Il Tempio Chion-in a Kyoto

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Un viaggio nel cuore del Giappone più profondo che svelerà modernità e tradizioni antiche andando fuori dalle solite rotte turistiche, senza dimenticare le mete più amate.

Dove il buddismo divenne in Giappone una religione di massa

Il Tempio Chion-in, Kyoto

Il Tempio Chion-in si trova nel fianco della collina di Higashiyama, là dove confina con il parco Maruyama, uno dei giardini più amati dai cittadini di Kyoto e dai viaggiatori di tutto il mondo soprattutto nel periodo dell'hanami ed è considerato il tempio principale della corrente della filosofia buddista Jodo-shu, cioè il buddismo della Terra pura, qua predicato per la prima volta dal monaco Hōnen, di cui si narra che fosse nato nel 1133 (alla fine della così detta era Heian) nella prefettura di Okayama, dove all'età di 9 anni perse il padre in un agguato notturno. Il genitore, però, in punto di morte ebbe modo di dire al ragazzo di non perseguire la vendetta, ma di dedicare la propria vita a trovare la via del Budda tramite cui tutti possano essere salvati. Permetteteci di aprire una perentesi e scusate la semplificazione di un tema complesso.

Il buddismo della grande barca nel Sol Levante

Il monaco Hōnen

Il Buddismo, che come forse sapete è arrivato in Giappone nel VI secolo, aveva da subito dovuto combattere e poi coabitare con il preesistente culto animista autoctono, lo shintoismo, e fino ad allora era rimasto di nicchia, anche se, dopo il primo periodo Nara (inizi del secolo VIII) in cui aveva un carattere misterico ed era davvero praticato solo dalla corte e poco più, aveva avuto una visione mistica e sincretica con Kukai, quello del monte monte Koya e del To-ji, e con Saicho quello del monte Hiei, dove appunto il nostro Hōnen era andato a studiare, senza, però, riuscire a trovare piena soddisfazione nel messaggio fin qua praticato, fino a dover cercare una sua via, che si dimostrò finalmente popolare tra le classi più umili, per la semplicità salvifica del suo messaggio.
Questo perché il buddismo dell'estremo oriente, tra cui quello giapponese, si differenzia da quello tibetano e indocinese per predicare una "facile" salvezza collettiva (per farla breve possiamo dire che il primo è quello della grande Barca, dove si predica una salvezza universale, mentre il secondo è quello della piccola barca in cui, invece, si dice che il nirvana, l'illuminazione, il fedele lo raggiunge da solo e non con gli altri) ed è così che, quando all'epoca di Hōnen il Paese del Sol Levante era devastato da guerre, terremoti ed epidemie, il suo nuovo modo di approcciarsi al Budda, dove era sufficiente recitare il nembutsu: "Namu Amida Butsu" (cerco rifugio ad Amida, cioè il Budda della luce), per finire in paradiso, qualunque fosse stata la condotta avuta, ebbe grande successo). Questa dottrina il nostro bonzo la sviluppò al tempio Enryaku-ji sul monte Hiei e poi si trasferi in città nei luoghi, dove appunto adesso sorge il tempio di cui stiamo parlando che fu costruito alla morte di Honen dal suo discepolo Genchi nel 1234.

La porta più grande di tutto il Giappone

Il Tempio Chion-in, Kyoto

E' per questo che possiamo dire che il tempio Chion-in è un po' la San Pietro dei buddisti che si rifanno alla filosofia della terra pura e pur essendo stato fortemente danneggiato durante la guerra Onin (secolo XV) e poi da un incendio fu interamente ricostruito nelle vesti che vediamo oggi per la volontà del terzo degli shogun Tokugawa Iemitsu nella prima metà del secolo XVII, per questo vedrete che il simbolo di questa famiglia, il fiore di "Malvarosa", è ovunque.
La nostra visita inizia dalla grande strada che separa la collina di Higashiyama da Gion, varcato un primo cancello la via sale verso la Sanmon, la porta della montagna, la porta principale, che è enorme (è la più grande del Giappone come ingresso ad un tempio), costruita nel 1621 per volere di Tokugawa Hidetada, il secondo shogun Tokugawa ha un'altezza di circa 24 metri ed una larghezza di circa 50 metri, e pensate che i suoi tetti sono ricoperti da ben 70.000 tegole! Se non per particolari aperture non si può salire sull'alta porta, dove è una sala di culto buddista con immagini del Budda e sedici dei suoi discepoli, ed inoltre, il soffitto, le travi e le colonne hanno immagini di fanciulle celesti e draghi dipinti con colori accesi.

Uno dei luoghi più sacri al buddismo giapponese

Il Tempio Chion-in, Kyoto

Oltre la porta una lunga scalinata che conduce ai padiglioni principali si apre davanti ai vostri occhi, sulla destra l'ingresso di un giardino "moderno" in stile giapponese diviso in due zone, una con acqua laghetti e sale da tè mentre l'altra è un caratteristico giardino secco, questo spazio è stato ridisegnato nel 1956 in onore dei 300 anni di Miyazaki Yūzen, inventore dell'omonima tecnica di pittura su stoffa. Il Giardino è bello in ogni stagione, noi lo abbiamo visto in primavera, infatti siamo venuti a visitare questo tempio per ora due volte sempre nel periodo di hanami, il momento forse più eclatante per un viaggio in Giappone.
Al sommo della scalinata troviamo i padiglioni principali e la pagoda in stile tahōtō, propria delle scuole esoteriche giapponesi shingon e tendai (è da questa ultima scuola che deriva la filosofia che si sviluppò dal Chion-in), accanto ad essa appena arrivate in cima alla scalinata un padiglione. E' l'Amida-do una struttura che ospita per l'appunto la statua di Amida, il Budda della luce, voluta già alla fondazione del tempio si trovava, però in un'altra posizione ed è stata spostata qua solo nel XVIII secolo, la struttura attuale, è però una ristrutturazione del 1910.

Uno dei giardini più belli di Kyoto

Il Tempio Chion-in, Kyoto

In mezzo allo spiazzo alla vostra sinistra il grande edificio del Mieido cioè il padiglione che ospita la sala del fondatore dell'"ordine", una grande struttura di 35 metri per 45 fatta costruire del terzo degli shogun Tokugawa Iemitsu.
Facendo una visita all'interno arriverete a vedere il padiglione Seishido, una costruzione dove si dice che Honen abbia pregato il suo nembutsu negli ultimi tempi della vita. La struttura odierna è del 1510, ed è la più antica del tempio. Una volta ospitava l'immagine dello stesso Honen, che come abbiamo detto poi è stata messa in un altro luogo ed adesso ospita un'immagine del bosatsu Seishi, da cui il nome del padiglione (mieido significherebbe edificio di onorelvole immagine). Dietro a questa struttura troviamo la dimora del priore del tempio, l'Hojo, da cui ammirare il bel giardino giapponese progettato intorno a uno stagno risalente agli inizi del periodo Edo (VXII secolo) su progetto del monaco Gyokuen, che era collegato al maestro di paesaggi Kobori Enshū. I fiori di sakura in primavera, la fresca vegetazione all'inizio dell'estate, il riflesso del fogliame autunnale sullo stagno Shinji-ike, lo scenario innevato e l'aria limpida in inverno danno il meglio delle stagioni dell'anno compenetrandosi con le retrostanti alture di Higashiyama in un giardino così detto prestato.
Durante la prima visita abbiamo trovato il tempio imbacuccato nel restauro, ma abbiamo visto gli interni ed i giardini descritti, mentre la seconda volta a fine restauro era chiuso, ma si vedevano le strutture nella loro bellezza.
Dal piazzale principale, poi, seguite le indicazioni per la campana di bronzo, una delle più grandi del Giappone che per farla rintoccare nella notte di Capodanno serve il movimento di 17 monaci e da qua potete raggiungere il parco Maruyama ed il santuario Yasaka.
Vedi sotto galleria fotografica.

come arrivare
A dieci minuti di passeggiata dalla fermata Higashiyama della linea metropolitana Tozai.
orario
9-16:30
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