abitanti del Sol levante (così come in grandi parti di Asia) i contatti fisici nei saluti sono davvero limitati, questo perché ben presto hanno capito che era un modo per limitare le epidemie che via via apparivano, comportamenti che assieme alle mascherine ed all'igiene personale pare abbiano limitato anche questa prima ondata di nuovo corona-virus.