Taima-dera

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Un viaggio nel cuore del Giappone più profondo che svelerà modernità e tradizioni antiche andando fuori dalle solite rotte turistiche, senza dimenticare le mete più amate.

Un bellissimo paese della provincia giapponese

Taima-dera, Nara

Nell'anno 612 il principe imperiale Maroko, fratello di quello Shotoku dei 17 articoli e dell'Horyu-ji fondò un tempio a Kawachi no Kuni, un'antica provincia oggi compresa nella zona sud occidentale di Osaka, ma nel 680 un pezzo grosso del tempo, Taima no Kunimi, fece trasferire il nostro tempio qua in un luogo per l'appunto chiamato Taima, alle pendici del monte Nijo sacro al Sole che tramonta, perchè in mezzo alle sue due vette esso cala in corrispondenza degli equinozi di primavera e di autunno, un tempo si chiamava monte Futakami (due Dei).
Col treno Kintetsu si scende a Taima-dera e si cammina un quarto d'ora tra vecchie e belle case tradizionali, dove pare che a gara ci si prodighi per avere il giardino più bello ed il tetto più lucente.

Un mandala miracoloso

taimadera, Nara

In fondo alla diritta via si palesa al viaggiatore del Giappone, giunto fin qua, un recinto sacro con una porta protetta da due agguerriti Niou, oltrepassata la quale ci si trova in un complesso molto affascinante, subito alla vostra sinistra una campana in bronzo, una delle più antiche del Giappone, poi avanzando una serie di strutture.
Dirigetevi fino in fondo dove troverete l'edifico principale (Hondo) qua pagato un biglietto si accede alla sala ove è custodito un "arazzo" raffigurante un Mandala (la trasposizione del paradiso buddista) detto appunto Taima-mandala.
Si narra, infatti che nel secolo VIII una principessa di nome Chujo fosse talmente devota da essersi fissata di voler incontrare addirittura Yakushi Nyorai (il Budda della guarigione), così interrogata una monaca qua al nostro tempio, su come poter fare ad incontrarlo, le fu detto di andare a prendere tanti steli della pianta del loto quanti ne tirassero cento cavalli. Fatto ciò la Nostra tornò al Taima-dera e le fu detto di gettare a macerare le piante in un pozzo là vicino.
Fu così che si formarono fili di quattro colori ed apparve dal nulla una tessitrice che in una notte confezionò il tutto e se ne sparì in una sorta di ascensione celeste. La principessa Chujo non capì bene ciò che era successo e fu così che la suora gli disse di essere lei stessa il Budda e che la ragazza che era apparsa era Kannon la misericordiosa...ovviamente il nostro Taima-mandala è un oggetto di culto e venerazione per i buddisti giapponesi, sopratutto per quelli della Terra Pura che qua vedono la raffigurazione del loro paradiso.

Statue e pagode antichissime testimoniano l'arte giapponese

Taima-dera, Nara

L'arazzo del secolo VIII è molto sciupato e celato alla vista se non in rarissime occasioni, ma quello che vediamo del XV secolo è ugualmente bello, una volta visto l'Hondo (la cui struttura odierna risale 1161 verrete scortati a vedere il Kodo (del 1303) ed il Kondo (un tempo edifico principale prima che arrivasse il mandala) che custodiscono mirabili sculture del periodo Nara (secolo VIII) ed Heian secoli (IX-XII) tra cui appunto delle meravigliose creazioni plastiche di Miroku butsu (VIII secolo) il Budda del futuro protetto dai quattro Shitenno, (sempre VIII sec meno una che è comunque antica) i re guardiani che scortano la divinià principale.
Essendo un tempio di fondazione imperiale aveva due pagode che qua, esempio unico, sono rimaste, quella est e del periodo Nara mentra l'altra è del primissimo Heian.
Prima di lasciare il sito potete passare anche dal sub tempio Nakanobo del secolo XVII ove è un bel giardino, che alla nostra visita fatta alla fine di febbraio regalava i primi boccioli di ume e di sakura precoce e qua abbiamo visto anche tanti bambini della scuola materna ed elementare annessa al tempio stesso che erano sorridenti e stupiti nel vedere uno straniero giunto fin qua.
Galleria fotografica sotto.

come arrivare
Usate la linea Kintestu da Nara o Osaka e scendete a Taima Dera.
orario
orario: 9-17
L'esperienza di Viaggiappone
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