La religione in Giappone

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Scritto da dani@viaggiappone.com

I Giapponesi e la religione

Apparentemente i Giapponesi non sono molto religiosi, ma dopo un po' che siete in Giappone vi accorgerete che una profonda religiosità è insita un po' ovunque.
Da un sondaggio del 2005 le persone che si professano credenti in Giappone sono il 23%, il 75% si professa ateo e ciononostante il 54% ha pregato qualcosa nei momenti di disperazione, tra cui anche il 47% degli atei, ed alla domanda quanto importante sia la religione per una vita felice e completa solo il 35% ne ha trovato un valore particolare, mentre il 60% crede che non sia fondamentale.
Per cercare di avvicinarsi alla religione nipponica dovremmo cercare di osservare con un po' di distanza i concetti religiosi che ci portiamo dietro, rivedere il concetto di divinità, non esistendo un concetto di Dio assoluto.

Lo Shintoismo

La religione più antica che si è sviluppata nelle Isole del Sol Levante, come sappiamo, è lo Shintoismo, una religione puramente giapponese, che non ha un dio ben preciso, ma una serie di dei che sono anima delle varie forze della natura e che si identificano anche nel culto della patria ed un tempo dell'imperatore.
Una delle divinità shintoiste più importanti è Amaterasu, da cui discende l'imperatore, e che è la dea del sole che ha il suo grande santuario ad Ise; altra divinità shintoista molto venerata è Inari, il dio degli affari e della buona sorte.
Quando nel VI secolo il Buddismo sbarcò in Giappone fu abbracciato dalla popolazione che vide in esso e nei suoi bodhisattva un qualcosa di maggiormente magico e potente del culto Shintoista vero e proprio.

Il buddismo in Giappone

In Giappone nei secoli si sono sviluppate più scuole buddiste, le più importanti sono quelle di Shingon e Tendai, da queste nel 1175 un monaco fondò la setta, così detta della terra pura da cui discese quella che ha sede nel Nishi Hongan-ji a Kyoto e che è quella con più fedeli in Giappone.
In contrasto con questa nuova religione nacque il termine Shintoismo che in giapponese significa "La via degli dei". Le due religioni marciarono divise fino al XII secolo, ma poi si fusero praticamente in un tutt'uno. Per poi essere nuovamente e forzatamente separate per decreto con la costituzionale Meiji.

Il cristianesimo nel Paese del Sol levante

Anche se possiamo dire che ancor oggi la maggior parte dei giapponesi siano shintoisti e buddisti, dato che le due religioni sono sincretiche e pur mantenendo templi e cerimoniali distinti, non si negano ed anzi si completano nel seguire la vita.
Questa possibilità di coesistere tra religioni è il motivo della rapida ascesa del cristianesimo in Giappone nel XVI secolo, infatti il cattolicesimo sbarcò assieme ai navigatori portoghesi con uno dei suoi maggiori personaggi del momento, Francesco Saverio, uno dei due fondatori dei gesuiti. Questa nuova religione, così lontana dalle filosofie orientali che proponeva vita eterna e uguaglianza sociale ebbe successo, ma entrando in contrasto con gli interessi shogunali e l'ordine costituito fu osteggiata ed allontanata con vere persecuzioni ed abiure forzate; oggi circa il 4% dei Giapponesi è cristiano e sono presenti le varie confessioni di questo culto.

In Giappone le religioni convivono e accompagnano a differenti appuntamenti l'uomo

Nascite e matrimoni sono celebrati con i rituali Shintoisti, mentre i funerali e le preghiere per guarire da qualche malattia sono a carico delle celebrazioni Buddiste, anche perchè la religione Shinto è mancante in fatto di dottrina riguardo l'aldilà.
All'interno della casa giapponese, possono essere presenti infatti due altari uno dove venerare gli Dei e gli antenati imperiali che fondarono il Giappone, l'altro il Budda, l'albero genealogico e le cose che piacevano ai defunti, così come è ad esempio a casa della nonna di mia moglie, questo piccolo santuario casalingo detto kamidana è però sempre meno presente nelle abitazioni nipponiche.
Se andate in un tempio Buddista o in un Santuario shintoista, magari in qualche luogo poco turistico vedrete che nonostante i numeri tante persone con le loro tracolle da lavoro, tanti studenti, tante signore di ritorno dal fare la spesa e quotidiane incombenze si avvicendano agli altari e sentirete battere le mani, suonare la campana ad accompagnare la preghiera così da avvicinarsi al soprannaturale, è facile nel silenzio di questi luoghi speciali ritrovare un po' di spiritualità.

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