Kodomo-no-hi, la festa dei bambini

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Un viaggio nel cuore del Giappone più profondo che svelerà modernità e tradizioni antiche andando fuori dalle solite rotte turistiche, senza dimenticare le mete più amate.

Una delle feste più importanti della cultura giapponese

koinobori, festoni giapponesi

Il 5 maggio in Giappone da almeno mille e cinquecento anni si festeggia Tango-no Sekku, oggi Kodomo-no-hi che letteralmente vuol dire il giorno dei bambini, ricorrenza che è festa nazionale dal 1948 e da quella data appuntamento dedicato teoricamente ai festeggiamenti di tutti i bambini, maschi e femmine; anche se è rimasto per i Giapponesi il giorno in cui si festeggiano i maschietti come contraltare del Hinamatsuri che ricorderete si festeggia il 3 marzo ed è la festa delle femminucce.

Riti provenienti dal Giappone più antico

Questa solennità arriva assieme a molte altre cose dalla Cina Tang in Giappone quando siamo nel periodo Nara (VIII secolo) e si sovrappone a rituali preesistenti.
Siamo di fronte, anche stavolta, come per il Setsubun e Hinamatsuri ad un festeggiamento per ingraziarsi la buona sorte in un momento di passaggio stagionale, l'inizio della stagione delle piogge, ed originariamente era un festa mobile legata al calendario lunare, per cui il nome di Tango-no Sekku dove Tan significa primo e go giorno del cavallo e Sekku è il momento del cambio di stagione, dato che go in giapponese significa anche cinque si è individuato nel 5 maggio il giorno per far ricorrere quest'importante festa confortati anche dal fatto che i due numeri dispari 5 del giorno e 5 del mese portano fortuna

Anticamente nel Sol levante questa era festa al femminile

Nella Cina del VI-VII secolo si utilizzavano erbe come l'iris e l'artemisia, in questo momento dell'anno, per allontanare la sfortuna e si mettevano sopra le abitazioni, sulle gronde; contemporaneamente, nel Giappone pre-storico (periodi Yayoi, Kofun), questo era momento dei rituali per la semina del riso che veniva fatta fare a ragazze giovani e vergini sottoposte ad un periodo preventivo di digiuno purificatore, quindi si può dire che questo momento nasca come una festa femminile, legata alla fertilità della terra e non solo.
Quando arrivarono le influenze cinesi si iniziò a far purificare le ragazze, che dovevano seminare, al riparo di tettoie ricoperte sotto le erbe magiche sopra citate, per tenere ulteriormente lontane le negatività, scene di fronde di Iris utilizzate in questi frangenti sono anche in testi come i Racconti del cuscino e la Storia di Genji, a testimoniarci che fino al periodo Heian questi festeggiamenti sono stati puramente femminili.

I samurai festeggiano i maschi

Kabuto elmo per bimbi

Nel periodo Kamakura, momento in cui la cultura militare dei samurai prende il sopravvento la foglia dell'Iris che effettivamente assomiglia ad una lama viene a simboleggiare la spada e quindi un simbolo di forza virile ed in questo momento storico questa festività assume il significato di festeggiare con giostre e tornei il momento di passaggio dalla fanciullezza all'età adulta del ragazzo.
Nel periodo Edo poi diviene proprio una delle cinque feste dell'anno in cui si celebra la salute e la forza dei bambini, fino ad essere poi individuata una singola data in maggio per festeggiare la forza dei i bimbi su cui si fonda la nazione nipponica.
In questi giorni poi le vie giapponesi sono decorate da speciali aquiloni che in realtà sono carpe colorate, pesci, che simboleggiano la forza virile e la perseveranza, infatti si credeva che costoro risalissero i fiumi e quindi erano visti come animali forti ed ostinati, in una leggenda cinese, poi, una carpa risalendo una cascata divenne un drago, simbolo in Cina di fortuna e dell'imperatore.
Nel periodo Edo quando la classe mercantile inizia a diventare potente, non avendo, però gonfaloni da esporre alla nascita di un figlio maschio si metteva fuori il simulacro di una carpa colorata come buon auspicio, da qui l'uso durante il Tango-no Sekku di esporre carpe colorate che salgono al cielo.

Come si festeggia Kodomo-no-hi

Dolce giapponese

In questo giorno, inoltre, è tradizione mangiare riso avvolto nelle foglie di quercia, simbolo di forza e fertilità, infatti quest'albero non muta fogliame finché non arrivano nuovi germogli.
Un'altra cosa che viene fatta, in questo speciale giorno, è l'esposizione nelle case del Kabuto Ningyo simulacro di un piccolo samurai con elmo ed armatura, o del bambolotto di Kintaro, che era un bambino dalla forza leggendaria, il quale si dice andasse a cavallo di un orso e che per la sua potenza fosse convocato a Kyoto, dalle montagne dove viveva, dove, poi, divenne un famoso samurai, che è effettivamente esistito e si chiamava Kintoki Sakata, pupazzo che deve attirare su di sé le negatività.
Tra tradizione e modernità, così, ancor oggi in Giappone il 5 maggio è uno dei giorni in cui si fa festa, all'interno della così detta settimana d'oro che è costellata di altri giorni commemorativi e che rende, così possibile anche ai Giapponesi qualche giorno consecutivo di svago dal lavoro.

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